Si intitola “Ludica, magica sacra. Il censimento mondiale della Triplice Cinta” il nuovo nuovo libro della ricercatrice bergamasca Marisa Uberti dedicato al misterioso simbolo della Triplice Cinta.
A colori, formato 21×29,7, di 340 pagine. Prezzo 39,00 euro.
E’ ordinabile on-line.
INTRODUZIONE AL TESTO
Questo saggio si compone di due parti e di due Appendici. Metà dell’opera è occupata dal censimento mondiale, un lavoro di catalogazione integrale che rappresenta un’assoluta novità in quanto, fino ad oggi, esistevano solo inventari frammentari. Per la prima volta, inoltre, si presenta al pubblico un’analisi grafico-statistica che consente di fare il punto della situazione, da cui partire per futuri ampliamenti.
• La prima parte consta di quattro capitoli. Nel primo è presentata una complessa, minuziosa e laboriosa ricerca incentrata sulle testimonianze archeologiche a disposizione, che cercherà di far luce sul passato e sulle diverse culture che lo hanno animato, facendo cadere alcuni “luoghi comuni” in merito all’età, ragguardevole ma non troppo, di questa incisione non figurativa e molto diffusa sia nell’arte rupestre che in architettura. Nel capitolo successivo indagheremo nelle pieghe del medioevo europeo, quando il simbolico gioco conobbe il suo massimo risveglio ma anche il rogo, cercando di capirne le motivazioni. Entreremo poi nel vivo di un’annosa questione che riguarda i Templari andando nel castello di Chinon, dove, anziché certezze, sono sorti molti dubbi. Nel terzo capitolo affronteremo invece numerosi contesti dai quali è emerso che questo schema ludico ha assunto potenti significati simbolici, molto più importanti di quanto si creda. Cosa ha a che fare la Triplice Cinta con la morte di Gesù? Perché un cavaliere Giovannita del XV secolo ne fece dipingere accuratamente ottanta sulle pareti e sulla volta della propria cappella funeraria, per di più intercalate da un misterioso motto? Come mai il ciambellano del re di Francia Philippe du Moulin la fece inglobare tra le mura del proprio castello in Sologna? E perché troviamo una Triplice Cinta, in verticale, sul trono dove vennero incoronati trentadue sovrani del Sacro Romano Impero? Perché in Sri Lanka è chiamata il “gioco perfetto di Dio”? E per quale ragione troviamo molteplici quadrati concentrici su recipienti per il bagno dei neonati nella tribù Fulani della Nigeria? Questo ed altro attende di essere scoperto e chiarito tra le pagine di questo libro. Il quarto capitolo è dedicato al valore sociale del soggetto, nonché al problema della sua tutela e conservazione. Nella parte finale del capitolo vedremo infine come la Triplice Cinta abbia opportunamente saputo rinnovarsi per giungere fino ai giorni nostri, dove (al di fuori dell’uso ludico) essa sopravvive sottoforma di un ricorrente elemento decorativo apparentemente inosservata, ma alla stregua di un messaggio subliminale.
• La seconda parte è integralmente dedicata al Censimento mondiale. Esso è stato realizzato sia grazie alla bibliografia che ai nostri sopralluoghi, ma anche alle segnalazioni di diverse attente persone. La struttura è a tabelle e sono stati considerati esemplari di Triplice Cinta (con le sue varianti), di tris, di alquerque, di tavolieri circolari, coppelliformi, a scacchiera, dove segnalati in associazione con la Triplice Cinta. La Tabella 1 è dedicata all’Africa, con i pochi esemplari che abbiamo potuto raccogliere; le Tabelle 2 e 2bis sono relative, rispettivamente, agli esemplari dell’America Settentrionale e Meridionale; la Tabella 3 è relativa all’Asia e al Medio Oriente; la Tabella 4 è relativa all’Europa (senza l’Italia); la Tabella 5 è dedicata esclusivamente all’Italia, che ha rivelato il maggior numero di esemplari in assoluto. Ciascuna Tabella è composta di 6 colonne, corrispondenti ai seguenti criteri informativi:
– Nazione (per la sola Italia, nella prima colonna, si troverà il nome della Regione)
– Località (città o paese)
– Sito (contesto e substrato in cui si trova l’incisione)
– Ubicazione (ovvero la posizione: orizzontale, verticale, obliqua, etc.)
– Modello, che viene presentato iconograficamente per ciascun contesto, con accanto il numero di riferimento da potersi consultare nella relativa Appendice 1. Sono stati catalogati 100 tipi di modelli, numerati da 00 a 99; il tipo di modello è preceduto dal numero di esemplari che si trovano in quel contesto (se è singolo non è stato indicato alcun numero);
– Associazione (con simili graffiti e/o incisioni o altri elementi caratteristici da segnalare).
I numerosi casi di esemplari o posizioni “non note” si devono al fatto che per essi non si dispone di ulteriori informazioni e il dato è tramandato dalla bibliografia tal quale; il lettore vedrà che alla ricerca attiva corrisponderà invece la completezza dei dati, in molti casi comprensivi anche di misure e di dettagli circostanziati.
• L’Appendice 1 raccoglie tutti i modelli censiti, dallo 00 al 99
• L’Appendice 2 è riservata ai grafici e all’analisi statistica sia qualitativa che quantitativa, i quali permettono di acquisire un quadro sintetico ed efficace della situazione attuale di ricerca. Quante Triplici Cinte ci sono nel mondo? E nella sola Europa o in Italia? Qual è il modello prevalente? E la posizione più frequente da trovare? Quali sono i contesti in cui ne sono state trovate di più? Sono alcuni dei dati che i grafici hanno cercato di esplicitare. Si tratta di undici grafici che riguardano tutto il mondo (parte A); la sola Europa (parte B), l’Italia (parte C).
Le note bibliografiche sono state apposte alla fine di ogni Tabella di censimento per facilitare la loro consultazione. In queste note sono indicate tutte le fonti di riferimento per un dato esemplare, siano esse letterarie, da web, da visita diretta o da segnalazione di terzi (che in quella sede ricevono singolarmente i nostri ringraziamenti).
La bibliografia finale rimanda invece ad alcuni lavori utili per intraprendere lo studio della Triplice Cinta. Nel testo sono stati poi intercalati dei pannelli (box) al fine di mettere in evidenza taluni concetti o per approfondirne altri. Sono caratterizzati da un colore diverso per ciascun capitolo.