Questa mattina ci ha lasciati il dottor GIORGIO COPIZ. Il grande e indimenticabile precursore degli studi di Archeoastronomia in relazione alle straordinarie Mura Megalitiche del Lazio Meridionale e dell’Italia centrale.
Il dottor COPIZ, funzionario responsabile dell’ufficio Cultura dell’Amministrazione Provinciale di Frosinone, agli inizi degli anni ’80, quando in Italia non esisteva nemmeno la parola “archeoastronomia “, fece una incredibile scoperta. Mentre stava realizzando per conto del proprio Ufficio, una mappa archeologica della Ciociaria, si rese conto che tutte le località ove sorgevano le gigantesche mura in opera poligonale (e che, secondo i miti, erano state fondate dal dio Saturno; la cosiddetta “Pentapoli saturnia”) disegnavano sul territorio una figura riconducibile alla Costellazione dei Gemelli. Ma non solo. Unendo con dei tratti sulla carta altre località in cui si trovavano (e nella stragrande maggioranza dei casi si trovano ancora oggi) resti di Mura Megalitiche, comparivano come per magia, altre costellazioni: il Leone, il Sagittario, ecc. Una pura casualità? Assolutamente no! GIORGIO COPIZ trasse le ovvie e logiche conclusioni. Gli antichi costruttori avevano deliberatamente voluto riprodurre sulla terra ciò che vedevano in Cielo. Gli arcaici abitatori del Basso Lazio, per motivi a noi sconosciuti ma probabilmente legato alla religione e alla spiritualità, osservavano e studiavano il Cielo e quei puntini luminosi in cui l’umana fantasia vedeva dei, animali, mostri ed eroi.
Dopo di GIORGIO COPIZ, in molti si sono tuffati negli studi di Archeoastronomia. Alcuni in maniera seria e scientifica, altri (purtroppo tanti) con una buona dose di pressappochismo e cialtroneria. Ma nessuno può dirsi suo erede e continuatore. GIORGIO COPIZ non ha mai tirato in ballo “dei dello Spazio”, “alieni creatori della razza umana” e altre amenità del genere, che in alcuni casi hanno fatto e stanno facendo la fortuna economica dei loro propugnatori. Non ha mai proposto ardite elucubrazioni spacciandole per verità incontrovertibili. Molto più semplicemente ma genialmente, COPIZ fece notare a tutti noi, ciò che era sotto i nostri occhi ma che nessuno aveva mai notato. GIORGIO COPIZ, come tutti i pionieri, ha subito anche l’ostracismo di quella fetta di Mondo culturale omologato e conservatore, evidentemente allergico alle novità e al progresso della Conoscenza. Ma tutto ciò non è stato sufficiente a fermare la divulgazione e diffusione della sua straordinaria scoperta che, alla fine, è potuto arrivare ad un pubblico più vasto e a milioni di spettatori grazie ai moderni media. Vogliamo ricordare la partecipazione di GIORGIO COPIZ al programma di RAI 2 “VOYAGER” di Roberto Giacobbo.
Indimenticabile la puntata (girata nell’ottobre del 2009 e andata in onda nel gennaio del 2011) in cui COPIZ, sull’Acropoli di Alatri, con i Monti Ernici sullo sfondo, dissertava di quelle antiche città allineate come le stelle del firmamento.
Ci piace pensare che ora, lassù, assieme a quelle che i nostri predecessori vollero rimarcare sulla Terra, ci siano altre tre stelle a brillare. Che GIORGIO COPIZ, abbia raggiunto gli altri due straordinari precursori degli studi di archeoastronomia sulle Mura Megalitiche; ovvero Gianluigi Proia e don Giuseppe Capone.
La Redazione.
I quattro cofondatori e finanziatori del sito www.ilpuntosulmistero.it (Gaetano Colella, Alessandro Middei, Giancarlo Pavat e Tommaso Pellegrini), il direttore responsabile Orazio Vignola, la redazione, lo staff del Mistery Team, tutti gli amici e collaboratori, esprimono il più profondo cordoglio per la scomparsa di GIORGIO COPIZ a tutti i suoi Famigliari.