L’eco sulla stampa svedese del “Cristo nel labirinto” di Alatri e della spedizione italiana nel Dalsland (Svezia)

È ormai unanimemente riconosciuto che, a fare da volano alla diffusione delle informazioni sull’esistenza e sugli enigmi dell’affresco del “Cristo nel labirinto” di Alatri, è stata la scoperta (fatta dal sottoscritto nel gennaio del 2009) che il percorso del labirinto celato nel cunicolo del chiostro di San Francesco è uguale a quello dell’enForme labirinto che dalla metà del XIII secolo decora il pavimento della navata della cattedrale gotica di Chartres in Francia.

La clamorosa scoperta, diffusasi grazie alla stampa specializzata (come la rivista “Fenix” diretta da Adriano Forgione, che sul numero 6 dell’aprile 2009 fu la prima a darne notizia a livello nazionale) e a trasmissioni televisive di successo (come “Voyager” di Roberto Giacobbo su Rai2), trovò vastissima eco, ovviamente, anche e soprattutto sul web. Diventando, così, patrimonio comune anche di ricercatori, appassionati o semplici curiosi di tutta Europa.
E fu proprio quello che nel mio libro “Nel segno di Valcento” (Edizioni Belvedere, 2010) ho definito “un navigatore informatico vichingo”, che venni a conoscenza di un altro interessante labirinto, riconducibile al modello “Alatri-Chartres” dimenticato in una chiesetta in una foresta della Scandinavia.

Come ho spiegato nel capitolo 8 del mio volume, Sven Andersson, questo il suo nome, appreso tramite internet dell’esistenza del labirinto di Alatri, mi inviò nel gennaio 2010 una e-mail nella quale mi informava che su un sito in lingua inglese (www.labyrinthos.net dell’inglese Jeff Saward, una delle massime autorità mondiali in fatto di labirinti) si poteva leggere un articolo “Labyrinths in Nordic churches” (scritto dallo stesso Saward assieme al ricercatore svedese John Kraft) nel quale veniva citato un labirinto affrescato in una chiesa svedese simile a quello di Chartres. Nel sito c’era pure una fotografia del labirinto, visibile anche nel sito del comune di Mellerud (www.mellerud.se), cittadina di cui fa parte dal frazione di Grinstad ove si trova la chiesetta di Sant’Erik, con all’interno il labirinto.

Rimasi colpito da questa informazione che non avevo rintracciato nemmeno in quella sorta di “Bibbia” sui labirinti, ovvero l’opera di Hermann Kern, “Labyrinthe: Erscheinungsformen und Deutungen; 5000 Jahre Gegenwart eines Urbilds” (München: Prestel 1981), in italiano “Labirinti. Forme ed interpretazioni. 5000 anni di presenza di una archetipo”, Feltrinelli).

Feci tutti i controlli e riscontri del caso, entrando in contatto anche con lo stesso Saward (anche lui tramite internet era venuto a conoscenza dell’affresco con il “Cristo nel labirinto”), che tra l’altro mi chiese una articolo in inglese sull’argomento per la sua rivista “Caedroia” (articolo poi pubblicato sul numero de 40 aprile 2011).
Tra l’altro, scoprii che nemmeno Sven Andersson aveva mai visto di persona il labirinto di Grinstad e che la regione, il Dalsland, ove si trovava, era poco nota persino agli stessi svedesi.
Una terra remota, nel Grande Nord, poco frequentata, ce n’era abbastanza per accendere la curiosità e scatenare il desiderio di andare a vedere di persona il labirinto affrescato che sembrava a vere molti punti di contatto con quello alatrense.
La cronaca della spedizione, poi svoltasi nel giugno del 2011, potete leggerla (o rileggerla) sia nell’articolo “Dalsland. La terra dimenticata dei Templari”, pubblicato sul numero 42 del mensile “Fenix” dell’aprile 2012, che su questo stesso sito www.ilpuntosulmistero.it; “L’affresco con il Cristo nel labirinto” di Alatri. Un mistero europeo”. Quindi non sarà il caso di ripetersi.

Quello che si ritiene interessante portare all’attenzione dei lettori (il numero di appassionati al labirinto di Alatri è aumentato dopo la felice conclusione dei lavori per il suo restauro e della riapertura al pubblico del cunicolo dove poterlo ammirare) è la vasta eco creatasi sulla carta stampata (e comunque nell’ambiente delle ricerche storiche) della Svezia, in merito alla spedizione italiana nel Dalsland e più in generale sull’affresco della Città Ernica.

Si è già detto, in diverse occasioni, come la spedizione del giugno 2011 guidata dal sottoscritto e composta pure da Sonia Palombo, Paolo Ruggeri, Marco Di Donato, Manuela Guglielmi e Domenico Pelino, sia stata in assoluto la prima spedizione italiana di ricerche storiche nella regione del Dalsland.
Addirittura, nell’albergo (una vecchia canonica in legno restaurata) dove alloggiammo, nella località di Skallerud (altra frazione di Mellerud), non avevano proprio mai visto gli Italiani, tanto che io donai ai proprietari, Famiglia Lautenbach, una bandiera Tricolore in ricordo nella nostra permanenza.

Gli Svedesi rimasero colpiti dal fatto che noi, cittadini di un paese che di storia, archeologia ed arte ne abbiamo da vendere a tutto il Mondo, fossimo volati sino lassù alla ricerca di una chiesetta della cui esistenza la stragrande maggioranza degli svedesi ignora persino l’esistenza.
Presero ad interessarsi, quindi, alla vicenda dell’affresco con il “Cristo nel labirinto”, giungendo a concordare con alcune della nostre ipotesi (soprattutto con quella secondo la quale le località con labirinti del modello Alatri-Chartres sarebbero le tappe di un percorso iniziatico e spirituale attraverso l’Europa) ed arrivando a fornirci ulteriori informazioni per la nostra ricerca. Tra cui l’ipotesi della professoressa Cecilia Hedbor in merito al labirinto disegnato sul Codice islandese del 1400. (Vedi articolo “L’affresco con il Cristo nel labirinto” di Alatri. Un mistero europeo” su “Il Punto sul Mistero”).

In pratica la nostra spedizione ha vivacizzato la ricerca storica su quelle terre scandinave relativamente al Medio Evo, e ha permesso agli stessi studiosi svedesi di acquisire ulteriori elementi (ad esempio scoprire la presenza di determinate simbologie, come il “Fiore della Vita”, nella stessa chiesa di Grinstad e nell’adiacente cimitero, interpretabili come indizi di una possibile presenza addirittura dei Cavalieri Templari) per fare un po’ di luce sul loro Passato per molti versi ancora misterioso, inserendolo, relativamente al labirinto di Grinstad, in un contesto di ampio respiro europeo.

Anche per questo i nostri ospiti (ricordiamo che ad accoglierci a Grinstad, oltre alla professoressa Gudrun Rydberg, responsabile delle ricerche storiche della regione del Dalsland, c’erano pure la storica dell’arte Cecilia Hedbor, il presidente dell’associazione storica Sven-Olov Andreasson, il pastore della chiesa Gunnar Imberg, il giornalista e fotografo Bo Andersson ed i coniugi professore professoressa Per e Ida Ostenberg, con la loro figlioletta Sigrid) ci hanno permisero di fotografare e filmare tranquillamente la chiesa di Grinstad, il labirinto e tutti gli altri manufatti presenti.

E fu, quindi, davvero la prima volta che telecamere non svedesi immortalarono la chiesetta di Sant’Erik.
Giova rammentare che, prima di allora, se si esclude la tesi di laurea di Viola Hernfjall (poi diventata il bel libro “Medeltida kyrkmalningar i gamla Skara stift” – Skaborgs Lansmuseum 1993) e l’articolo “Labyrinten i Grinstad” della stessa Gudrun Rydberg (“Dalsland Diplomatarium” – 1996), (entrambi in svedese), del labirinto di Grinstad ne aveva parlato, appunto soltanto Jeff Saward nel suo già citato sito inglese www.labyrinthos.net.

Pertanto si deciso di selezionare alcuni degli articoli apparsi sulla stampa svedese (locale e non solo) nei giorni e nelle settimane successive al nostro viaggio.
Gli articoli si presentano con il giorno di pubblicazione ed il nome del quotidiano e del magazine (in maiuscolo ed in neretto). Abbiamo lasciato in svedese (ovviamente con la traduzione in italiano in calce) il titolo ed io testo (è rimasto pure il neretto dove questo è presente sull’originale) dell’articolo. Infine vi abbiamo allegato le pagine originali scannerizzate.

(Giancarlo Pavat)

DALSLANNINGEN Tisdag 5 juli 2011

Programma televisivo italiano per il Labirinto di Grinstad.

Dalsland – L’Associazione di ricerche storiche del Dalsland (Dalslands fornminnes och hembygdsforbund) ha avuto scambi culturali con i ricercatori italiani di Alatri, città ad alcuni chilometri a sud di Roma, in merito al labirinto medievale affrescato. Il labirinto affrescato nella chiesa di Grinstad è stato visitato da un gruppo di ricercatori storici locali italiani guidati dal giornalista culturale Giancarlo Pavat.
Giovedi, 30 giugno si è svolta una visita alla chiesa di Grinstad ed è stato registrato un programma per la televisione italiana. La storica dell’arte Cecilia Hedbor da Habol ha illustrato l’unicità del labirinto di Grinstad mentre Gudrun Rydberg ha parlato della storia della Chiesa di Grinstad e della scoperta del labirinto.
Il Pastore della chiesa Gunnar Imberg che è anche un archeologo amatoriale, ha ringraziato i ricercatori italiani per essersi interessati alla chiesa di Grinstad. Sven Olov Andreasson, presidente dell’Associazione per le ricerche storiche ed i monumenti del Dalsland, ha presentato il resoconto dell’attività dell’associazione di ricerche storiche del Dalsland.
Interprete della giornata è stato Per Ostenberg, da Uddevalla, che è rettore scolastico ed insegna in italiano.
Come in Alatri.
Giancarlo Pavat e il suo labyrinthgrupp (gruppo di ricerche sul labirinto) hanno scoperto un labirinto affrescato nel convento francescano nella città di Alatri, a sud di Roma, riscontrando che esso è simile al labirinto della chiesa di Grinstad.
Giancarlo Pavat ha pubblicato due libri ed ha partecipato a programmi televisivi nazionali italiani sulle ricerche sui labirinti medievali in cui ha fatto raffronti con il labirinto della chiesa di Grinstad. La scorsa estate, Gudrun Rydberg ha partecipato telefonicamente ad una conferenza sul labirinto ad Alatri organizzata da Giancarlo Pavat.
Infine, il pranzo si è tenuto presso la Canonica di Bolstad e successivamente i ricercatori storici italiani hanno visitato anche la chiesa medievale di Bolstad.

MELLERUDS NYHETER Onsdag 17 augusti 2011

Ricercatori italiani di labirinti a Grinstad.

La chiesa di Grinstad è stata visitata da un gruppo di ricercatori italiani di Alatri, città a sud di Roma. I quali sono interessati al labirinto medievale affrescato. Un affresco simile è stato trovato nel chiostro francescano di Alatri.
Il giornalista culturale Giancarlo Pavat, a guida del gruppo italiano, ha spiegato che non si sa nulla dell’affresco di Alatri, non si sa chi l’abbia fatto e perché. Si pensa che sia stato realizzato nel Medioevo dai Cavalieri Templari.
Per questo motivo, la squadra italiana è venuta a Grinstad. Gudrun Rydberg, direttrice del Dalslands Fornminnes e Hembygdsforbund inizialmente ha parlato della storia della chiesa di Grinstad e di come il labirinto sia stato scoperto. Cecilia Hedbor da Habol ha parlato del labirinto affrescato.
Il team di ricerca ha trovato nella chiesa di Grinstad simboli del Medioevo usati dai Cavalieri Templari. Si ritiene che il committente sia lo stesso sia ad Alatri che a Grinstad e, quindi, che ci sia un legame tra Alatri in Italia e Grinstad in Svezia. Giancarlo Pavat e la sua squadra ha girato durante la visita pure un documentario che andrà in onda sulla televisione italiana.

Testo: Karin Astrom

TTELA – MELLERUD Mandag 11 juli 2011

Ricercatori italiani nella chiesa di Grinstad.

Grinstad – Ricercatori italiani hanno visitato la chiesa di Grinstad ed il labirinto medievale che si trova lì. L’intenzione è quella di registrare un programma per la televisione italiana.
Cecilia Hedbor da Habol ha parlato della rarità del labirinto affrescato mentre Gudrun Rydberg, direttrice del Dalslands Fornminnes e Hembygdsforbund, ha informato sulla storia della Chiesa e sulla scoperta del labirinto di Grinstad.
L’affresco ha interessato i ricercatori italiani di storia, con il giornalista culturale Giancarlo Pavat in testa, perché è esattamente simile al labirinto affrescato che è stato identificato nel chiostro francescano nella città di Alatri, a sud di Roma.
Giancarlo Pavat ha pubblicato due libri ed è noto per aver partecipato a programmi televisivi italiani sulle ricerche sui labirinti medievali in cui ha fatto raffronti con il labirinto della chiesa di Grinstad.
Dalslands Fornminnes e Hembygdsforbund ha avuto uno scambio di informazioni con i ricercatori italiani di Alatri in merito agli studi sui labirinti medievali affrescati.

Testo: Sven Gunnar Svensson.

Copertina Hembygden Dalsland 2011

Inoltre, ritenendo sempre di fare cosa gradita ai lettori abbiamo voluto allegare anche la traduzione del testo scritto dalla professoressa Gudrun Rydberg per “Hembygden Dalsland 2011”, ovvero l’autorevole pubblicazione annuale (una sorta di almanacco di ben 257 pagine a colori) del “Dalslands Fornminnes e Hembygdsforbund”, ovvero dell’Ente di ricerche storiche della regione del Dalsland (una specie di soprintendenza ai beni ed alle ricerche storiche).
Nel breve testo, pubblicato a pag 243, si parla del convegno sull’affresco del Cristo nel labirinto di Alatri del 24 aprile 2010, al quale partecipò telefonicamente la stessa Rydberg.
Ecco la traduzione del testo;

Gudrun Rydberg ha partecipato via telefono, con interprete di italiano, sulla tematica del labirinto medievale affrescato della chiesa di Grinstad ad una conferenza ad Alatri, città a sud di Roma in Italia, tenutasi il 24 aprile, organizzata dal giornalista culturale Giancarlo Pavat.
Pavat, tramite l’Istituto Svedese di Roma, aveva chiesto la partecipazione di un esperto alla chiesa svedese della parrocchia di Holm. Giancarlo Pavat ha scritto un articolo sulla conferenza sul labirinto per la rivista italiana “Fenix”, n. 20 – 2010, pag 48 e 49, con il titolo “Il Mistero dell’affresco del Cristo nel labirinto: un anno di ricerche da Alatri….alla Scandinavia. Alatri – 24 aprile 2010”.
Pavat ha condotto una ricerca su un labirinto medievale scoperto nel chiostro francescano della città di Alatri e ha scoperto che è molto simile al labirinto di Grinstad
Fenix è l’equivalente italiano della rivista svedese di divulgazione storica. La storica dell’arte Cecilia Hedbor, di Habol, precedentemente impiegata presso l’Istituto Svedese di Roma, è stata determinante per la traduzione di questo articolo in svedese.

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2 commenti:

  1. Grazie al concorso “Megal(m)iti e Megal(m)itiche” ho scoperto questo sito. Davvero interessante, e che notizie! Vedo che Pavat organizza anche spedizioni di ricerca in giro per l’Europa, facendo in tal modo conoscere quello che noi abbiamo qui, a casa nostra, e che troppo spesso la Cultura Accademica tende a nascondere. Sono convinto che su certi misteri sia da tanto tempo in atto una congiura del silenzio da parte delle lobby della “Grande stampa” e die grandi organi di informazione. L’informazione libera in Italia è rara. Quindi ben vengano siti come questo e cocnorsi come quello organizzato dall’assessore al turismo Ruspandini. Grazie.
    Paolo da Latina.

  2. Bell’articolo, interessante. Soprattutto comgratulazioni a chi tiene alto il nome e l’onore italiano all’estero.
    Salvatore.

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