IL COSIDDETTO “MECCANISMO DI ANAGNI” ESPOSTO A VEROLI.
INTERVIENE POLEMICAMENTE L’ARCHEOLOGO GUGLIELMO VITI
A Veroli (FR) è esposto un importante reperto di cui ho più volte scritto e che trattiamo in modo dettagliato a Casa Barnekow (Anagni) spiegandone l’importanza ed il valore per la nostra Cultura.
Si tratta di uno strano oggetto tornato alla luce durante gli scavi archeologici del 1991-1992, che fu identificato come giocattolo, una “trottola”.
Come ho scritto in un precedente articolo pubblicato sul sito IlPuntosulMistero nel marzo 2023, l’oggetto venne esposto anni fa alla mostra “DIVES ANAGNIA. Archeologia nella Valle del Sacco”.
Il catalogo, realizzato per i tipi dell’”Erma di Bretschneider” e curato della dottoressa Sandra Gatti, recitava testualmente:
“Trottola (?).
L’oggetto è composto da un piede di coppa di argilla arancio con vernice nera lucente, spezzato subito sopra l’attacco dello stelo con inserito il perno di una verga e una rotella di lamina di bronzo ora deformata. Alt. mass 4,4; diam del piede 6,9 diam. della rotella 3,6. Inv. 56500.
Il piede di coppa, presumibilmente attica […] è stato riutilizzato inserendo nel foro un perno di bronzo, inferiormente a sezione sfaccettata e superiormente a sezione circolare, terminante all’estremità con una capocchia semisferica ornata da incisioni radiali. Al perno è fissato un dischetto che impedisce al piede della coppa di scendere verso il basso, mentre nella parte al di sopra dell’elemento in ceramica è inserita nel perno una rotella di lamina, con quattro raggi a fettuccia e bordo rifinito da martellature, che resta mobile e girevole. Si propone di interpretare questo oggetto come un giocattolo, con ogni probabilità una trottola, che doveva funzionare avvolgendo strettamente una cordicella intorno al perno di bronzo: lanciando lontano l’oggetto e trattenendo in mano una estremità della cordicella il giocattolo girava velocemente per lo srotolamento della cordicella stessa. […].
Un giocattolo quindi? Niente di più errato. Escludo che sia una trottola.
Dopo attenti esami e studi sono giunto alla convinzione che si tratta di un meccanismo facente parte di una sorta di “orologio planetario”, simile a quello celeberrimo chiamato “Macchina di Antikitera”, dal nome dell’isola greca, al largo della quale venne trovata nel 1900 all’interno di un relitto di epoca romana.
Il misterioso meccanismo anagnino fu trovato ad Anagni, in località Santa Cecilia, in un contesto archeologico molto più antico di quello dell’isola greca, risalente al popolo Ernico. Un luogo con una pavimentazione ed una copertura che, come venne evidenziato nell’ambito della mostra, era isolato dalla necropoli e dal tempio. In pratica era un fabbricato in cui fu ritrovato solo questo oggetto Quindi, sembra, un luogo destinato alla conservazione ed uso esclusivo della presunta “trottola”, una sorta di osservatorio. Inoltre non esistono esempi del genere di trottola. Tutte le trottola romane sono ben diverse (in un articolo su “Prometeo” ne ho pubblicate diverse).
In conclusione questo oggetto resta un rebus ancora tutto da decifrare. Ma ora il problema è di altra natura. Qui di seguito pubblico due immagini. , una è quella relativa a quando fu trovato e l’altra è come è esposto oggia Veroli (FR)
La prima , quella in alto, è relativa a quando fu trovato. Mentre l’altra, quella in basso, è relativa all’oggetto come appare oggi esposto a Veroli (FR).
A me pare che sia rotto e questo è grave, molto grave. Non entro nel merito del fatto che reperti Ernici anagnini siano esposti non ad Anagni ma altrove che faranno parte di un museo nazionale Ernico a Veroli e non ad Anagni ma mi sembra riprovevole che i nostri reperti, ed in particolare questo, vengano trattati in questo modo! Spero solo che la foto della mostra sia ingannevole, sarebbe anche da capire come mai da Anagni è stato portato ed esposto a Veroli.
(Guglielmo Viti)
– Le immagini sono state fornite dall’autore.
Immagine in basso: il monile in argento riproducente il “Meccanismo di Anagni” o “Macchina ernica” di Anagni , realizzato da Maurizio Imperia.