(Immagine di apertura: un momento della Premiazione nella Sala Consiliare del Palazzo Comunale di Fiuggi – foto di Elio Huller)
Alle 15.30, nella prestigiosa Sala Consiliare del Comune di Fiuggi (FR) è iniziata la seconda parte della 6^ EDIZIONE del PREMIO NAZIONALE CRONACHE DEL MISTERO.
Dopo le premiazioni della mattinata, svoltesi lungo l’emozionante percorso all’interno del centro storico di Fiuggi, è toccato ad altri grandi protagonisti del mondo della Cultura e della Scienza ricevere non solo le artistiche targhe di pietra ma soprattutto il meritato applauso del numeroso pubblico.
A curare l’aspetto logistico e le riprese video dell’evento ci hanno pensato, come di consueto, gli amici della Perlawebtv coordinati da Elio Huller, coideatore, assieme a Giancarlo Pavat, del PREMIO NAZIONALE CRONACHE DEL MISTERO.
I lavori sono stati aperti dalla dottoressa Serena Pallone, presidente dell’associazione Promedia, partner dell’evento, la quale ha ripercorso le tappe che hanno portato alla nascita di questo PREMIO unico nel suo genere in Italia. Dal primo incontro con Giancarlo Pavat, nel 2010 per una intervista per l’uscita del suo libro “Nel Segno di Valcento” sino all’inizio della fruttuosa collaborazione con il nostro sito.
Nel corso degli anni il PREMIO NAZIONALE CRONACHE DEL MISTERO è cresciuto sia dal punto di vista organizzativo che da quello del livello culturale. Inoltre è ormai unanime l’apprezzamento in tutta Italia da parte di protagonisti del mondo della ricerca, della cultura e dell’arte.
Serena Pallone ha poi presentato Giancarlo Pavat, ricordando che è uno dei massimi esperti italiani di simbologie, in particolare di labirinti e che è appena uscito il suo nuovo libro “GUIDA CURIOSA AI LABIRINTI D’ITALIA “, per i tipi della prestigiosa casa editrice Newton Compton.
(il presidente della Promedia Serena Pallone apre i lavori della premiazione – foto Gaetano Colella)
(l’assessore Simona Girolami ritira la targa litica del PREMIO NAZIONALE CRONACHE DEL MISTERO – foto di Elio Huller)
L’importanza del PREMIO NAZIONALE CRONACHE DEL MISTERO è stata sottolineata anche dall’assessore al turismo Simona Girolami la quale, nel ritirare a nome di tutta l’Amministrazione Comunale di Fiuggi l’artistica targa litica, ha ricordato che, sin da subito, è stata entusiasta all’idea di organizzare a Fiuggi la 6^ edizione del PREMIO NAZIONALE CRONACHE DEL MISTERO.
Giancarlo Pavat, nell’associarsi ai ringraziamenti espressi da Serena Pallone nei confronti dell’assessore e di tutta l’Amministrazione Comunale, ha auspicato che Fiuggi possa diventare la sede definitiva del PREMIO NAZIONALE CRONACHE DEL MISTERO.
Conclusa la presentazione e i saluti di rito, Pavat ha invitato don Italo Cardarilli , parroco di Amaseno e, soprattutto, storico dell’arte, che ha ricevuto il PREMIO NAZIONALE CRONACHE DEL MISTERO, PER LE RICERCHE, LE SCOPERTE RELATIVE AL CD. “ANGELO DI AMASENO”.
(Giancarlo Pavat si congratula con don Italo Cardarilli – foto Gaetano Colella)
Trattasi di un’opera d’arte e precisamente una preziosa e mirabile tavola limogina, che apparentemente raffigurerebbe un angelo ma che, dalla giornata fiuggina del PREMIO NAZIONALE CRONACHE DEL MISTERO, ormai sappiamo che ritrae un rarissimo (per non dire unico) CRISTO ALATO. Straordinaria scoperta che dobbiamo agli studi e alle ricerche di don Italo. Il quale, aldilà di ogni ragionevole dubbio, ha dimostrato che si tratta, appunto, di un CRISTO ALATO basandosi su valenze teologiche, dottrinali, iconografiche e storiche.
Uno degli impegni principali che ci si è posti nel fondare questo sito e, successivamente, nel dar vita al PREMIO NAZIONALE CRONACHE DEL MISTERO è quello di studiare e divulgare la Storia nei suoi aspetti meno noti, semisconosciuti, misteriosi. Soprattutto laddove la “vera” Storia non è quella che si legge sui manuali scolastici o che ci raccontano alla televisione. Da che mondo è mondo, la storia viene distorta, edulcorata, mistificata ad uso e consumo dell’ordine costituito e del Potere imperante. Quindi ben vengano ricercatori, studiosi, associazioni che, tra mille difficoltà e quasi sempre spinti solo dalla passione per il passato e per la Verità storica, ripescano dall’oblio, riportandoli a galla, personaggi, vicende e monumenti deliberatamente occultati cancellati, dimenticati. Perché non c’è Futuro per chi non conosce il proprio Passato, bello o brutto che sia. Quindi si tratta di opera assolutamente encomiabile, che non può che trovare il massimo consenso e appoggio da parte del PREMIO e del nostro sito. E’ quanto fa il COMITATO “LUIGI GIURA” che a Fiuggi ha ricevuto il PREMIO NAZIONALE CRONACHE DEL MISTERO PER IL COSTANTE IMPEGNO PER LA DIVULGAZIONE DELLA STORIA DEL PONTE REAL FERDINANDO SUL FIUME GARIGLIANO E PER LA SUA SALVAGUARDIA E VALORIZZAZIONE.
(Emiliano Pimpinella ritira il PREMIO NAZIONALE CRONACHE DEL MISTERO – foto Gaetano Colella)
Ma, come ha spiegato Emiliano Pimpinella che ha ritirato la targa litica in qualità di Presidente del Comitato, lo scopo è quello di far conoscere ed apprezzare (come merita) l’intera attività professionale e le opere del grande ingegnere, Luigi Giura (Maschito, oggi in provincia di Potenza 1795 – Napoli 1865), che ha avuto l’unico “demerito” (se così si può dire) di aver progettato e costruito opere di ingegneria civile e per il progresso economico e sociale per la “parte sbagliata”. Ovvero per gli sconfitti della Storia. Una storiografia ideologicamente schierata ancora oggi demonizza un intero popolo e quello che fu il più grande e antico Stato italiano e vuole far credere che “fosse la negazione di Dio sulla Terra”. Sia chiaro, noi de ILPUNTOSULMISTERO e del PREMIO NAZIONALE CRONACHE DEL MISTERO siamo profondamente convinti che l’Unità d’Italia andava fatta, ma, a nostro parere (e non soltanto nostro ma pure di eminenti storici “non allineati”) è stata fatta nel modo sbagliato. Quindi, non si tratta di revanscismi fuori tempo massimo o nostalgiche carnevalate neoborboniche ma semplicemente di studiare e far conoscere alle nuove generazioni la vera Storia delle proprie città, delle proprie regioni e della propria Nazione: l’Italia.
E riscoprire la storia dimenticata per volontà e opportunità politiche e religiose è quello che da anni porta avanti il professor Guglielmo VITI di Anagni che, ha ricevuto il PREMIO NAZIONALE CRONACHE DEL MISTERO PER I DIVERSI LIBRI DEDICATI AGLI ASPETTI PIÙ INTERESSANTI, CURIOSI, SORPRENDENTI E MISTERIOSI DELLA MILLENARIA STORIA DELLA SUA CITTÀ.
In occasione della premiazione, Viti ha fatto proiettare un interessantissimo video in cui ha illustrato alcune delle sue ricerche e studi sulla celebre “Casa Barnekov” di Anagni.
(la premiazione di Guglielmo Viti .- foto Gaetano Colella)
Da una casa medievale trasformata in una dimora “senza Tempo” e proiettata verso l’Infinito, a chi si è assunto il compito di riscoprire la Storia medievale del proprio territorio. Si tratta del GRUPPO STORICO AQUINO, i cui appartenenti, abbigliati con sfarzosi e splendidi costumi sono stati i grandi protagonisti sin dalla mattinata della giornata fiuggina del PREMIO NAZIONALE CRONACHE DEL MISTERO. Ed eccoli, nella Sala Consigliare, guidati dal vicepresidente Filomena Lacerenza, ritirare il PREMIO PER L’ATTIVITÀ DI STUDIO E RIEVOCAZIONE DELLA STORIA, IN PARTICOLAR MODO QUELLA MEDIEVALE, DI AQUINO E DEL TERRITORIO DEL BASSO LAZIO.
(La premiazione del Gruppo Storico aquino – foto Gaetano Colella)
Grande emozione ha suscitato il ricordo commosso del dottor Giorgio COPIZ, scomparso la scorsa primavera. Tutto lo staff del PREMIO NAZIONALE CRONACHE DEL MISTERO ha voluto tributargli un doveroso e sentito omaggio, consegnando alla figlia Annalisa un RICONOSCIMENTO SPECIALE PERCHÉ CON IL FINE DI RISCOPRIRE IL PASSATO DI UN TERRITORIO E, AL CONTEMPO, DI TUTELARLO E VALORIZZARLO, GIORGIO COPIZ È STATO IL PRECURSORE DEGLI STUDI E RICERCHE ARCHEOASTRONOMICHE SUI SITI MEGALITICI DEL BASSO LAZIO.
(Nelle Immagini: il compianto Giorgio Copiz durante la puntata di “Voyager” su RaiDue del gennaio 2011
e la figlia Annalisa al PREMIO NAZIONALE CRONACHE DEL MISTERO a Fiuggi – foto Gaetano Colella)
Sempre attenti alle giovani o giovanissime realtà, con grande piacere e soddisfazione si è voluto consegnare la targa litica del PREMIO NAZIONALE CRONACHE DEL MISTERO anche a due giovani protagonisti del mondo del lavoro e dell’arte grafica; Daniele e Luca ZOMPARELLI di Villa Santo Stefano (FR), PERCHÉ, ASSIEME A TUTTO LO STAFF DEL PROPRIO STUDIO GRAFICO DELTAGRAF, SI SONO SPESSO DEDICATI ALLO STUDIO E ALLA REALIZZAZIONE DEI SIMBOLI.
(Giancarlo Pavat con Daniele e Luca Zomparelli della Deltagraf- foto Gaetano Colella)
Arte e simbologie anche per il grande artista patricano Cesare PIGLIACELLI, tra l’altro autore assieme al nostro Giancarlo Pavat del “Percorso dei Simboli degli antichi portali di Patrica” inaugurato nel dicembre del 2018. Cesare PIGLIACELLI ha ricevuto il PREMIO NAZIONALE CRONACHE DEL MISTERO PERCHÉ SEGUENDO LA PROPRIA ISPIRAZIONE ARTISTICA, HA SPESSO ESPLORATO LA DIMENSIONE DEL SIMBOLO E DEL MISTERO;
(Cesare Pigliacelli ritira la targa litica – foto Gaetano Colella. Sotto: un”opera di Cesare Pigliacelli)
Durante le premiazioni svoltesi nella mattinata, laddove si è parlato dei labirinti e sulle origini di questa arcaica e arcana simbologia, è stata spiegato che allo stato attuale delle ricerche, gli esemplari più antichi sino quelli formati da pietre che si trovano nelle regioni alle latitudini più settentrionali d’Europa. Durante la premiazione del pomeriggio nella Sala Consigliare, Pavat è ritornato sull’argomento spiegando che una delle ipotesi sulla nascita del simbolo del labirinto unicursale e spiraliforme sia stata l’osservazione del cielo notturno a determinate latitudini oltre il Circolo Polare Artico. Infatti, se in prossimità del Solstizio d’Estate, in quei territori, ci si distende a terra e si osserva la volta celeste, si avrà l’impressione che le Costellazioni girino in circolo sopra un asse centrale costituito da noi stessi come osservatori. Ma aldilà se sia vera oppure no questa affascinante ipotesi, è certo che i nostri antichi progenitori osservavano il cielo notturno molto più di noi. Oggi abbiamo perso quel senso di meraviglia, stupore, amore per la scoperta, che dovrebbe suscitare la visione del firmamento nelle notti d’estate. Inoltre, quanti sono in grado, oggi, di riconoscere le costellazioni? Ebbene, in un periodo storico come il nostro in cui le fake news sulla Scienza fioccano e trovano (purtroppo) ampio risalto e risonanza (basti pensare alla grande sciocchezza, per usare un eufemismo, della “Terra piatta”), c’è chi si è accollato il compito di far conoscere, soprattutto ai più giovani, le meravigli e di misteri del Cosmo, di insegnare loro a scrutare il cielo e riconoscere le costellazioni, i pianeti e gli altri straordinari fenomeni celesti (come le eclissi o le aurore boreali). Sono i componenti dell’Associazione AstroUMAC – UNIONE MADDALONESE AMICI DEL CIELO, che guidati dal presidente il professor Michele Maddaloni hanno ricevuto il PREMIO NAZIONALE CRONACHE DEL MISTERO PER IL COSTANTE IMPEGNO NELLA DIVULGAZIONE SCIENTIFICA DI TUTTO CIÒ CHE RIGUARDA LA RICERCA ED ESPLORAZIONE DEL COSMO.
(la premiazione dell’Associazione UMAC con il professor Maddaloni – foto Gaetano Colella)
Dalla scoperta del Cosmo alla riscoperta delle più genuine tradizioni polari. Il PREMIO NAZIONALE CRONACHE DEL MISTERO è pure questo. Un continuo andirivieni tra le avventure e gli enigmi del Futuro e il fascino e i misteri del Passato più o meno remoto. Anche per questo motivo si è voluto premiare Associazione ART AND PASSION di Fiuggi PER LA COSTANTE OPERA DI RICERCA, RISCOPERTA E RIEVOCAZIONE DELLE TRADIZIONI STORICHE E POPOLARI LOCALI, IN PARTICOLARE QUELLA DELLA “PASSIONE VIVENTE”.
(Sonia Principia ritira la targa litica a nome dell’Associazione Art and Passion – foto Gaetano Colella)
Ha ritirato la targa litica Sonia Principia che ha illustrato le attività del sodalizio, impegnato anche nel sociale. Ad esempio, ha ricordato come, recentemente, l’Associazione ART AND PASSION ha donato alla Polizia di Stato alcune bodycam per contribuire a garantire la sicurezza di chi, ogni giorno, rischia la vita per proteggere tutti noi.
Si è voltato decisamente pagina con Roberto VOLTERRI e Bruno FERRANTE, una tra le più straordinarie e prolifiche copie di autori di libri dedicati al Mistero a 360°. Hanno ricevuto il PREMIO NAZIONALE CRONACHE DEL MISTERO per la loro ultima fatica letteraria; il libro “OMICIDI. Il fascino del male” (Enigma edizioni 2019). Volterri e Ferrante, intervistati dal nostro direttore responsabile Orazio Vignola, hanno spiegato come il loro saggio costituisca una sorta di sguardo nei più profondi recessi della mente umana alla scoperta dei più esecrabili omicidi compiuti da uomini e donne di varie epoche. Si è accennato a casi storici come un delitto verificatosi proprio in un albergo di Fiuggi il 21 ottobre 1945, quando il noto musicista Arnaldo Graziosi uccise (stando a quanto stabilito dal lungo e conroverso processo giudiziario) la giovane moglie Maria Cappa (alla presenza della piccola figlioletta di soli 3 anni). Si è detto controverso perché, come spesso verificatosi per simili crimini, l’opinione pubblica si divise in due e furono molti quelli che (nonostante la condanna definitiva) rimasero convinti che la moglie si fosse suicidata, proprio come asserì sempre il Graziosi. Ma nel libro si affrontano anche altri casi famigerati. Come il delitto di Via Merulana a Roma o gli efferati omicidi di Henri-Désiré Landru avvenuti in Francia agli inizi del ‘900. Ma come è possibile che un uomo diventi un serial killer e quali motivazioni spinsero questi soggetti a uccidere, mutilare e talvolta cannibalizzare le proprie vittime? Intelligenze criminali, assassini seriali, menti deviate come il “Mostro di Rostov”, cannibale e omicida accusato di almeno 53 delitti o il gruppo delle “Bestie di Satana”, autori di efferati omicidi nel nome del demonio. Volterri e Ferrante ci regalano una analisi attenta e circostanziata che ci porta a scoprirà persino la storia del vero Dottor Jekyll. Una analisi criminologica e psicologica della natura umana, di quelle pulsioni e disturbi che possono generare in certi soggetti un irrefrenabile istinto omicida talvolta associato ad innominabili atti contro le stesse vittime.
(Orazio Vignola con Roberto Volterri e Bruno Ferrante – foto Gaetano Colella)
A chiudere lo straordinario pomeriggio fiuggino del PREMIO NAZIONALE CRONACHE DEL MISTERO, è stato un altro dei grandi nomi della ricerca e degli studi nel campo del Mistero;, il professor Giuseppe FORT, docente universitario e archeologo medievista di origini friulane. Notissimo anche al grande pubblico come uno dei massimi esperti sui Cavalieri Templari che, però, questa volta è stato premiato per studi su un latra tematica, non meno affascinante. Infatti ha ricevuto il PREMIO NAZIONALE CRONACHE DEL MISTERO PER LE PIONIERISTICHE RICERCHE E STUDI SU I PRODOTTI ALIMENTARI GIUNTI IN EUROPA DOPO LA SCOPERTA “UFFICIALE” DELLE AMERICHE.
(Giuseppe Fort ritira la targa litica – foto Gaetano Colella)
(Giancarlo Pavat e Giuseppe Fort – foto Marisa d’Annibale)
Fort ha accompagnato il pubblico alla scoperta delle curiosità, dei segreti e dei misteri di prodotti alimentari che si consumano quotidianamente nelle nostre case e che provengono dalle Americhe. Ma è stata pure una occasione per affrontare un tema di cui ci si è spesso occupati in questo sito, ovvero la presenza in opere d’arte medievali o addirittura romane proprio di raffigurazioni di piante, ortaggi, frutti che non ci sarebbero dovuti essere, essendo “ufficialmente” giunti in Europa soltanto dopo i viaggi di Cristoforo Colombo.
Prima dei saluti e del dare appuntamento a tutti alla prossima edizione del PREMIO NAZIONALE CRONACHE DEL MISTERO, è stato proiettato un brevissimo video di saluto del dottor Rino DI STEFANO, che avrebbe dovuto ricevere anche lui il PREMIO ma che non è potuto essere a Fiuggi per motivi personali. Anche a lui è andato l’invito alla prossima edizione del PREMIO NAZIONALE CRONACHE DEL MISTERO.
(Dino Coppola, Gaia Malatesta, Marina e John Kraft e Giancarlo Pavat al PREMIO NAZIONALE CRONACHE DEL MISTERO a Fiuggi – foto Gaetano Colella)
Mario Ziccardi, Giancarlo Pavat e Gaetano Colella)
(Giancarlo pavat e Marco Bulloni – foto Gaetano Colella)