CELEBRATA A FALVATERRA (FR) LA VII GIORNATA MONDIALE DEL LABIRINTO

CELEBRATA A FALVATERRA (FR) LA VII GIORNATA MONDIALE DEL LABIRINTO

Sabato 2 giugno, in contemporanea (fuso orario permettendo) con diverse nazioni dei cinque continenti, si è tenuta a Falvaterra, presso le celebri grotte, l’edizione italiana della “VII Giornata Mondiale del Labirinto”.

Quest’anno ho organizzato per la terza volta la Giornata Mondiale del Labirinto” ha spiegato Renata Garutti, amante e da parecchi anni studiosa e realizzatrice di labirinti che proprio per questi suoi studi nel 2004 ha vinto il “Premio nazionale Cronache del Mistero” ”Grazie al suggerimento di Giancarlo Pavat e alla cortese ospitalità di Augusto Caré (speleologo, geologo e responsabile delle Grotte) essa ha avuto luogo sabato 2 maggio 2015 presso il Centro Visitatori delle Grotte di Falvaterra e del Rio Obaco al cui esterno è stato costruito nel 2013 un bellissimo labirinto in pietra locale”.

2 Il saluto di Augusto Carè 3 Il tavolo dei relatori- Andrea Amato Renata Garutti e Carè

(Il saluto del professor Augusto Carè)

Ma cos’è la Giornata Mondiale del Labirinto? Ce lo spiega sempre Renata Garutti

Sette anni fa “The Labyrinth Society” di San Francisco decise di indire una giornata mondiale in cui il labirinto fosse il protagonista in cui migliaia di persone percorressero in meditazione e preghiera per la pace tanti labirinti pubblici e privati.. Decise anche che l’evento si doveva verificare ogni primo sabato di maggio.

Come dice il comunicato stampa della Society ”i labirinti esistono da più di 4000 anni e sono stati utilizzati per rituali di fertilità, pellegrinaggi simbolici e pratiche spirituali. In un mondo iperattivo è rinato l’interesse per il labirinto dal momento che sempre più persone cercano spazi sacri per promuovere la saggezza interiore.”

10 alcuni partecipanti alla VII Giornata e il Labirinto di Falvaterra

(Alcuni partecipanti alla VII Giornata davanti al Labirinto di Falvaterra)

 

L’edizione italiana ha riscosso notevole successo di pubblico (tra i presenti anche i ricercatori Marco Di Donato, Giulio Coluzzi, Paolo Accettola, Giuseppe Rinna) che ha affollato la sala conferenze del Centro Visitatori delle Grotte di Falvaterra e del Rio Obaco. La Giornata è iniziata con il saluto del professor Augusto Carè e con tre interventi: Renata Garutti “Il significato del labirinto attraverso i secoli”, Andrea Amato “Il Labirinto, luogo di Forma, Misura e Ritmo: viaggio nei labirinti delle cattedrali gotiche” e Giancarlo Pavat, uno dei massimi esperti italiani di labirinti, “Dal Cristo nel Labirinto di Alatri ai Labirinti Baltici”.

4 Intervento di Renata Garutti 5 Renata Garutti

(L’intervento di Renata Garutti)

Renata Garutti è partita dal Paleolitico Superiore in cui il labirinto nelle grotte era un percorso iniziatico, per passare agli Egiziani e agli Etruschi che lo consideravano una rinascita dopo la morte, tornando indietro nella preistoria per osservare come il labirinto fosse inciso all’ingresso di molte grotte a significare il guardiano della porta se la grotta era un santuario o a rappresentare la divisione tra il mondo dei vivi e quello dei morti nel caso di una tomba. Il simbolo più diffuso in quel periodo era il labirinto classico cretese a sette circuiti che troviamo dalla preistoria in poi in ogni parte del mondo. In epoca romana il significato era propiziatorio, si costruiva un labirinto quando si erigeva una città o un palazzo e anche nell’India meridionale fino a pochi anni fa, e forse ancora oggi, si disegnava un labirinto al momento del parto. Sempre con il significato propiziatorio molti labirinti baltici (costruiti lungo le coste del Mar Baltico e non solo) sono stati costruiti dalla preistoria fino a oggi: il pescatore prima di partire percorreva e percorre il labirinto per propiziarsi venti favorevoli e una buona pesca. Con l’avvento del Cristianesimo il labirinto acquisì un significato salvifico: chi non poteva andare in Terra Santa percorreva in ginocchio il labirinto all’interno delle chiese gotiche francesi o percorreva con il dito i finger labyrinth che si trovano lungo la Via Francigena in Italia.

Nel Rinascimento il labirinto diventò un “Irrgarten”( un labirinto nei giardini in cui ci si perde). Termina il significato spirituale e diventa un gioco. Per alcuni secoli diminuisce l’interesse fino a giungere al 1900 quando ritorna in auge come via spirituale, viaggio dentro noi stessi. Oggi in tutto il mondo sono stati restaurati i vecchi e costruiti di nuovi con disegni di ogni tipo. Negli Stati Uniti, dove il fenomeno di rinnovato interesse è iniziato prima, si trovano labirinti nei parchi, negli ospedali, nelle carceri, in giardini privati.

Cosa vuol dire oggi percorrere un labirinto? Come già detto è un viaggio dentro noi stessi. Abbiamo riscoperto questo antichissimo simbolo e possiamo godere della sua sacralità. Esso fa parte della geometria sacra e solo disegnarlo più volte, come dice Sig Lonegren, uno studioso inglese di labirinti, è una forma di meditazione, perché quando le sue circonvoluzioni verso destra e verso sinistra ci diventano familiari la parte razionale del nostro cervello lascia il posto a quella intuitiva.

Ogni persona che percorre un labirinto, sia esso a terra che portatile o finger, ha una sua esperienza personale. Come si percorre e cosa si riceve cambia ogni volta. Alcuni lo percorrono per chiarirsi la mente, altri per concentrarsi, per chiedere la soluzione di un problema, per pregare, per meditare, per danzare o cantare. Il tempo passato al centro del labirinto è il tempo del QUI E ORA e molto spesso è proprio in quel momento che si riceve la risposta che si aspettava. Ma anche se non fosse non importa., perché il tempo passato al centro ci ha aiutato a scoprire qualcosa dentro di noi e la risposta prima o poi arriverà.

6 Intervento di Andrea Amato 9 Intervento di Andrea Amato

(L’intervento di Andrea Amato)

Andrea Amato esperto di EBB (Energetic Building Biology) e di Energia negli Spazi affronta il concetto di Labirinto come luogo di Forma, Misura e Ritmo, definendo il percorso come un viaggio verso il Divino che avviene danzando al centro di se stessi. Il suo intervento parte storicamente dalle cattedrali gotiche, nel Gotico è racchiuso lo studio della Geometria finalizzato alla realizzazione della Bellezza, che racchiude in sé vari concetti: Armonia, Maestosità, Regalità perfetta ed esatta disposizione. La costruzione delle cattedrali gotiche, luoghi di Energia in Risonanza con la Madre Terra/Notre Dame, riflettono le Frequenze e le Geometrie del cosmo e del tellurico. Il labirinto è parte integrale del Progetto delle cattedrali gotiche che passa attraverso il concetto delle tre tavole: rotonda – Intuizione, quadrata – Intelligenza, rettangolare – Mistica. Tre emanazioni della sostanza dell’Uno, tre spazi di eguale superficie, tre modi di onorare un Viaggio Interiore, tre stadi evolutivi per il riconoscimento nell’Uno. Il labirinto è l’armonia generata da un movimento, Il labirinto è un viaggio che ha i suoi codici di percorso, va danzato a piedi scalzi, perché un corpo immerso in un campo magnetico e percorso da correnti elettriche e che ruota al suo interno, sviluppa un effetto piezoelettrico, una deformazione fisica elastica lungo una determinata direzione, una trasformazione con una capacità tramutante interna. Va cantato, perché la portante sonora trasporta informazioni utili al viaggio, perché il suono entra in risonanza con il gemito di Madre Terra. Suono e danza imbrigliano la mente, le correnti telluriche modificano il corpo: Il labirinto come una tecnologia energetica trascendentale.

8 Pavat durante la propria relazione

(L’intervento di Giancarlo Pavat)

Giancarlo Pavat, scrittore e ricercatore, ha al suo attivo diversi libri sui Labirinti nonché almeno sei viaggi di ricerca e studio in Scandinavi, Mare del Nord, Mar Baltico al fine di studiare gli antichi labirinti di pietre denominati “baltici”. E proprio su questa tematica si è basato il suo intervento alla Gionata Mondiale del Labirinto. Pavat ha riepilogato i lunghi anni di ricerche (dal 2006) sull’affresco del “Cristo nel Labirinto” di Alatri (FR) e le sue scoperte in merito. Ha poi accompagnato il pubblico in un viaggio ideale dal Basso Lazio sino alle regioni più settentrionali d’Europa, La Scandinavia, il baltico, la Penisola di Kola, seguendo il “Filo di Arianna” che da Alatri l’ha condotto prima al Labirinto affrescato nella chiesa Grinstad nella Svezia sud-occidentale, poi ai labirinti danesi e norvegesi e ai Trojaborgar di pietre dell’isola di Gotland e a quelli finnici, chiamati “Jatulintarha” e i “vavilons” russi della Karelia e del Mar Bianco. Pavat ha concluso spiegando che, allo stato attuale delle ricerche e degli scavi degli archeologi (in particolare russi) sembrerebbe che i labirinti (aldilà di come venissero e vengono chiamati) più antichi (preistorici) si trovino proprio in quelle Terre dell’estremo Nord.

Alla fine degli interventi le persone presenti hanno percorso il labirinto. Sono stati distribuiti il programma e consigli su come percorrere un labirinto.

7 Pubblico

 (a sx: il pubblico in sala, a dx una suggestiva immagine delle Grotte di Falvaterra)

Poi alcuni si sono fermati a pranzare all’esterno attrezzato per i picnic e la giornata si è conclusa con una visita alle splendide Grotte di Falvaterra e del Rio Obaco.

La Redazione.

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