Immagine di apertura: Il labirinto unicursale “Classico” scoperto nell’Eremo di Sant’Antonio Abate a Colle del Fico a Ferentino (FR) da parte di marco Di Donato.
SCOPERTO UN LABIRINTO “CLASSICO” NELLA CHIESA DI SANT’ANTONIO ABATE A FERENTINO (FR).
Sensazionale scoperta fatta dal ricercatore irpino Marco Di Donato nella Chiesa di Sant’Antonio Abate a Colle del Fico a Ferentino (FR).
La chiesa appartenuta all’Ordine degli Antoniani e poi a quello dei “Celestini”, è ricca di storia per la presenza di interessanti affreschi unici nel suo genere e per il Cenotafio di Papa Celestino V.
2. Immagine sopra: il labirinto scoperto da Marco Di Donato e altri simboli incisi sull’intonaco dell’Eremo antoniano
Infatti l’Eremo ospitò per circa 30 anni le spoglie di Pietro dal Morrone (Celestino V, appunto, passato alla storia per il brevissimo pontificato; eletto il 5 luglio 1294, insediatosi il 29 agosto e dimessosi il 13 dicembre del medesimo anno), dopo la morte avvenuta in circostanze misteriose il 19 maggio 1296 nel tetro castello di Fumone (FR).
Il corpo del Papa, ricordato dal Sommo Poeta nella Divina Commedia come colui che fece per viltade il gran rifiuto, rimase in questa chiesa fino al 1326 allorquando alcuni monaci celestiniani, travestiti da soldati (secondo altre versioni, si sarebbero trattati di aquilani), lo portarono nella Basilica di Santa Maria di Collemaggio a l’Aquila, fatta edificare dallo stesso Pietro del Morrone nel 1288 ed ove oggi tutt’ora riposa.
Papa Celestino V, nel corso del suo breve pontificato durato appena 4 mesi, fu molto attivo ed istituì il rito della Perdonanza che anticipò di sei anni il primo Giubileo della storia voluto dal suo successore, Papa Bonifacio VIII.
Ma tornando ai giorni nostri, il ricercatore avellinese Marco Di Donato, che da oltre 20 anni vive a Frosinone, ha scoperto inciso all’interno della chiesa ferentinate, un labirinto, che, sebbene mostri alcuni errori nel disegno del percorso, sembra poter venire annoverato nella categoria dei labirinti “Classici”.
3. Immagine sopra: Marco Di Donato.
L’esemplare, quasi certamente medievale, riveste grande importanza dal punto di vista simbolico, storico e religioso.
Quello del labirinto, infatti, è un simbolo molto intenso e ricco di significato che rappresenta il percorso gerosolomitano o cammino di espiazione, che veniva idealmente compiuto dal pellegrino che non poteva recarsi fisicamente a Gerusalemme o che non poteva intraprendere un vero e proprio viaggio verso i luoghi di pellegrinaggio.
Il labirinto, da non confondere con il “dedalo”, ossia quello all’interno del quale ci si perde, ha un percorso unicursale ossia formato da una sola strada che si avvicina e allontana dal centro in un percorso di sofferenza ed espiazione durante il quale il pellegrino giunge al centro del labirinto, ove idealmente vi è Dio, solo dopo un lungo cammino. Una simbologia davvero particolare e ricca di profondo significato spirituale.
L’importanza della scoperta fatta dallo studioso Marco Di Donato sta nel fatto che in tutta Italia si contano davvero pochi labirinti incisi o scolpiti nella pietra, si possono citare quelli di Pontremoli (MS), di Lucca (LU), di Tossicia (TE), quello mai completato di Castro dei Volsci (FR) di Sonnino (LT), di Colli al Volturno (IS), di Petrella Tifernina (CB) e di Conversano (BA).
Ed ora a questi si aggiunge quello di Ferentino (FR) che non era né noto né censito in alcuna pubblicazione.
4. Immagine sopra: l’Eremo di Sant’Antonio Abate a Colle del Fico a Ferentino (FR).
Infatti, a darne conferma è Giancarlo Pavat uno dei massimi esperti in tema di labirinti a livello nazionale ed internazionale e pure don Angelo Conte parroco della Chiesa di Sant’Antonio Abate presente con Di Donato al momento della scoperta.
Sicuramente in Ciociaria quando si parla di labirinti, si pensa subito all’affresco del Cristo nel Labirinto di Alatri , che rappresenta un unicum nel panorama mondiale dell’arte figurativa, e che è stato datato ad un periodo comrpeso tra il XII e il XIV secolo.
I committenti dell’opera ancora non sono noti sebbene più di qualche studioso ipotizzi possa trattarsi dei Cavalieri Templari storicamente presenti ad Alatri come testimoniato da numerosi simboli qui presenti come la croce patente di colore rosso posta all’ingresso della Chiesa di San Francesco – nel cui chiostro vi è l’opera. È noto che non la pensa così Giancarlo Pavat che, dopo averlo studiato poltre 10 anni, ritiene possa essere riconducibile ai Monaci Cistercensi.
Tornando comunque ai Templari, un loro simbolo è presente proprio nella Chiesa di Sant’Antonio Abate a Ferentino, dove appunto è stato scoperto il labirinto.
5. Immagine sopra: uno scorcio dell’interno l’Eremo di Sant’Antonio Abate a Colle del Fico a Ferentino (FR).
Infatti, durante alcuni lavori di restauro è emerso, affrescato su di una colonna, uno scudo con i colori del “Baussant” o “Valcento” ossia il vessillo formato da due drappi, uno bianco e uno nero, usato dai Cavalieri Templari.
7. Immagine sopra: lo scudo con i colori del “Valcento” affrescato su un pilastro della navata dell’Eremo di Sant’Antonio Abate a Colle del Fico a Ferentino (FR)
Gli affreschi qui presenti sono stati attribuiti alla scuola del Cavallini e datati tra la fine del XIII e inizi del XIV secolo.
Tutti questi elementi, insieme all’importante ritrovamento fatto da Marco Di Donato, gettano le basi per nuovi studi e si aggiungono alla storia di questa chiesa che nel tempo sta restituendo traccia di un glorioso passato.
(LA REDAZIONE)
PER SAPERNE DI PIU’ SUI LABIRINTI ITALIANI:
“GUIDA CURIOSA AI LABIRINTI D’ITALIA”
DI GIANCARLO PAVAT
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