Immagine di apertura; La Cappella di Santa Lucia al Sepolcro, che si affaccia sull’omonima piazza siracusana.
LA CAPPELLA DI SANTA LUCIA AL SEPOLCRO A SIRACUSA,
ED I SUOI ORIENTAMENTI ARCHEOASTRONOMICI
di Ignazio Burgio.
Nell’omonima piazza Santa Lucia a Siracusa si trova la famosa basilica-santuario che ospita sull’altare maggiore anche l’altrettanto famosa tela del Caravaggio, “Il seppellimento di Santa Lucia”.
2. Imnagine sopra; “Seppellimento di Santa Lucia”, olio su tela del Caravaggio (inizio XVII secolo), esposto sull’altare del Santuario di Santa Lucia a Siracusa (Fonte Wikipedia)
Ma a poche decine di metri di distanza è presente anche un’altra costruzione sacra, meno famosa, e frettolosamente visitata dai turisti: si tratta della cappella di Santa Lucia al Sepolcro.
Come spesso accade coi monumenti meno appariscenti, essa nasconde simbolismi ed enigmi di non facile decifrazione.
La sua architettura è in primo luogo singolare.
Si trova infatti per metà al di sotto del livello stradale e per accedere al suo interno si devono scendere due rampe di scale. Ma soprattutto la sua forma è ottagonale, come le architetture dei battisteri, anche se non ha minimamente nulla a che vedere con i battisteri.
All’interno infatti il suo altare principale contiene una grande statua di Santa Lucia dormiente, scolpita nel 1634 dall’artista Gregorio Tedeschi.
Secondo la tradizione, nel 1735 nel corso dell’assedio di Siracusa da parte degli Spagnoli, nella statua si sarebbe verificata una sudorazione miracolosa, segno del dolore della santa per le tribolazioni che subiva la propria città.
Al di sopra dell’altare è presente una cavità vuota dove secondo la tradizione sarebbe stato sepolto il corpo della santa dopo il suo martirio nel 304 sotto l’imperatore Diocleziano.
3. Immagine sopra; Altare maggiore con statua e loculo sepolcrale vuoto.
Nelle intenzioni dei costruttori della cappella ottagonale, esso avrebbe dovuto accogliere nuovamente le reliquie di Santa Lucia una volta che fossero tornate nella sua città di origine.
La storia della chiesetta con la sua atipica architettura è infatti strettamente connessa con le vicende delle spoglie mortali della santa.
Nel 1039 il generale bizantino Giorgio Maniace riuscì a trafugare da Siracusa le reliquie di Santa Lucia, che erano state tenute nascoste sin dall’epoca della conquista araba della Sicilia, e le portò a Costantinopoli.
4. Immagine sopra; Castello Maniace (Fonte Wikipedia) a Ortigia, Siracusa. Il Castello fu voluto dall’omonimo generale bizantino, morto nel 1043, Giorgio Maniace. Tra il 1038 e il 1040, riconquistò all’Impero Romano d’Oriente, Siracusa e gran parte della Sicilia orientale, liberandola dal dominio islamico.
Nel 1204, nel corso della Quarta Crociata, in seguito alla conquista della stessa capitale bizantina da parte dei crociati, i Veneziani che accompagnavano le truppe occidentali s’impossessarono a loro volta delle reliquie e le trasferirono a Venezia, dove si trovano ancora oggi.
I Siracusani tuttavia sperarono sempre che le spoglie della loro patrona potessero un giorno fare ritorno nella loro città.
Pertanto, se già intorno al 1100, subito dopo la conquista normanna della Sicilia, avevano edificato la grande basilica che costituisce l’odierno santuario, successivamente nel 1629 commissionarono all’architetto Giovanni Vermexio la costruzione della cappella ottagonale, che venne realizzata demolendo una precedente chiesa dedicata a Sant’Agata.
Sopra l’attuale cavità vuota destinata a contenere le reliquie di Santa Lucia, un’iscrizione in latino infatti recita:
“LUCIA SPONSA CHRISTI OMNIS PLEBS TE EXPECTAT”
(Lucia sposa di Cristo tutto il popolo ti aspetta).
Come mai venne scelta un’architettura ottagonale, pur non trattandosi di un battistero?
5. Immagine sopra; l’altare minore della Cappella di Santa Lucia al Sepolcro a Siracusa.
I documenti storici non forniscono una risposta precisa, anche se il motivo doveva essere importante. Subito dopo l’inizio della costruzione della chiesa, le autorità spagnole infatti bloccarono i lavori.
Erano preoccupate che in caso di assalti militari contro la città di Siracusa, la costruzione ottagonale potesse diventare un pericoloso punto strategico, poiché i nemici avrebbero potuto asserragliarsi al suo interno con l’artiglieria.
È probabile che uno dei motivi per cui la chiesa si trova per metà sotto il livello stradale, con gli ingressi (inutilizzabili per qualsiasi arma da fuoco) sotto due rampe di scale, fosse proprio di natura strategico-militare.
Ma in ogni caso per qualche importante motivo non si volle rinunziare a dare alla chiesetta una forma ottagonale.
L’archeoastronomia può fornire qualche interessante indizio per formulare delle ipotesi.
Se ci si dota di bussola, o ancor meglio si analizzano le immagini satellitari, si potrà constatare che gli spigoli o angoli dell’ottagono sono quasi perfettamente orientati ai punti cardinali e a quelli intermedi, con un errore di appena 2 o 3 gradi.
In altri articoli, pubblucati anche su questo sito, si è già avuto modo di riportare che sin dall’età antica l’architettura ottagonale era simbolicamente associata all’orizzonte celeste, ai suoi punti cardinali, e alle posizioni del sole all’alba e al tramonto dei solstizi.
Nel Medioevo cristiano il numero otto era anche associato al giorno successivo al settimo giorno ebraico, il sabato, e dunque in sostanza simboleggiava la Domenica di Resurrezione.
Quindi il suo significato era quello di vita eterna, e con la loro forma ottagonale i battisteri nel medioevo intendevano simbolicamente esprimere quest’idea. Anche la chiesetta di Santa Lucia al Sepolcro dunque reca impressa nella sua architettura tale messaggio sacro, anche se edificata in epoca barocca.
A conferma di un significato archeoastronomico nell’architettura della chiesetta, interviene un’altra curiosa osservazione: al suo interno, l’altare maggiore, la statua e il loculo vuoto sono posizionati sul lato che guarda verso l’alba del solstizio d’estate (59,37° alla latitudine di Siracusa), ovvero il giorno con maggiore luce dell’anno.
Poichè Santa Lucia è sempre stata associata alla luce solare, è difficile pensare ad una semplice coincidenza, considerato anche il perfetto orientamento dell’architettura ottagonale.
Sul lato opposto, orientato a 240°, ovvero in direzione del tramonto del sole al solstizio invernale (240,83°, prossimo anche all’azimuth del 13 dicembre: 241,13°) si trova un altare minore nel tipico stile barocco che contiene anch’esso degli spazi vuoti. In questo caso tuttavia non presentando altre indicazioni – testi o figure – è difficile dire se all’epoca venne realizzato con un particolare significato archeoastronomico.
6. Immagine sopra; la statua di San Zosimo, vescovo di Siracusa.
Per completare la descrizione dell’interno della chiesetta, sul lato di nord-ovest (330°) è presente una statua barocca di San Zosimo, vescovo di Siracusa nel VII secolo, in epoca bizantina; e sul lato di sud-est (150°) è presente una sorta di sarcofago con un lato aperto.
7. Immagine sopra; il sarcofago vuoto nella Cappella di Santa Lucia al Sepolcro.
Sui lati della chiesa dove sono presenti gli altari, la statua ed il sarcofago, si aprono nella parte superiore degli oculi circolari da cui penetra la luce. Fra di essi si alternano dei lati con quattro porte (due che fungono da ingresso/uscita verso l’esterno, e altri due che danno verso una sagrestia). Al di sopra di queste sono presenti altrettanti finestroni. Non è escluso che nel corso dell’anno solare da queste aperture si verifichino effetti di raggi luminosi all’interno della chiesa (che illumino per esempio il loculo sepolcrale in determinate date dell’anno), considerata anche la sua particolare posizione per metà sotto il livello stradale, e dunque con i finestroni all’incirca 3 metri poco sopra la recinzione.
Sempre che, naturalmente, tali effetti solari, se previsti in origine dai costruttori, oggi si possano verificare ancora: si deve considerare infatti che fino all’inizio del secolo scorso sia la basilica che la chiesetta ottagonale si trovavano ancora in aperta campagna, col mare bene in vista, e non come adesso circondati da vie e palazzi, frutto dell’espansione urbanistica di questi ultimi cento anni.
8. Immagine sopra; la Cappella di Santa Lucia al Sepolcro vista dal satellite di Google Earth.