I DISEGNI DI PALAZZO CARACCIOLO A CERVINARA (AV) , FORSE OPERA DEL TEMPESTINO? –
Interessante scoperta effettuata dal ricercatore irpino Marco Di Donato all’interno di Palazzo Marchesale-Caracciolo a Cervinara.
Lo studioso irpino, noto per i suoi studi sulle simbologie medievali e templari del Goleto, nel corso delle sue ricerche eseguite all’interno del palazzo cervinarese si è imbattuto in alcuni disegni presenti in una grande sala (denominata Sala della Giustizia) che venne fatto costruire dal Marchese Francesco Caracciolo attorno al 1630 e riproducente i venti canti della Gerusalemme Liberata di Torquato Tasso.
La particolarità di tali opere sta nel fatto che queste risultano molto simili per non dire uguali a quelle eseguite dal pittore fiorentino Antonio Tempesta, detto il Tempestino, nei primi anni del 1600.
Il Tempestino fu un importante artista che nel corso della sua vita eseguì numerose opere per nobili famiglie romane ed importanti cardinali. Lavorò, inoltre, all’intero delle sale Vaticane su ordine di Papa Gregorio XIII ed anche sui soffitti della Galleria degli Uffizi a Firenze. Si sviluppò in particolar modo come incisore e celeberrime sono le sue 150 illustrazioni dell’Antico Testamento. Il Tempestino morì a Roma nel 1630.
I disegni presenti a Palazzo Marchesale-Caracciolo sono molto interessanti ed al suo interno, oltreché rilevare tali particolarità, lo studioso Marco Di Donato ha anche individuato alcuni simboli ben nascosti che riportano alla mente una profonda conoscenza iniziatica e tradizionale del Marchese Francesco Caracciolo che qui vi dimorò nella prima metà del 1600.
Di Donato tende però a precisare che le similitudini di tali disegni con quelli dell’artista fiorentino non sono sinonimo di certezza poiché, allo stato attuale, non vi sono elementi tali da indicare una presenza del Tempestino nel palazzo dei Caracciolo. Più probabile è invece l’ipotesi che tali disegni siano opera di qualcuno che sia stato particolarmente vicino al Tempestino e/o che aveva avuto modo di vedere tali incisioni dal vivo. Infatti, continua Di Donato, qualsiasi altro artista avrebbe potuto immaginare differenti scene per riprodurre la Gerusalemme Liberata, mentre in questo caso sono riproposte le stesse del Tempestino.
Se poi a ciò aggiungiamo il fatto che nella sala attigua a quella Giustizia ve n’è una riproducente una serie di uccelli e che nel 1622 è uscito un trattato denominato “L’Uccelliera” con illustrazioni artistiche di Antonio Tempesta, ecco che tutto si fa molto più interessante.
Insomma, si apre uno scenario particolare per un palazzo storico che rappresenta un pezzo della nostra cultura e che magari, come sottolinea Di Donato, attraverso lo studio e l’ausilio di qualche critico e/o storico dell’arte, si potrebbe arrivare ad un’interessante soluzione per far emergere i retroscena di queste interessanti opere.
PER SAPERNE DI PIU’:
Il libro di marco Di Donato “Il Tempio dei Caracciolo” ostentazione o crocevia? (Il Papavero 2015),
vincitore del Premio Nazionale Cronache del Mistero 2015.