Il V appuntamento con gli Itinerari del Mistero, svoltosi a Sonnino (LT) lo scorso 29 ottobre, oltre ad aver riscosso un notevole successo di pubblico ha pure suscitato molti interrogativi per le numerose simbologie (alcune scoperte proprio in occasione dell’evento) presenti nel paese abbarbicato sui Monti Ausoni. Abbiamo chiesto ai protagonisti dell’Itinerario di scriverne delle brevi analisi da presentare al nostro pubblico. Alcune di queste “spiegazioni” le trovate nell’articolo di Mario Tiberia (già pubblicato in questo sito) , altre verranno presentate un po’ alla volta, in esclusiva, da Giancarlo Pavat.
Si comincia con il blasone che fa bella mostra di se sopra l’ingresso del Palazzo della potente Famiglia Cecconi. Giancarlo Pavat, la sera stessa dell’Itinerario del Mistero, ha esposto ai numerosi partecipanti ed al sindaco di Sonnino, dott. Luciano De Angelis, una interessante, erudita ed inedita interpretazione. Qui ne viene proposta una sintesi.
ANALISI DEL BLASONE “ESOTERICO” DELLA FAMIGLIA CECCONI A SONNINO (LT)
di Giancarlo Pavat
Sopra l’ingresso di Palazzo Cecconi, a Sonnino, si ammira il blasone della Famiglia scolpito nella pietra. Quanto raffigurato nello stemma, sebbene apparentemente potrebbe raffigurare una scena “naturalistica”, in realtà ha un indiscutibile significato allegorico e rimanda a precise valenze esoteriche.
Possiamo vedere una Torre sopra la quale sta planando un aquila che reca un serpente nel becco.
Araldicamente l’Aquila simboleggia la Nobiltà, non solo di sangue, ma pure morale. L’Aquila non guida le folle ma deve dare l’esempio.
Quindi, dal punto di vista simbolico, ha una valenza legata al trascendente.
Secondo le mitologie era l’unico uccello che poteva volare vicino al sole senza bruciarsi le ali.
Era l’animale totemico sacro a Zeus e a Giove ma pure a ad altre antiche divinità. Pensiamo, ad esempio, alla dea norrena Freja, che addirittura poteva mutarsi in aquila per volare da un mondo all’altro. Quindi l’aquila ha pure il significato di fungere da tramite., tra i vari piani esistenziali.
A è pure l’animale dell’ultimo Evangelista, Giovanni, proprio perchè il suo Vangelo è quello più spirituale, esoterico, gnostico. Quindi quello che maggiormente si eleva dalla Materia verso il Divino, verso Dio.
Nello stemma di Palazzo Cecconi, l’Aquila arriva volando da destra. In occultismo venire da destra significa venire dal lato positivo.
Nelle lingue anglosassoni e germaniche, le parole “destra” e “giustizia”, quest’ultima intesa nel senso di “Diritto”, vengono scritte e/o proferite nella stessa maniera.
ITALIANO INGLESE TEDESCO
DIRITTO RIGHT RECHTS
DESTRA RIGHT RECHTS
Inoltre, si è già detto che nel becco porta un serpente, questo (e lo si nota dall’occhio aperto) è vivo!
Segno che l’animale sta recando valori e significati ben presenti, “vivi”, “in divenire”. Ma a sinistra, sopra la torre si vede un piccolo nido con almeno tre pulli che aspettano che la madre, l’Aquila, porti loro il nutrimento.
Ovvero l’iniziato o gli iniziati (gli aquilotti o pulli) sta aspettando che il “magister“, in questo caso l’Aquila, rechi loro la Conoscenza, rappresentata appunto dal Serpente. Che qui non deve essere visto come simbolo negativo o del Male, ma come, appunto, allegoria della Sapienzialità. Basti pensare al simbolo alchemico e massonico del serpente crocifisso (che riprende il serpente innalzato nel deserto da Mosè) o alle parole pronunciate dallo stesso Gesù Cristo ai sui Apostoli: “Siate astuti come serpenti“.
Infine la torre che ha sempre avuto significati di forza, certezza delle proprie idee e coraggio nel difenderle.
Qui la Torre ha l’ingresso chiuso, sbarrato da un pesante portone. Quindi significa che l’accesso non è consentito a tutti. Ma soltanto a coloro che ne possiedono la chiave, Ovvero agli adepti, a coloro che sono istruiti nella Sapienzialità a cui fa riferimento il Serpente portato dall’Aquila.
Concludendo questa stringata analisi, ritengo che sia corretto affermare che colui che ha voluto questo determinato stemma era profondamente edotto in un sapienzialità esoterica che si è già riscontrata in altre località del Basso Lazio. Sonnino non è da meno. E gli indizi sono diversi, non soltanto il blasone di Palazzo Cecconi. Rimane da capire da dove provenga questa sapienzialità. È molto probabile che risalga al Medio Evo. Sonnino non è distante da Fossanova, culla della “sapienzialità esoterica cistercense”, Anzi Sonnino stesso ha ospitato un monastero cistercense femminile, oggi incorporato nel Camposanto. Per non parlare degli indizi, addirittura, di una presenza dei Cavalieri Templari. Sonnino quindi non era certamente un borgo isolato e avulso dalla temperie culturale e sapienziale dell’epoca e di quel determinato territorio. Rimane però ancora molto, moltissimo, da scoprire. Le ricerche continuano e altre sorprese sono in arrivo.
(Giancarlo Pavat)
Tutte le foto sono di G. Pavat.
(Il blasone della famiglia Cecconi a Sonnino – disegno di G. Pavat)
(Sopra: pagina del quotidiano “La Provincia” di giovedì 3 novembre 2016)