Nonostante le serrate ricerche che da venerdì 15 febbraio,vengono condotte da elementi delle Forze Armate e Forze di Sicurezza, oltre che della protezione civile e della Polizia russa (si parla di oltre 20.000 uomini impiegati), non si riescono a trovare i frammenti del meteorite esploso sopra i cieli della regione degli Urali alle ore 09.00 (ora locale) dello stesso 15 febbraio.
Eppure non si è trattato di un evento da nulla. L’energia rilasciata dall’impatto con l’atmosfera del meteorite è stata di 500 chilotoni, circa 30 volte la forza della bomba esplosa ad Hiroshima nel 1945.
Secondo i tecnici e gli scienziati americani della NASA il meteorite pesava circa 10.000 tonellate e, una volta penetrato nell’atmosfera terrestre, è esploso ad una quota di circa 32 miglia, provocando quella che viene chiamata “shockwave”, la quale, due minuti e mezzo dopo, ha colpito, danneggiandole, migliaia di abitazioni, provocando danni stimabili sui 22 milioni di euro e ferito 1200 persone, in particolare nelal città di Cheliabinsk.
Il Governatore della regione, Mikhail Yurevich, durante una conferenza stampa, ha riferito che il 30% dei vetri delle finestre mandati in frantumi in sei città dall’ondata di esplosioni sono già stati riparati, (vale la pena di ricordare che in questa stagione, in quella regione, le temperature raggiungono i 20 gradi sotto zero)
Il resto dovrebbe essere riparato entro la fine della prossima settimana, ad eccezione delle grandi vetrate di epoca sovietica che richiederanno tempi più lunghi.
Il ministro per le Emergenze, Vladimir Puchkov, ha reso noto che le squadre dei suoi tecnici sono al lavoro per verificare la stabilità degli edifici più colpiti.
Tornando alla ricerca dei frammenti del meteorite, sono state utilizzate anche squadre di sommozzatori russi che si sono immersi nelle gelide acque del lago di Chebarkul, a 60 chilometri dalla città di Cheliabinsk.
Il lago di Chebarkul è quello che tutti abbiamo visto nelle immagini televisive o nei video sulla rete, la cui superficie ghiacciata è stata perforata da un frammento che ha lasciato un enorme e vistosissimo foro di 8 metri did iametro, quasi perfettamente circolare. E proprio attraverso questo foro si sono immersi i corraggiosi sommozzatori russi che stanno esplorando i fondali del lago. Ma anche in questo caso, il frammento responsabile del foro non si trova!