di Domenico Pelino
A ridosso della Via Cassia a circa 50 km da Roma direzione Nord, sulla destra troviamo la splendida cittadina di Sutri, nata etrusca, poi passata sotto il dominio romano ed in seguito sotto l’egemonia della Santa Sede, circondata tutt’oggi dalle mura medievali che custodiscono lo splendido duomo di origine romanica consacrata nel 1207,autentico scrigno che racchiude innumerevoli tesori, a partire dal pavimento cosmatesco, poi una statua lignea attribuita al Bernini ed una tavola del Salvatore Benedicente XII secolo;
dalla parte opposta della Cassia troviamo l’anfiteatro del II secolo a.c. e il I secolo d.c., la necropoli, scavati interamente nel tufo, sulla collina tufacea troviamo il bosco sacro composto da lecci secolari ove si ergono ancora le rovine del castello di Carlo Magno, anche se in realtà databile al XIII secolo e la splendida Villa Savorelli.
In questo purpurì di gioielli nella parte bassa della collina troviamo il Mitreo, che con i suoi 2 e 600 anni di storia è stato utilizzato per svariati usi, quali: tomba etrusca dapprima, poi tempio pagano dedicato al dio mitra, ancora chiesa cristiana dedicata a San Michele Arcangelo e poi dedicata alla Madonna del Parto; ancora oggi come si entra si respira un’aria di misticismo e sacralità, si viene trasportati nel tempo e ci si sente come in un tutt’uno con questo luogo che di certo ne ha viste tante.
Guardando gli affreschi con Madonne e Santi, di varie epoche alle pareti e sui pilastri che dividono in tre navate lo scavo rettangolare interamente scavato nel tufo; alcuni affreschi rappresentano leggende connesse al Santuario di S. Michele nel Gargano, o la natività posta sopra l’altare, che probabilmente hanno preso il posto di qualche dipinto del dio Mitra che trafigge il toro, il culto maschio e militarista introdotto a Roma dall’Oriente; poi un sussulto lo dà il nodo di salomone posto su di un pilastro vicino l’altare.
Questo simbolo, fa pensare che anche i cavalieri Templari abbiano utilizzato questa chiesa, anche perché a circa 50 metri a ridosso della Via Cassia, troviamo la chiesa di Santa Maria del Tempio del XIII secolo appartenuta ai Cavalieri Templari sino alla soppressione di esso, dopodichè passata nelle mani dei Giovanniti. Esternamente dopo il restauro del 2000, risulta del tutto anonima, ed internamente troviamo solo un affresco della Madonna con il Bambino. Oggi la chiesa è sede del Centro servizi del Parco. Intorno ad essa, all’epoca delle crociate e quindi dei Templari erano sorti anche edifici per il ristoro e l’accoglienza dei pellegrini che intraprendevano il viaggio da e per la TerraSanta, in quanto posta proprio sulla Via Francigena; poco distante troviamo una collina, oggi come allora chiamata “Poggio del Tempio”, quasi sicuramente vi insistevano fabbricati rurali e coltivazioni per le necessità dell’Ordine.
A circa un Km dalla chiesa di Santa Maria del Tempio troviamo i resti della torre dell’antico convento di San Paolo che ospitò i Carmelitani, eretta tra il XII ed il XIII, è una delle ultime tracce dell’antico centro abitato messo a ferro e fuoco da Nicolò Fortebraccio nel 1433 e completamente distrutto da un’alluvione nel 1493.