Il nostro sito ha spesso ricevuto (e continua a ricevere) richieste di pubblicizzare questo o quell’evento (convegni, conferenze, presentazioni libri o documentari ecc.) organizzato nelle più svariate parti d’Italia. Ci siamo sempre attenuti ( e continuiamo a farlo) al principio di inserire tutti gli annunci che ci vengono inviati, sempreché siano rispondenti alle tematiche di cui ci occupiamo (o che comunque abbiano a che fare con argomenti di natura culturale, mentre si sono sempre esclusi annunci di eventi di natura politica o ideologica o similari), onorando il principio della libertà di espressione e delle divulgazione culturale (anche parlare di Misteri è fare cultura!), anche quando non concordavamo con le tesi esposte negli eventi.
Ecco perché siamo rimasti basiti nell’apprendere che alcuni nostri amici (nel vero senso della parola), che gestiscono un famosissimo sito che si occupa anch’esso delle nostre medesime tematiche (anche se con un taglio diverso), sono stati attaccati (e insultati) a mezzo web per il solo fatto di aver pubblicizzato un evento dedicato all’Ufologia che si terrà nelle prossime settimane nel Nord Italia.
Basiti e sconcertati in quanto l’attacco è venuto da persona ( e ricercatore) nei confronti del quale avevamo la massima stima. Abbiamo pensato che si fosse trattato di un incidente di percorso, una caduta di stile, facilmente perdonabile, una voce del sen fuggita che al contrario del vero significato della locuzione latina di Orazio (Nescit vox missa reverti) sarebbe potuta benissimo “ritornare indietro”. Anche perché sapevamo che esisteva un rapporto di amicizia tra i fondatori del sito in argomento e il ricercatore autore di quello che si pensava essere un lapsus dicendi.
Ma purtroppo così non è stato. Siamo venuti a conoscenza che la polemica è proseguita con scambi di post dai toni decisamente aspri.
Noi non vogliamo entrare nel merito dei post e nemmeno dei contenuti dell’evento della discordia, ma ci sentiamo in dovere di esprimere (come riteniamo sia giusto) la nostra opinione in merito e non solo perché quelli fatti oggetto degli strali sono nostri amici.
Siamo convinti che si possa NON essere d’accordo con le tesi o i contenuti degli interventi e/o relazioni che possono venir presentate durante un determinato convegno o conferenza, oppure contenuti in un libro o documentario. Si può persino essere in disaccordo con il modo in cui viene organizzato un evento, con la location, con la logistica (ad esempio noi da sempre riteniamo che non si debba far pagare il biglietto di ingresso ai convegni, proprio per consentire a tutti di poter partecipare e noi, infatti non abbiamo mai collaborato o organizzato eventi in cui si dovesse pagare per entrare: Ma non per questo attacchiamo chi lo fa).
Ma siamo altrettanto profondamente convinti che NON si debba mai, mai, attaccare le persone semplicemente perché pubblicizzano un certo evento (o magari collaborano alla sua realizzazione), soprattutto arrivando ad insultare persino chi vi parteciperà come semplice spettatore.
In un Paese libero e democratico la libertà di parola va sempre e comunque salvaguardata (ovviamente finchè non si entra nel campo del Codice di Procedura Penale!). Così come va salvaguardata l’educazione. Lanciare strali e insulti può consentire di raccattare qualche “mi piace” sul web ma squalifica senza appello gli autori.
Certo, viviamo in un Paese in cui spesso si ha l’impressione che vince chi urla più forte. Ma proprio per questo motivo, e per i sinistri ed inquietanti indizi che arrivano da più direzioni in merito ai tentativi di riduzione di diritti fondamentali (tra cui, appunto, la Libertà di Parola), chi ha la grande responsabilità di occuparsi dei media (e si propone come paladino della trasparenza, disclosure e quant’altro), ha il DOVERE di garantire sempre e comunque questi Principi Fondamentali su cui non solo si basa la nostra Costituzione, ma la stessa Civiltà Occidentale, che nonostante tutte le sue storture rimane comunque l’unica che fino ad oggi è riuscita, bene o male, ad affermare la Libertà di pensiero, di espressione e di religione. È riuscita a produrre l’Illuminismo e la Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo, ha dato uguaglianza e dignità morale, oltre che giuridica, alla Donna, all’Infanzia, ai malati ed ai disabili, persino alle altre creature viventi.
Attaccare qualcuno soltanto perché pubblicizza (o collabora) un evento su cui non si è d’accordo (indipendentemente dai motivi, che potrebbero anche essere sacrosanti) pone chi lo fa sullo stesso piano di coloro che ammazzano innocenti, staccano teste, radono al suolo siti archeologici soltanto perché non rientrano nella propria (ristrettissima) sfera mentale, obnubilata da ignoranza e fanatismo. Ecco la parola magica. Fanatismo. Si comincia con l’attaccare una semplice pubblicità e si arriva a ledere tutte le Libertà dell’Uomo.
Noi siamo con Voltaire (nell’immagine in alto) e con il suo celebre aforisma:
“Non sono daccordo con quello che dici, ma farò in modo che comunque tu possa dirlo”.
LA REDAZIONE DI IL PUNTO SUL MISTERO.
Sono a quale polemica vi stiate riferendo, evidentemente svoltasi su blog personali o su FB, ma concordo con quanto scritto. Una grande lezione di Civiltà e Democrazia. Se ne sentiva il bisogno.
Grazie.
Giacomo Giovanelli (Roma).