Londra – L’affresco con il “Cristo nel labirinto” di Alatri ha un gemello nella capitale del Regno Unito di Gran Bretagna ed Irlanda del Nord. Infatti, per la Pasqua 2012 è stato dipinto un quadro raffigurante appunto il “Cristo nel labirinto”. A darne notizia la stessa autrice, Christine Stevens, che prendendo spunto dalle numerose fotografie dell’enigmatica opera d’arte reperibili sul web, ha realizzato il quadro poi esposto nella parrocchia di St Giles a Barbican nel cuore della “City” di Londra. La dottoressa Stevens è fiduciario del “Labyrinth Project” della St Giles a Barbican, il cui responsabile è il Vescovo di Londra rev. Richard Chartres.
Ogni anno, prima della Settimana Santa, i coordinatori del progetto realizzano un labirinto ed organizzano un convegno sullo stesso. Quest’anno, come ha spiegato la stessa Christine Stevens, sulle ali dell’entusiasmo per il “Cristo nel labirinto”, scoperto, grazie all’articolo pubblicato sul numero 40 della rivista inglese “Caerdroia” ed ai numerosi siti internet con informazioni sull’affresco alatrense, hanno deciso di sceglierlo come oggetto del convegno. “Eravamo molto eccitati dall’aver appreso dell’esistenza di questo labirinto affrescato unico al Mondo con il Cristo al centro. Su internet abbiamo guardato i video e letto e tradotto gli articoli che parlavano di questo affresco” ha spiegato la pittrice “ed abbiamo deciso che il labirinto di Alatri doveva essere l’elemento principale del nostro seminario per la pasqua 2012”.
Da queste premesse, che dimostrano per l’ennesima volta l’estremo interesse a livello europeo per l’affresco di Alatri, è nato il quadro della Stevens. Un quadro che, ovviamente, non è una copia esatta dell’affresco del chiostro di San Francesco e non potrebbe nemmeno esserlo, visto che comunque è stato ispirato dalle foto scattate prima del restauro. Ad esempio, è presente la fantomatica mano che sembrava uscisse dal labirinto e che invece i restauri hanno dimostrato non esistere. Oppure il color dello sfondo del Cristo. Nel quadro londinese è di colore azzurro, rappresentante il cielo in cui si trova il Cristo Pantocrator. Mentre in realtà nell’affresco è chiaro, di colore quasi bianco. trova Anche la Stevens conferma che si tratta di “una interpretazione e non proprio una copia. Comunque mi sono divertita molto a dipingerlo ed è stato utilizzato proprio per il nostro seminario pasquale a Londra, dove ha riscosso molto interesse”.
La copia non deve essere vista come una mancanza di riguardi nei confronti del manufatto alatrense. Anzi. Gli appassionati e ricercatori inglesi sanno perfettamente che quello di Alatri è un unicum nel panorama dell’arte universale. E proprio per questo desiderano farlo conoscere a più persone possibile, anche attraverso interpretazioni artistiche. Tra l’altro, a breve, arriveranno ad Alatri per ammirare l’originale. Ma è notorio che quando un opera d’arte viene replicata, significa che ha assurto un posto importante nell’immaginario culturale ed artistico collettivo. Basti pensare a quante volte opere d’arte immortali come la Gioconda o il Cenacolo di Leonardo sono state copiate, replicate, riproposte, interpretate, sino a diventare vere e proprie icone della nostra Società. E’ il destino che attende il manufatto del chiostro di San Francesco?
(Giancarlo Pavat)
Concordo con Roberto. Noi non siamo secondi a nessuno. Se lo mettessero in testa certi perosnaggi che gufano contro l’Italia!!!
Bell’articolo. Interessante vedere come comunqnue, in un modo o nell’altro l’Italia, nonostante la crisi e la pochezza di chi ci governa, sia sempre copiata, imitata e sia fonte di ispirazione cultural ed artistcia per tutti.
Roberto.