Ormai sono conosciuti come i frutti della centrale nucleare del Garigliano e da un ventennio incuriosiscono ma, soprattutto, incutono timore.
Sono per lo più agrumi, ma anche pomodori che nascono con forme stranissime; purtroppo accade anche ad animali. Si conoscono di maialini, agnellini, vitelli ma anche lucertole e serpenti nati deformi nelle vicinanze della centrale nucleare del Garigliano.
L’ultimo episodio in ordine di tempo riguarda un limone che appare non con la classica forma che somiglia più ad una sfera, ma quasi ai tentacoli di un polpo, oppure di una mano a sette dita.
Prodotti agricoli coltivati nei pressi della foce del Garigliano, dove le acque del fiume, nelle sue esondazioni, ha più volte raggiunto il nucleo della centrale nucleare nella vicinissima Sessa Aurunca e nel ritirarsi avebeb lasciato sui territori sostanze radioattive.
Quanto sia vero questo fatto, sembra essere dimostrato prorpio da questo sbocciare di frutta e ortaggi “particolari” che si riversano sui mercati del circondario, anche quello di Cassino.
di Ermanno Amedei
Foto Alberto Ceccon
(fonte: www.ilpuntoamezzogiorno.it)