Gli infiniti misteri della mente umana e dell’universo onirico; di Roberto Volterri.

 

 

Immagine di apertura; Il recentissimo romanzo (ma non solo…) dell’avvocato Mario Venditti

(https://www.amazon.com/-/es/Mario-Venditti-ebook/dp/B08R7Y9DDF)

 

Gli infiniti misteri della mente umana e dell’universo onirico

di Roberto Volterri

 

“Una mattina un avvocato si sveglia e non ricorda più nulla di gran parte della sua
vita passata, almeno gli ultimi anni. La moglie ed il medico di fiducia cercano di aiutarlo a riaddormentarsi, nella speranza che il successivo risveglio riporti la normalità. Ma a volte il sonno regala sogni, che possono essere vissuti credendoli realtà, come ci insegnò Calderon De La Barca. Così il nostro avvocato si ritrova a sognare la vita emotiva che aveva sempre evitato, per timore che avrebbe ostacolato quella carriera, da cui si è finalmente accorto di non averne ricavato alcuna felicità vera.”

È questo l’intrigante incipit di un recentissimo romanzo di un “folle” avvocato – da decenni ben conosciuto da chi scrive queste note – particolarmente interessato agli ancora non del tutto sviscerati misteri della mente umana, delle diverse funzioni dell’emisfero destro del nostro cervello, rispetto a quello sinistro, a ciò che ci spinge a prendere una decisione anziché un’altra che potrebbe apparire più adatta, più razionale.

Romanzo che ci spinge ad analizzare – anche se, ovviamente, molto en passant! – le complesse funzionalità del nostro cervello, le diverse “aree di competenza” dei due emisferi cerebrali che interagiscono con la componente culturale, esperienziale, degli esseri umani, dando origine a ciò che noi tutti siamo. Nel Bene e nel Male

 

  1. immagine sopra: L’encefalo umano – con tutte le circonvoluzioni cerebrali – suddiviso in “Emisfero destro” ed “Emisfero sinistro”.

 

                Emisfero Sinistro                                    Emisfero Destro

  1. Immagine sopra; Le diverse “aree di competenza” dei nostri due emisferi cerebrali

 

Poiché viviamo in un’ Era in cui la tecnologia ha ormai condizionato la vita di tutti noi, potremmo considerare l’attività cerebrale come frutto di un sofisticatissimo “Software” – il cui “Linguaggio macchina” è stato compilato da… chissà chi – e un complicatissimo “Hardware”, gran parte dei ‘componenti’ del quale ci sfuggono ancora.                  

Il Software…

Secondo il filosofo Hobbes, l’umana natura – quindi il software che domina il nostro encefalo – è fondamentalmente egoistica e le azioni del nostro Homo sapiens sapiens in realtà sarebbero dettate solo e soltanto da un ancestrale istinto di sopravvivenza e di sopraffazione. Per il più che pessimista Hobbes non esiste un naturale amore tra gli esseri umani e quando essi si legano in società e amicizie, i loro rapporti sono determinati solo dal reciproco timore. Insomma, altro che società civile!

Ogni individuo vede nel prossimo un potenziale nemico e cerca di ‘eliminarlo’ soprattutto quando esso è, o appare, di ostacolo al soddisfacimento dei suoi desideri.

È la legge del “bellum omnium contra omnes”, di tutti contro tutti.

L’Hardware…

Ė possibile ipotizzare che qua e là nel tempo, qua e là su questo travagliato pianeta ogni tanto emergano individui nei quali – più che in altri – spiccano segmenti atipici, delle strutture encefaliche descritte come “Triune Brain” dallo psicanalista Paul D. MacLean, per il quale il nostro cervello sarebbe ‘uno e trino’, costituito da tre distinte formazioni anatomiche e funzionali che, nel corso di lunghissimi periodi evolutivi, si sono sovrapposte ed integrate?

4. Immagine sopra: le varie aree del cervello umano…..

 

Esisterebbe veramente, insomma, un ‘cervello paleomammaliano’, (dove dominano sesso, nutrimento, emozioni, ecc.), un ‘cervello neomammaliano’ (in cui prevalgono linguaggio, autocoscienza, ecc.) e – ciò che qui più ci interessa – anche un cervello protorettiliano (il più antico e che sovrintende al cacciare, creare gerarchie sociali, possesso del territorio, ecc.) costituito dalla parte superiore del midollo spinale, da aree del mesencefalo e da altre strutture che qui – per non farvi subito chiudere il PC! – evito di menzionare, cervello che ricondurrebbe il tanto decantato Homo sapiens quasi al “mostruoso” Varano di Komodo! Un terribile sauro dagli acuminati denti capaci di iniettare un letalissimo veleno nelle ignare vittime. Ovviamente, se vogliamo far nostre le innovative teorie del neuroscienziato Paul D. MacLean, studioso dello stretto rapporto tra strutture cerebrali e le emozioni che guidano, ogni giorno, la complessa vita di tutti noi.

Probabilmente anche durante le nostre notturne esplorazioni dell’universo onirico…

 

L’antivirus… onirico

 

Va bene, ora direte, ma cosa c’entra tutto questo con l’universo onirico, con il mondo dei sogni – in cui entriamo da sempre, notte dopo notte – con alcuni strani, enigmatici, comportamenti dell’uomo cosiddetto sapiens sapiens?

Come possiamo crearci un virtuale scudo contro le quotidiane avversità della vita moderna. Covid 19 compreso…

Forse, per rimanere ancora in tema di “cibernetica cerebrale”, un possibile “antivirus” a tutto ciò potrebbe proprio consistere nell’esplorare ogni notte l’universo onirico, vagare per posti a noi ”razionalmente” sconosciuti, incontrare persone che mai abbiamo conosciute prima, partecipare ad esperienze di vita che mai hanno segnato la nostra quotidiana esistenza.

Insomma vivere virtualmente una seconda vita parallela in un mondo che potrebbe essere il riflesso di ciò che esploriamo quando brilla il Sole…

Forse aveva ragione il grande drammaturgo spagnolo Pedro Calderón de la Barca quando nella sua opera “La vida es sueño” – dramma in tre atti cui si sovrappongono, in modo quasi indistricabile, la filosofia della vita e una certa dimensione del sacro – fornisce consistenza letteraria ad un personaggio il quale si accorge, con grande sgomento, della futilità di gran parte delle umane esperienze…

Come il nostro avvocato Mario Venditti con il suo romanzo “Fammi sognare ancora”, qua e là vagamente autobiografico…

 

Cos’è la vitaDelirio. Cos’è la vitaIllusione, appena chimera ed ombra, e il massimo bene è un nulla, ché tutta la vita è sogno, e i sognisogni sono.”

                                                                (Pedro Calderón de la Barca)

5-6. Immagini sopra e sotto: Pedro Calderón de la Barca (16001681), autore de “La vida es sueño” e l’avvocato Mario Venditti, autore de “Fammi sognare ancora”.

“… Ma anche nei sogni può far capolino, magari anche solo a livello subconscio,
qualche ricordo della vita vera precedente, quella che si voleva cancellare da dentro se stessi. Ed il nostro eroe comincia a preoccuparsi dei conflitti tra sogno creduto realtà e pregressa realtà vera, tanto da svegliarsi.”

 

… scrive infatti l’avvocato Mario Venditti, il quale nella sua lunghissima attività di penalista ha avuto infinite esperienze in cui la mente umana, anche quella criminale si è espressa nelle contorte sinapsi dei cervelli appartenuti ad individui hanno lasciato un loro indelebile, triste, ricordo negli annali della Criminologia, i nomi dei quali sono sempre indelebilmente scritti con inchiostro rosso nelle cronache ove l’homo homini lupus – a volte anche la femina feminae lupior! – ha fatto nascere nelle nostre menti un’angosciosa domanda: il Male possiede una sua personalità autonoma, perennemente presente nella storia dell’homo sapiens?

Oppure costituisce una sorta di “seme” inseritosi ad arte nel substrato dell’animo umano solo negli individui che, liberamente, consapevolmente, decidono di coltivarlo a danno dei loro simili?

Torniamo, però, all’universo onirico…

 

“… l’esperienza m’insegna – scrive Calderón de la Barca – che l’uomo che vive sogna quel che è, fino al risveglio. Sogna il re il suo stesso regno, e vivendo in quest’inganno regna, dispone e governa; ed il plauso, che fugace riceve, lo scrive al vento…”

A cui potrebbe fare eco il Solitario di Providence, il “nostro” HPL, Howard Phillips Lovecraft…

 

“Gli uomini di più ampio intelletto sanno che non c’è netta di­stinzione tra il reale e l’irreale, che le cose appaiono come sembrano solo in virtù dei delicati strumenti fisici e mentali attraverso cui le percepiamo.”

 

C’è chi espone le sue esperienze oniriche in un romanzo e c’è anche chi le esteriorizza in opere pittoriche mediante il cosiddetto Disegno onirico con cui si possono esprimere graficamente le profonde espressioni del nostro mondo interiore.

Mediante il Disegno onirico il ricco bagaglio emotivo di ognuno di noi si può rappresentare su un foglio di carta oltrepassando il pensiero razionale, dando vita a forme, colori e simboli che sono la diretta espressione del nostro Io più profondo, della nostra storia personale, in cui aspirazioni, pensieri, ricordi, desideri inespressi, storia familiare, prendono virtuale corpo.

Così ognuno può mettere in luce il proprio universo sconosciuto e sommerso, la propria dimensione individuale, i propri archetipi, la propria vera personalità.

Come molto verosimilmente ha fatto uno scrittore che ha fatto sognare – quasi partecipi dei suoi sogni – gli appassionati di “misteri” di questa o di altre “dimensioni” spazio-temporali: Howard Phillips Lovecraft.

 

 

  

7-8. Immagini sopra e sotto: Recenti libri sugli onirici universi di HPL.  “Un tempo sognavo, e per me il mondo del sogno era più reale dell’esistenza che alcuni stolti chiamano realtà, e più prezioso della mia stessa vita“ (Howard Phillips Lovecraft)

Non anticipo di certo, in queste pagine, come si evolvono le vicende dell’avvocato che improvvisamente perde la memoria di se stesso, della sua vita, quasi di tutto, riporto solo i titoli di alcuni Capitoli che danno vagamente modo di percepire in quali meandri immaginativi ci si avventuri durante la lettura del libro: Libertà di sognareCanto alla Luna, Nome scomparso, La pazzologa e, naturalmente, Scrivere per sognare…

(Roberto Volterri)

 

 

PROSSIMAMENTE…….

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