Forse non è un segnale della Nuova Era che dovrebbe essere cominciata lo scorso 21 dicembre 2012, ma comunque, suscita scalpore l’incredibile ed abbondante nevicata che ieri ha imbiancato Gerusalemme. Secondo i meteorologi si tratta della “più abbondante precipitazione dal 1992”.
Il municipio della “Città Santa” (per le tre grandi religioni monoteiste) ha chiuso le scuole e gli asili, mentre la polizia a causa del ghiaccio ha fermato il traffico automobilistico sull’autostrada numero 1 che collega la città a Tel Aviv.
I cittadini della capitale dello Stato Ebraico sono stati invitati a rimanere in casa e a non scendere per le strade. Nella “Città Vecchia” e nel centro sono caduti tra i 10 e i 15 centimetri. Ma, secondo la seguitissima Radio militare, nelle aree periferiche sono stati molti di più.
Anche nel resto dello Stato di Israele la neve è caduta copiosamente. Gran parte della Galilea, nel nord del Paese, è sotto la coltre nevosa, a Safed si contano 30 centimetri. Ma se la neve potrebbe non meravigliare più di tanto in una città coem Gerusalemme che sfiora gli 800 metri di altitudine, diversa è la situazione nel resto del Paese.
Infatti la neve è caduta anche nel sud, persino nel deserto del Neghev e a Tel Aviv, sulla costa del Mediterraneo, continua a piovere e le temperature stanno scendendo notevolmente.