(Il pubblico al Convegno a Bonito)
Grande successo per il primo Convegno Nazionale sulla Simbologia Medievale e Triplice Cinta che si è tenuto sabato 10 settembre presso l’ex convento di Sant’Antonio a Bonito (Av).
L’evento, fortemente voluto dall’amministrazione comunale di Bonito e in particolar modo dal sindaco De Pasquale e dal consigliere delegato Valerio Massimo Miletti, ha visto la presenza di un folto pubblico che, proveniente da varie zone d’Italia come Napoli, Bari e Roma, ha assistito con profondo interesse agli interventi dei relatori Marco Di Donato, Tino Coviello e Marisa Uberti.
Il convegno è iniziato con la descrizione e l’impiego della simbologia a partire dalle sue origini fino ai giorni nostri attraverso l’analisi condotta dal ricercatore e scrittore irpino Marco Di Donato il quale ha spiegato il significato di simboli quali il “fiore della vita”, il “golgota” il “serpente con l’uovo” ed altri ancora e riferendo come la simbologia sia il linguaggio più antico che l’uomo conosca.
(Marco Di Donato impegnato al convegno)
La parola è poi passata a Tino Coviello appassionato e attento osservatore di simboli il quale ha descritto i numerosi esemplari di triplici cinte da lui rinvenuti in Irpinia e in altre zone d’Italia quali Roma e Venosa (Pz).
Il convegno si è poi concluso con l’intervento della ricercatrice bergamasca Marisa Uberti la quale ha esposto tutta la sua competenza in tema di Triplice Cinta attraverso un’analisi attenta e puntuale e mediante la visione di fotografie che mostravano i vari luoghi, oggetto delle sue ricerche, ove la stessa ha rinvenuto le triplici cinte, spiegando inoltre il significato intrinseco ed estrinseco di questo particolare simbolo.
(Foto sopra: i relatori del Convegno a Bonito)
La Uberti, attraverso l’analisi dei sui filmati e foto, ha spiegato la complessità ed eterogeneità dei suoi studi e del doppio impiego che può essere fatto della Triplice Cinta, inteso sia ai fini ludici che sacri.