Da un certo numero di anni, in rete circola una leggenda metropolitana legata ad una casa sita nel territorio di Ferentino in provincia di Frosinone, in via di costruzione alla quale sembra non sia possibile montare le finestre, da qui il nome, piuttosto pittoresco di “Infenestrabile “.
Molte storie girano intorno a questo vecchio edificio, ma le notizie che lo riguardano sono piuttosto scarne e di difficile reperimento. Le più diffuse riguardano il ritrovamento di una coppia di amanti , appartatasi nei pressi dello stabile e ritrovata carbonizzata, altre narrano che l’edificio sia servito ai tedeschi durante l’ultima Guerra Mondiale come avamposto e che al suo interno siano avvenuti non meglio definiti fatti di sangue.
A rendere famosa questa costruzione però è la leggenda legata all’impossibilità, verificatasi ripetutamente nel corso degli anni ,di applicare gli infissi alle finestre. Si racconta infatti che nessuna delle ditte incaricate di terminare i lavori di ristrutturazione sia riuscita nell’impresa di montare gli infissi all’edificio in quanto i vani che avrebbero dovuto accoglierle risultavano essere di misura diversa rispetto alle misurazioni effettuate in precedenza. La cosa si ripeteva ad ogni nuova misurazione. Da qui l’origine del nome : “l’Infenestrabile”. La sinistra fama che lo accompagna , identifica questi accadimenti come la volontà di una o più entità di impedire che qualcuno si instauri nella casa. La vicinanza del luogo e una buona dose di curiosità verso questo fenomeno così unico nel suo genere ci ha spinto ad organizzare una spedizione per toccare con mano e verificare la natura dei fatti.
Una gelida sera di febbraio carichi di curiosità e muniti delle nostre fedeli attrezzature, atte a sopperire e ad integrare i nostri sensi, eccitati dallo stimolo della ricerca ci rechiamo sul posto diretti “all’Infenestrabile”. Entriamo in un bar situato nelle vicinanze per prendere qualcosa di caldo, ma soprattutto per scambiare due chiacchiere con qualche persona del posto , in grado di fornirci impressioni, racconti di esperienze e come accade spesso nei nostri incontri con gli “autoctoni”, coloriti aneddoti.
Iniziamo a chiacchierare con signore sulla sessantina, sembra aver voglia di parlare , ma al contempo sembra a disagio, emerge chiaramente che lui alle storie che circolano sulla nostra casa “vivente” ci crede eccome. Il nostro nuovo amico ci racconta che diverse ditte si sono cimentate nel tentativo di porre fine ai lavori , ma sono state costrette a rinunciare a causa dell’inspiegabile e continuo cambiamento delle misure delle finestre nonché da una serie di strani incidenti che hanno coinvolto nel corso del tempo chi ha osato tentare di mettersi contro la casa. Uno degli episodi più eclatanti, sembrerebbe riguardare un operaio colpito da un mattone non precipitato da chissà dove , ma scagliato nell’aria da una forza misteriosa. Le informazioni raccolte non fanno che accrescere in noi il desiderio di recarci immediatamente sul posto, teatro di tutti questi eventi fuori dal comune, per toccare con mano la natura dei fenomeni di cui abbiamo sentito parlare.
L’edificio sorge lungo la via Casilina al KM 68,700 e si staglia all’interno di un podere circondato da alberi, la nebbia invernale rende pienamente giustizia alla sua sinistra fama e accresce l’oscuro fascino che lo circonda. Facciamo un bel respiro e zaino in spalla varchiamo la soglia dell’ “Infenestrabile”.
All’interno il pavimento è ricoperto da vecchie mattonelle stile anni ’30-’40. Dai muri, “decorati”dalle scritte dei soliti vandali, pendono scampoli umidi di tappezzeria. Il palazzo presenta una ristrutturazione parziale, si distingue chiaramente una parte in cemento ancora grezzo che sembrerebbe essere più recente rispetto alla parte bassa, vetusta e pericolante. In tutta la casa ritroviamo cumuli di vecchi modelli di finestre tipo “veneziana” divelte e gettate a terra. L’impressione generale, acuita dal freddo umido e dall’oscurità che ci avvolgono , è di desolante abbandono. Cominciamo la nostra ricerca e dopo aver registrato la temperatura media e raccolto dati relativi ai campi elettromagnetici ,abbiamo preso come riferimento una delle finestre in particolare. Muniti della classica livella, l’abbiamo posizionata e abbiamo preso le misure del perimetro e delle diagonali. Abbiamo proseguito l’esplorazione senza riscontrare anomalie e dopo circa una ventina di minuti siamo tornati presso la finestra interessata dalla misurazione , ripetendola alle stesse condizioni.
La struttura della finestra non aveva subito alcuna variazione né relativa alla forma né alla dimensione, l’unica condizione rilevante era la consistente diminuzione della temperatura rilevata nella stanza sede dell’esperimento.
Decidiamo di proseguire le rilevazioni effettuando le misurazioni dei campi elettromagnetici, un’attività di routine durante le nostre indagini, posizioniamo gli apparecchi, che mostrano un picco e cominciano a lampeggiare entrambi,hanno evidentemente rilevato qualcosa di interessante.
Qualche brivido lungo la schiena corre, complici le rigide temperature e la tensione impalpabile che corre fra queste mura….
Una volta effettuate le ultime rilevazioni , raccogliamo le nostre cose e attraverso “il cammino ascoso “ che ci riporta verso “ il chiaro mondo……..uscimmo a riveder le stelle” tanto per citare il Sommo Dante che in tema di mistero sapeva il fatto suo.
Lieti di trovarci fuori dall’edificio ci godiamo il cielo stellato e l’aria fredda ma in un certo senso accogliente della campagna intorno , che ci sferza e ci scrolla di dosso la tensione accumulata durante la nostra visita…. I risultati delle ricerche successive non suffragano le voci circa i presunti fatti di sangue avvenuti all’interno di quelle mura, sembrerebbe piuttosto che, come spesso accade, questi possedimenti rimangono abbandonati per annose e controverse dispute familiari. Un’ ultima voce, inedita , ci racconta di un acquirente straniero a cui fu caldamente sconsigliato l’acquisto della proprietà, in virtù della presunta sventura che avrebbe accompagnato i proprietari della casa… peccato stavolta non si trattasse di chiacchiere da bar…. ma del consiglio accorato di chi avrebbe avuto tutto l’interesse a concludere la vendita.
Non possiamo dire di avere a disposizioni dati incontrovertibili sulla presenza di fenomeni paranormali,ma senza ombra di dubbio il magnetismo dell’atmosfera e la cupa accoglienza riservata dalla casa rendono “l’infenestrabile“ di Ferentino un luogo pieno di oscuro fascino.
Durante alcuni scatti con la termocamera abbiamo ripreso una sagoma antropomorfa. ( – ) Quella che sembra essere la forma di una anziana signora di profilo è in realtà una forma di pareidolia. La variazione di temperatura su diverse superfici hanno determinato questa particolare figura.
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