RECENSIONE LIBRO
SYNCHRONICITY – VOLO 9941
di PIERLUIGI TOMBETTI
Fisica Quantistica, un incubo in volo, labirinti multicursali, dimensioni impossibili e atmosfere lovecraftiane….
di Giancarlo Pavat
Conosco Pierluigi Tombetti attraverso i suoi saggi sui misteri del Nazismo e della Seconda Guerra Mondiale. Libri che ho spesso consultato anche per le mie ricerche in particolare quelle che mi hanno portato a scrivere, assieme a Gerardo Severino, il libro “Il Raggio della Morte” (2013).
Ma Tombetti è pure un narratore di razza, uno di quegli scrittori capaci di sfornare romanzi avvincenti dall’inizio alla fine. Romanzi in cui l’autore mescola sapientemente dati storici, ricerche personali e capacità di creare suspence, e coinvolgente spirito d’avventura, e che, a volte, hanno per protagonista tale Roberto Volterra. Alter ego (nemmeno troppo dissimulato) di un archeologo e scrittore che mi onora della sua amicizia, i cui articoli sono seguitissimi dai lettori di questo sito.
Ma con SYNCHRONICITY – VOLO 9941, ci troviamo di fronte a qualcosa di completamente diverso da uno dei classici romanzi di Pierluigi Tombetti. VOLO 9941 non è un “normale” romanzo d’avventura o di fantarcheologia. È una sorta di moderna novella che ci costringe a pensare, a ragionare, sulla realtà e sul mondo che ci circonda. Ed è stata proprio questa assoluta particolarità, quasi fosse un testo ermeneutico, che mi ha spinto a cimentarmi in questa sorta di recensione che state leggendo. Ad essere precisi più che una recensione nel senso tradizionale del termine, si tratta dell’insieme di miei pensieri, le mie sensazioni, opinioni, emozioni e commenti, buttati giù a caldo non appena ho finito di leggere il romanzo. Perché, se i libri di Tombetti catturano i lettori, questo vi rapirà proprio. Sarete risucchiati dentro e per uscirne fuori non potrete far altro che terminarlo.
VOLO 9941 inizia come un normale romanzo con un personaggio femminile, una scrittrice inglese di best sellers di successo planetario, la cui personalità viene abilmente tratteggiata tanto che ci pare di conoscere tutto di lei…e di noi.
Jane Milton Keys sembra in procinto di coronare la propria carriera di scrittrice con l’assegnazione del prestigioso Premio Pulitzer negli Stati Uniti. Per ritirarlo sale su un volo intercontinentale della British Airways all’Aeroporto londinese di Heathrow con destinazione New York. Ma ben presto, quello che doveva essere un tranquillo volo di routine su un Boeing 747, si trasforma in qualcosa di totalmente diverso, in qualcosa di completamente alieno a tutto ciò che caratterizza il nostro Mondo ed alla percezione che abbiamo dello stesso.
Il VOLO 9941 diventa una specie di portale, un varco, mediante il quale attraversare lo specchio, varcare la soglia per entrare in un incomprensibile ed angosciante incubo. Incomprensibile finché non ci si renderà conto, Jane Milton Keys e gli altri personaggi che incontra sullo spaventoso volo e noi con loro, che tutto ciò che crediamo reale potrebbe non esserlo. Finché non si acquisirà la consapevolezza che tutte le nostre certezze, tutte le nostre convinzioni, non sono nulla oltre lo specchio, in un multiverso di cui non sembra possibile comprenderne la logica e dove la razionalità appare bandita per sempre.
VOLO 9941 è un romanzo (o, come già accennato, una novella) che non avvince solo per la tarma ma per le diverse e non banali domande che pone e propone, ai personaggi che ne sono protagonisti ma pure a noi tutti. È un romanzo ricco di citazioni erudite. Molte piaceranno a chi, come lo scrivente, è cresciuto con libri sul mistero a colazione, pranzo e cena. Chi negli anni 70 e 80 leggeva i libri di von Daeniken Peter Kolosimo, Charles Berlitz e Roberto Volterri, non faticherà a cogliere piccoli cammei. Ad esempio la lettura gli evocherà il dialogo intercorso tra la torre di controllo di Fort Lauderdale in Florida e il Comandante della famigerata squadriglia di 5 TBM-3 Avengers della US Navy scomparsa nel dicembre del 1945 in un braccio di mare che da quel momento diventerà una moderna leggenda con il nome di Triangolo delle Bermuda.
Ricordate? “L’Oceano non è come dovrebbe essere…” Ed anche il VOLO 9941 sembra procedere in un qualcosa che non può essere il normale orizzonte marino.
Tutto in quel VOLO non è come dovrebbe essere…È come lo strano edificio in cui sembra di trovarsi imprigionato uno dei protagonisti del romanzo di Tombetti ma pure del romanzo che Jane Milton Keys sembra voler finire di scrivere durante il viaggio verso gli Stati Uniti. Un lussuosissimo palazzo in cui si vede l’uscita attraverso una porta girevole, ma quando il protagonista pensa di essere riuscito ad uscire nella strada che vede attraverso i vetri, “quel fuori si rivela un dentro”.
In pratica quando fa il passo per calcare il marciapiede si ritrova invariabilmente nella sfavillante hall del palazzo. Metafora della nostra vita di tutti i giorni. Allorquando si insegue una meta, un successo e poi si rivela tutto così effimero che ci sembra di non aver combinato nulla, di aver sprecato solo tempo, di non aver fatto un solo passo avanti nella nostra esistenza.
Procedendo nel romanzo sembra di passare da un incubo all’altro. Ma sono davvero incubi?
È come in un’opera di Escher (tra l’altro uno degli artisti moderni che più mi affascinano). Colui che è riuscito a concepire e riportare nella bidimensionalità dell’opera figurativa, mondi che non sembrano averne di dimensioni o, meglio, ne hanno troppe. Luoghi in cui la geometria euclidea non ha alcun significato. Dove il Tempo e lo Spazio non hanno alcun significato. E lo stesso VOLO 9941 diventa una gigantesca opera di Escher. Con tutti i paradossi che ciò comporta… sono i mondi alieni di Lovecraft (scrittore che adoro), con quelle geometrie impossibili, dove chi ha la sventura di imbattersi, quasi sempre non ha altro destino (nel più pietoso dei casi) che impazzire.
Ma sul VOLO 9941 non si impazzisce… perché nonostante l’apoteosi dell’Assurdo, dell’Impossibile, c’è ancora una possibilità razionale per tentare di dare una spiegazione all’inspiegabile… una Scienza che va oltre Newton e Einstein… adombrata da Gustav Jung laddove intuiva l’esistenza di archetipi comuni a tutta l’Umanità. Teorizzata da colui che ne è considerato il padre, Wolfgang Pauli, ovvero la Fisica Quantistica.
“La nostra realtà normale (ma cos’è davvero normale?) agisce secondo la legge di causa- effetto. Ma, a volte, accadono coincidenze acausali che non rispettano questa legge, ne seguono invece altre che legano a un livello differente più universi o dimensioni”.
Quali sono queste coincidenze acausali?
Alzi la mano a chi non è mai successo di pensare ad una persona che non si vede da anni e che, improvvisamente la si incontra all’angolo della strada o squilla il telefono ed è lei dall’altra parte della comunicazione (un tempo, quando non c’erano i cellulari, si sarebbe detto, dall’altra parte del filo). Oppure ci si è recati in un luogo in cui si sa con certezza di non esserci mai stati eppure ci prende una sensazione strana, come di conoscere benissimo quel posto. Fenomeno chiamato deja vù. Ma è solo un nome per spiegare ciò che, secondo la scienza galileiana e newtoniana non è possibile spiegare. Ebbene il VOLO 9941 è (anche) una sorta di immenso deja vù. In cui perdersi come in un immenso gigantesco labirinto. E c’è anche quello nel VOLO 9941.
Uno sconfinato labirinto multicursale (o multiviario), un maze per gli amanti della terminologia inglese, che evoca, non a caso, altre atmosfere lovecraftiane. Sproporzionate strutture megalitiche risalenti ad ere preumane…come nelle Montagne della Follia o nell’Ombra discesa dal Tempo… solo per citare un paio di titoli del “Genio di Providence”. O ancora… il Monolite di A.C. Clarke…. Anzi sette monoliti…e qui credo che faremmo notte nel cercare di cogliere i sottili rimandi ai significati esoterici dei numeri…
Ovviamente evito di raccontarvi come va a finire il VOLO 9941, per non privarvi del gusto di scoprirlo da soli… Ma non posso non concludere sottolineando come VOLO 9941 sia un romanzo o una novella che se ci induce a pensare, a confrontarci con quelle che crediamo realtà consolidate, lo fa ponendoci dei sacrosanti dubbi… senza i quali l’Uomo non sarebbe un Essere senziente.
Sembra farci comprendere che gli eventi di sincronicità normalmente nella vita di tutti i giorni non si manifestano…ma che potrebbero manifestarsi.
Ma pare anche farci capire che nulla è già scritto: Che tutto si compie solo ed unicamente al momento in cui facciamo una scelta, prendiamo una decisione. Prima di questa scelta, di questa decisione, tutto è ancora possibile in uno dei tanti Mondi del Multiverso.
Oppure ci fa insinuare il dubbio che noi non siamo altro che schiavi incatenati, come nel Mito della Caverna di Platone, e ciò che ci sembra reale è solo una illusione. Una pietosa illusione per non farci sollevare il Velo di Maja e comprendere la Verità.
Una Verità che non potremmo sopportare.
Sta ad ognuno di noi trovare la risposta. E possiamo farlo (anche) salendo, assieme a Jane Milton Keys sul VOLO BA9941 (LHR) London Heathrow – (JFK) New York.
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SYNCHRONICITY – VOLO 9941
di Pierluigi Tombetti – 2020
www. pierluigitombetti.com.
https://www.amazon.it/SYNCHRONICITY-Volo-9941-Pierluigi-Tombetti/dp/B0863RS2V7;