“Non credo all’ipotesi di un esperimento nucleare” a dirlo l’astrofisica Margherita Hack (fiorentina, classe 1922) gia’ direttrice dell’Osservatorio Astronomico di Trieste, che ha spiegato come non creda nella maniera più assoluta all’ipotesi, ventilata da molti ed in circolazione sul web, che l’evento meteorico del 15 febbraio scorso in Russia sia riconducibile ad un esperimento militare degli stessi russi o degli americani.
“Un fenomeno analogo a quello avvenuto all’inizio del secolo scorso a Tunguska, in Siberia, dove una foresta fu falciata e non fu trovato nessun residuo e si pensò si fosse trattato di un meteorite”.
Questo, secondo la nota scienziata e divulgatrice scientifica Margherita Hack, è ciò che può essere accaduto nei cieli delal regione degli Urali. L’astrofisica cita la misterosa esplosione siberiana avvenuta il 30 giugno del 1908 nel bacino del fiume Tunguska.
Un enigma ancora insoluto, ad oltre 100 anni di distanza e nonostante numerose spedizioni sia sovietiche, sia (dopo il crollo dell’URSS) di altri paesi. Per completezza di informazione riportiamo che, per spiegare l’esplosione di Tunguska, oltre all’ipotesi del meteorite, nel corso dei decenni sono state proposte altre soluzioni. Dalla Bomba Atomica “ante litteram” a dun esperimento di Nikola Tesla, dall’astronave aliena in avaria al solito asteroide. Attualmente una delle spiegazioni più in voga tra gli astromici è quella di una piccola cometa. Comunque in Siberia non solo non sono mai stati ritrovati i frammenti del meteorite (o comunque dell’oggetto esploso) ma nemmeno il cratere di impatto. Infatti i rari testimoni, all’epoca raccontarono di aver visto un oggetto luminoso esplodere nel cielo, quindi prima di toccare il suolo, proprio come sarebbe avvenuto per l’oggetto di venerdì scorso nei cieli degli Urali.