Aquino e il circo massimo di Roma. Sembra un accostamento azzardato, eppure non tanto lo è; se ne parlerà sabato pomeriggio nella chiesa della Madonna della Libera per presentare il recupero e il “ritorno a casa” del sarcofago romano rubato dalla stessa chiesa ventuno anni fa e recuperato dagli uomini del Gruppo Tutela Patrimonio Archeologico della della Guardia di Finanza, guidati dal maggiore Massimo Rossi.
“Il sarcofago infatti, – spiega in una nota il sindaco Antonino Grincia – come tutti ormai sanno, dato che negli ultimi mesi se ne è parlato molto, ha scolpite in rilievo con diversi elementi che raffigurano il luogo della corsa, scene di una corsa, ed è praticamente il circo massimo in Roma, come ormai riconosciuto da tutti gli studiosi, in primo luogo, il prof. Marcattili dell’università di Perugia, che ne parlerà sabato.
Il ”grande circo”, reso celeberrimo a livello popolare, a suo tempo, per la famosa corsa nel mitico film ”Ben Hur”, era famoso anche nel mondo romano, quando Roma era la “capitale del mondo”.
Oggi del circo massimo è rimasto ben poco a livello di strutture murarie, ma l’immenso spazio in cui avvengono spesso manifestazioni popolari, anche oggi lascia trasparire la grandiosità dell’opera, collegata direttamente con i palazzi imperiali del Palatino, che lo dominavano e da cui si poteva anche assistere alle gare.
Ancora oggi è considerato il più grande impianto sportivo di tutti i tempi, potendo contenere all’epoca, fino a trecentomila persone, un quarto di tutta la popolazione di Roma nel periodo del suo massimo splendore.
Era una costruzione che dire spettacolare è poco; rivestita di marmi, aveva al centro la cosiddetta “spina”, cioè la linea che divideva le carreggiate della lunga pista ovale.
Ai lati della spina, c’erano due grandi obelischi, trasportati dall’Egitto, considerati i due più grandi obelischi esistenti, e che oggi si trovano a Roma, “riusati” in piazza del popolo, e in piazza san Giovanni in Laterano.
Il circo massimo raggiunse il suo massimo splendore, e la sua spettacolarità, nel II secolo d.C…all’apice della potenza romana, quando delle gare che vi si tenevano, si parlava in tutto il vastissimo impero.
Pare che l’accesso alle gare fosse sempre completamente gratuito, e per volere degli stessi imperatori; le gare che vi si svolgevano, erano le corse delle bighe e delle quadrighe, cioè di carri trainati da due o da quattro cavalli, gare riproposte anche in molti film, tra cui, come si è detto, anche quella leggendaria di Ben Hur….
Con la decadenza, e poi con il tramonto definitivo dell’impero romano, anche i suoi grandissimi monumenti cominciarono ad essere abbandonati, e anche il circo massimo, il più spettacolare monumento romano, divenne successivamente cava di materiali pregiati come del resto il Colosseo; i suoi marmi e le sue statue furono riusati in chiese e palazzi romani medievali e rinascimentali, e alcuni suoi elementi caratterizzanti, come i due obelischi, servirono perl’abbellimento di piazze, nell’opera di sistemazione urbanistica di Roma in epoca rinascimentale e barocca; i suoi ruderi servirono anche da rifugio e difesa al tempo delle invasioni barbariche e in altri momenti bui, e il suo splendore divenne solo un ricordo.
Di quell’immenso impianto sportivo, oggi rimane quasi soltanto lo spazio e le fondamenta, e le scene delle gare, come quella, ormai anch’essa divenuta famosa, del sarcofago” delle quadrighe di Aquino”, scena che oggi torna prepotentemente alla ribalta della storia e dell’attualità”.