Immagine di apertura; La targa posta all’ingresso dell’Hotel New Yorker ricorda ancor oggi dove visse gli ultimi anni della sua strana esistenza il grande Nikola Tesla, proprio qui passato in un lontano ‘Altrove’ il 7 Gennaio del 1943.
Il genio di Nikola Tesla e il mistero delle energie… ‘dal nulla’
di Roberto Volterri
Forse non proprio dal ‘nulla’, ma procediamo con calma…
Innanzitutto, al geniale Tesla ho dedicato, in un mio libro, un intero capitolo, ma ho voluto inserire anche qui qualche riga che lo riguarda per collegarlo alle esperienze di Kirlian sulle cosiddette “energie sottili”, sulla possibilità che sia intorno agli esseri viventi che intorno alla Terra stessa aleggino delle energie ancora non ben definibili – l’aggettivo “sottili” a chi scrive dice poco, in verità… – ma utilizzabili sia sul piano diagnostico (Kirlian) sia dal punto di vista prettamente energetico (Tesla). Vediamo dunque cosa sarebbe accaduto molti decenni or sono…
Buffalo (New York State). Una calda estate del 1931. Una bellissima automobile – per la precisione una Pierce-Arrow ultimo modello – si ferma ad un semaforo come tutte le auto in circolazione ad un’ora di punta, ma qualcosa di strano la differenzia dalle altre…
Non emette ‘olezzanti’ fumi di scarico, è silenziosissima e induce un curioso passante, approfittando dei pochi secondi di sosta della vettura al semaforo, a congratularsi con il guidatore per poter disporre di una vettura così tecnologicamente avanzata.
“ Non ha motore…” sembra sia stato il laconico commento dello stravagante autista il quale, tutto sommato, sta dicendo la verità poiché nessun motore allora in uso sulle autovetture aziona la splendida Pierce-Arrow, nessun dispositivo a combustione interna – ‘a scoppio’ insomma – muove le ruote di quell’auto.
Spinta, verosimilmente, da un altro ben diverso tipo di energie…
Peccato che anche i semafori made in USA passino al ‘verde’ dopo pochi secondi, poiché se ci fosse stato un po’ più di tempo, tale Petar Savo – ma sì, l’autista dello strano veicolo – avrebbe aggiunto che il ‘combustibile’ con cui quasi si sta ‘pavoneggiando’ per le strade di Buffalo non è la benzina né l’usuale energia elettrica derivante da batterie al piombo.
No, quel che gli consente di distinguersi dagli altri automobilisti è frutto del genio di un uomo che egli chiama ‘zio’ e che è una sorta di mago dell’elettricità.
Ebbene sì, avete capito bene, si tratta di Nikola Tesla, personaggio che ancor oggi continua a stupire quanti si affaccino al vasto mondo delle energie ‘alternative’.
Di Tesla ho parlato abbastanza nel mio “Gli stregoni della Scienza” (Eremon Edizioni 2007) ma in quelle pagine non ho fatto il minimo cenno a questo strano esperimento che avrebbe potuto condurre – almeno settant’anni fa – all’utilizzo molto meno inquinante di risorse energetiche a basso costo. Quasi nullo…
2. Immagine sopra; Una bellissima Pierce –Arrow degli anni Trenta, del tutto simile a quella su cui Tesla installò il suo dispositivo che la faceva muovere ricevendo energia ‘elettrica’ da un apposito trasmettitore posto a distanza.
Tesla, in estrema sintesi, sosteneva che l’energia elettrica – in senso lato – poteva esser trasferita a distanza senza l’utilizzo di costosi cavi e relativi tralicci, soprattutto senza apprezzabili perdite lungo il tragitto tra generatore e utilizzatore.
La sua idea era che i cavi avrebbero potuto essere brillantemente sostituiti da quella sorta di ‘cavità risonante’ compresa tra la superficie terrestre e la ionosfera, spazio in cui ha luogo proprio la cosiddetta ‘Risonanza di Schumannm’.
Tale fenomeno elettromagnetico a bassissima frequenza – nel campo delle ELF, ovvero Extremely Low Frequencies, tra gli 8 e i 32 Hertz – fu dapprima previsto per via matematica nei primi anni Cinquanta dal fisico Winfried Otto Schumann, il quale aveva ipotizzato che in relazione alle dimensioni del globo terrestre e alle continue, violentissime scariche elettriche dovute ai fulmini – che fungerebbero da causa scatenante – si sarebbero generate onde elettromagnetiche sotto forma di picchi di risonanza a bassa frequenza. In definitiva, l’oscillazione fondamentale della “Risonanza di Schumannm” consisterebbe in un’onda stazionaria con la frequenza data dalla relazione
Ove f è la frequenza di risonanza, c è la velocità della luce e a è il raggio della Terra.
Volendo essere un po’ più ‘pratici’…
300.000.000 ( velocità della luce espressa in metri/sec.) /40.03.600 (valore molto approssimativo della circonferenza terrestre in metri)
Semplice calcolo da cui deriva proprio la frequenza più bassa della “Risonanza di Schumannm”, pari a poco più di 7,5 Hz. Poi ci sono le ‘armoniche’ a frequenze multiple…
Naturalmente, la ‘guida d’onda’ costituita dallo spazio compreso tra la superficie terrestre (direi… alquanto ‘accidentata’) e la ionosfera non è una ‘cavità’ perfetta e le variabili in gioco sono determinate anche dall’alternarsi del giorno e della notte, dal campo magnetico naturale, da mutamenti della ionizzazione dei vari strati ionosferici, ecc.
3. Immagine sopra; Valori e conformazione approssimativa di tre diverse ‘Risonanze di Schumann’
Risalgono al 1902 i primissimi studi teorici sugli strati riflettenti le onde radio da parte della ionosfera, studi dovuti a Kennelly e Heaviside, dai quali ha preso il nome lo ‘strato E</em>’ a cui si deve la propagazione a lunga distanza di gran parte dello spettro elettromagnetico fino a frequenze intorno ai 20 Megahertz.
Poi i fisici Barnett e Appleton, oltre vent’anni più tardi, verificarono sperimentalmente l’esistenza dei vari strati riflettenti le onde radio a diverse frequenze.
Ma il “nostro” Tesla aveva già effettuato le sue ricerche sui medesimi argomenti fin dai primissimi anni di quel secolo…
La ‘cavità risonante di Schumann’ arriva ad un’altezza di circa 80 chilometri e le onde risonanti alla frequenza più bassa – circa 8 Hz – viaggiano in continuazione, praticamente senza alcuna perdita di energia.
Da tutto ciò Tesla arguì che con un adatto apparecchio elettrico, opportunamente sintonizzato, chiunque al mondo avrebbe potuto ricavare energia gratis e con tale energia muovere anche… un’automobile.
Era l’inizio dell’era della free-energy, ma un po’ troppo avanti con i tempi…
L’idea era più che buona ma in totale contrasto con gli interessi delle Compagnie produttrici e distributrici di energia elettrica e così il nostro genio vide immediatamente sospeso qualsiasi contributo economico alle sue ricerche. Era il minimo che gli potesse capitare!
Però, alla non più verde età di 75 anni – quindi proprio all’epoca dell’esperimento che descriviamo in queste pagine – Tesla installò uno strano dispositivo sulla Pierce-Arrow…
Uno ‘zio’, un ‘nipote’ e una strana automobile…
Torniamo a Buffalo…
In realtà Petar Savo è un parente alla lontana di Nikola Tesla e, all’epoca dell’esperimento, ha oltre quarant’anni di meno del maturo genio dell’elettrotecnica (e non solo…).
Inoltre è un buon pilota e la possibilità di lasciare il Regno di Jugoslavia e raggiungere lo ‘zio’ in America lo alletta alquanto.
Così Savo nell’estate del 1931 sale a bordo della bella autovettura modificata ad arte – dietro le direttive di Tesla, ovviamente! – dalla Westinghouse Electric, azienda per la quale Tesla ha fatto molto.
E ancor di più per il conto in banca del suo proprietario, l’industriale George Westinghouse!
La vettura prescelta è, come accennato, una Pierce-Arrow Eight a cui è stato tolto il motore a benzina, sostituito da un potente motore elettrico da 80 cavalli.
Ma non un comune motore a corrente continua, come quelli utilizzati in altre vetture elettriche utilizzanti pesanti e ingombranti batterie al piombo…
No, Tesla ha dato disposizioni per installare un motore elettrico funzionante a corrente alternata – il ‘cavallo di battaglia’ del nostro genio – in grado di raggiungere oltre 1800 giri/minuto, senza spazzole, raffreddato ad aria tramite un’apposita ventola. Appare un po’ ingombrante poiché è lungo oltre un metro e largo circa 75 centimetri, ma…poco importa.
Dimenticavo la cosa più importante: sulla vettura – e non di certo per un’autoradio ancora di là da venire! – è installata un’antenna a stilo lunga esattamente 183 centimetri…
Antenna che, se fosse risonante a un λ/4, – ovvero un quarto d’onda – corrisponderebbe ad una frequenza pari a 40,65 MHz. Se, invece, avesse risuonato a λ/2, il sistema avrebbe funzionato intorno agli 81 MHz circa.p>
Frequenze, ad onor del vero, ben lontane da bassissimi valori della ‘Risonanza di Schumannm’, ma di ciò che all’epoca passasse veramente per la complessa mente di Tesla poco sappiamo…
L’apparecchio collegato al motore della vettura contiene – secondo chi ha voluto approfondire la strana vicenda – dodici valvole termoioniche, alcune delle quali identificate come tubi elettronici del tipo 70L7-GT, un triodo pentodo utilizzato normalmente in amplificatori per bassa frequenza. Direi nulla di fantascientifico.
Naturalmente, oltre alle valvole, nello strano dispositivo c’è anche un adatto circuito costituito da resistori, condensatori e altra componentistica elettronica dell’epoca.
4-5. Immagini sopra; Due dei circuiti – rintracciabili in Internet – in cui i ‘cultori della materia’ hanno ravvisato la possibile struttura dell’apparecchio costruito da Tesla.
6-7. Immagini sopra; a sx, versione commerciale del tubo elettronico 70L7-GT usato da Tesla e, a dx, una sua banalissima utilizzazione come amplificatore di bassa frequenza da pochi Watt.
Dalla scatola di legno contenente la valvole escono soltanto due reofori metallici da collegare presumibilmente al motore dell’automobile.
Prima dell’esperimento, nella sua stanza d’albergo a Buffalo, Tesla ha installato un apparecchio elettronico di cui non possediamo precise caratteristiche. Verosimilmente è il trasmettitore in grado di collegarsi con l’apparato installato nell’automobile…
Tornati alla vettura, Tesla collega un voltmetro ai due elettrodi di ingresso del motore e soddisfatto esclama ”Ora abbiamo l’energia!”.
Savo alla guida e Tesla sul sedile del passeggero, la vettura si mette in moto.
Silenziosamente, molto silenziosamente…
8-9. Immagini sopra; A sx, da questo geniale ‘passeggero’ – naturalmente se tutto ciò che si sa, confermato anche dal ‘nipote’ Savo, corrisponde a verità – non ci si poteva aspettare di meno! A dx un recente libro sugli esperimenti illustrati.
10-11. Immagini sopra; A sx, recenti esperimenti condotti presso il prestigioso MIT sulla possibilità di trasferire a distanza energia elettrica senza fili. Infatti la piccola lampadina… si accende! A dx; disegno originale di Tesla (c’è la sua firma in basso a destra) su come avrebbe dovuto essere concepito il sistema.
12. Immagine sopra; Un ritaglio di giornale di quegli anni illustra come Tesla concepiva la possibilità di fruire di ‘free-energy’ forse sfruttando anche la ‘Risonanza di Schumann.
Secondo la testimonianza di Petar Savo – risalente a oltre trent’anni più tardi – percorsi circa 80 chilometri a tutta velocità, rasentante i 150 chilometri orari, la vettura torna nel garage, mentre Tesla, evidentemente soddisfatto dell’esito dell’esperimento’, pare sveli al ‘nipote’ che la vettura si è mossa grazie ad una misteriosa energia proveniente dall’etere, disponibile in quantità infinita. E quasi a costo zero…
Intendeva la ‘Risonanza di Schumann’ o qualcosa di simile?
La vettura rimane nel garage mentre Tesla smonta e porta con se lo strano ricevitore.
Fine di tutto ciò che si sa intorno a questo misterioso esperimento di free-energy o qualcosa che gli assomiglia.
Tre anni più tardi, il 2 di Aprile – meno male che non uscì un giorno prima! – sul New York Daily News compare un articolo intitolato “Il sogno di Tesla di un’energia senza fili vicino alla realtà”.
Inoltre la Westinghouse Corporation – che aveva in parte curato la realizzazione delle apparecchiature utilizzate da Tesla per l’esperimento ‘automobilistico’ – pagò ogni spesa di Nikola Tesla durante il suo soggiorno nel lussuosissimo albergo New Yorker in cui il nostro genio trascorse tutto il resto della sua esistenza.
Gratitudine verso un uomo che aveva enormemente contribuito al progresso della scienza elettrotecnica e anche dei progetti della Westinghouse?
Un modo come un altro per tenerlo sotto controllo nel caso avesse potuto veramente mettere in commercio apparecchi ‘free-energy’ in grado di porre in serio pericolo il fatturato di aziende produttrici di energia elettrica e dei vari utilizzatori?
“A pensar male si rischia l’Inferno, ma spesso ci si indovina” disse – più o meno così – qualcuno che di ‘segreti’ di Stato se ne intendeva e – anche nel lontano Altrove dove sta – se ne intende tuttora…
Nikola Tesla e… gli UFO
Due parole soltanto sul geniale Tesla e una possibile sua invenzione che sconfina ancor di più nella “fantascienza”: gli Oggetti Volanti Non Identificati.
Ma prima vorrei ricordare ai lettori un curioso libro uscito di recente, fatica letteraria dello scrittore Jean Echenoz, intitolato ovviamente “Lampi”.
13. Immagine sopra; Il romanzo di Jean Echenoz in cui Tesla, per l’occasione ribattezzato Gregor, appare in una strana luce in cui sono ancor più accentuate le sue manie, la sua eccentricità.
Il personaggio principale ha il nome di Gregor, ma fin dalle prime pagine si intuisce che si sta parlando di Nikola Tesla, un Tesla affetto da mille e una mania, un Tesla che a tavola si affaccendava nel pulire stoviglie e posate usando una miriade di tovaglioli e poi contava ogni boccone ingerito in modo di rispettare il “magico” numero tre e i suoi altrettanto “magici” multipli.
Troverete anche un Tesla ossessionato dalla paura di contrarre malattie dovute alla scarsa asepsi degli ambienti in cui si muoveva, ma contemporaneamente affezionato ai piccioni – potenziali vettori di patologie come la toxoplasmosi e la salmonellosi – allevati con cura nella sua stanza d’albergo!
Ma il geniale Nikolas fu anche il personaggio che, nel 1912, scrisse ad un alto funzionario della Westinghouse Electric…
“Non dovrete sorprendervi affatto se un giorno mi vedrete volare da New York a Colorado Springs in un apparecchio che somiglierà ad un fornello a gas e peserà tanto uguale… e, se necessario, sarà in grado di entrare e partire attraverso una finestra“.
Vaneggiamenti di un genio in vena di fare l’istrione?
Può darsi, essendo Tesla propenso ad esibirsi, tra impressionanti lampi, in “location” e in situazioni che avevano anche lo scopo di pubblicizzare le sue mirabolanti invenzioni basate sulle correnti alternate ad altissime tensioni e ad alta frequenza, in modo da sfruttare al massimo il cosiddetto “effetto pelle” e non arrecare danno alcuno allo sperimentatore.
14. Immagine sopra; Gli esperimenti con le innocue alte tensioni ad alta frequenza appassionavano anche le “famigliole del Mulino Bianco made in USA”, come si vede da questa pagina tratta da una rivista tecnica pubblicata a metà del secolo scorso.
Oppure Tesla era veramente in procinto di mettere a punto una sorta di “disco volante” descritto in un articolo pubblicato solo un anno prima nel giornale “The Sun”?
“Il Dr. Nikola Tesla la notte scorsa si poggiò comodamente alla sua poltrona a Waldorf, e parlò con calma di aeromobili senza ali, propellenti o altri meccanismi degli aeroplani ora familiari che si muovevano nello spazio a incredibili velocità, o più lentamente portando pesanti carichi, e in ogni caso sempre con sicurezza, come il più prosaico dei veicoli a ruote”.
“…E la navigazione aerea?” fu chiesto al Dr. Tesla. Egli rifletté brevemente e rispose con grande convinzione:
“L’applicazione di questo principio darà al mondo una macchina volante diversa da qualsiasi cosa sia mai stata suggerita in precedenza. Non avrà ali, reattori o strumenti del genere usato fino adesso. Sarà piccola e compatta, straordinariamente veloce e, soprattutto, perfettamente sicura nella più grande tempesta. Può essere costruita di qualsiasi misura e portare qualsiasi peso si desideri”.
15-16. Immagini sopra; A sx, spesso il nome di Tesla è stato associato – a torto o a ragione – anche alla presenza di UFO nei nostri cieli. A destra, un libro che descrive gli studi di Tesla sulla propulsione di ipotetici UFO da lui inventati…
17. Immagine sopra; Un altro interessante libro – purtroppo non in lingua italiana – su possibili esperimenti effettuati da Tesla sulla propulsione di… Oggetti Volanti Non Identificati.
Da un genio dell’elettrotecnica come il buon Tesla ci si potrebbe attendere questo e ben altro, però molta acqua è passata sotto i ponti da quel lontano 7 Gennaio 1943 quando il nostro genio passò dalla “Room 3327” del 33esimo piano – evidentemente il numero tre e i suoi multipli lo ossessionavano veramente! – del New Yorker Hotel ad un altro, evanescente, piano esistenziale.
Però, insieme alla metaforica acqua, in quel freddo Gennaio di ottantuno anni fa se ne andarono – verosimilmente su alcuni furgoni dell’FBI… – anche numerosissimi fogli, progetti, schemi di funzionamento e prototipi di strane, incomplete, invenzioni – forse anche… UFO – che l’allora capo del Federal Bureau of Investigation, il mitico John Edgar Hoover, definì “most secret”.
E se lo disse lui, bisognerebbe credergli…
(Roberto Volterri)
– Tutte le immagini sono state fornite dall’autore.
18. Immagine sopra; All’aeroporto di Belgrado è stata giustamente innalzata questa statua bronzea dedicata a Nikola Tesla.
Homo homini lupus ma sicuramente anche femina feminae lupior!
Gli esseri umani, uomo o donna che sia, spesso – troppo spesso! – si trasformano in Apostoli o Sacerdotesse del Male, lasciando indelebili, tristissimi, ricordi nella storia della Criminologia. Roberto Volterri ha accumulato tanto di quel materiale sul Fascino del Male da poter dar vita anche a questo libro le cui pagine sono basate su trattati di Criminologia, su fotografie realizzate in “luoghi di eterna pace” o direttamente in quelle che furono le scene del crimine. Insomma, nel libro troverete inediti dettagli su noti o meno noti casi, come quello del povero Girolimoni, di Ernesto Picchioni. il pericolosissimo “Mostro di Nerola”, di Cesare Serviatti, squallido emulo di monsieur Landru, o di Leonello Egidi, il “Biondino di Primavalle”… In conclusione, non ci resta che ricordarvi di augurarvi una buona lettura e di spegnere la candela prima di addormentarvi
Se ci riuscite…
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E INOLTRE…LEGGERE FA SEMPRE BENE.