Johannesburg (Sudafrica) – Il 22 settembre 1979 nell’atmosfera terrestre sopra il Sudafrica si verificò una misteriosa esplosione nucleare registrata dai satelliti Usa “Vela” (messi in orbita negli anni ‘60 e ‘70 per controllare il rispetto del trattato Usa-Urss firmato, appunto, contro gli esperimenti nucleari nell’atmosfera terrestre).
La notizia dell’esplosione trapelò sui media occidentali tanto che un mese dopo, il 25 ottobre, il Governo Usa (all’epoca il presidente era Jimmy Carter, 1976-80) emise un comunicato stampa ufficiale in cui si confermava che l’America aveva effettivamente registrato una esplosione nucleare, non particolarmente potente, nell’atmosfera terrestre.
Stranamente, visto anche il clima di “Guerra Fredda” tra le Superpotenze (ricordiamo, tra l’altro, che il 24 dicembre 1979, i Sovietici invadevano l’Afghanistan), gli Stati Uniti non incolparono i Sovietici. Anzi, esclusero categoricamente che fossero stati loro. Evidentemente avevano prove certe in tal senso. Successivamente comunicarono che l’area dell’atmosfera terrestre interessata dalla misteriosa esplosione nucleare, era molto più vasta, non riguardava solo il Sudafrica, ma una vasta porzione di Oceano Indiano e dell’Atlantico meridionale e, addirittura, una parte dell’Antartide.
L’Urss accusò il Governo sudafricano di Pretoria (all’epoca il Sudafrica subiva il boicottaggio da parte della Comunità Internazionale a causa della sua politica razzista nei confronti dei neri e dell’apartheid. Ad esempio il Sudafrica fu escluso fino agli anni ottanta anche da manifestazioni sportive come le partecipazioni alle Olimpiadi) che, effettivamente ancora oggi è sospettato di possedere la Bomba Atomica.
Anche l’America arrivò a ventilare che si fosse trattato di un test nucleare sudafricano. Ma rimane un problema.
Fare esplodere un ordigno nucleare nell’atmosfera terrestre non è poi così difficile. (Usa e Urss ,e anche la Cina, lo fecero centinaia di volte negli anni ’50 con conseguenze spaventose ancora oggi non del tutto chiare). Ma bisogna avere un razzo, un vettore, per spedire in cielo la Bomba. E non risulta che in quei giorni del settembre 1979, qualcosa del genere sia mai partito dal Sudafrica o da possibili sottomarini di quella nazione al largo della coste meridionali dell’Africa.
Di fronte a questa situazione, alcuni ricercatori, nel corso degli anni, hanno avanzato l’ipotesi che la “Bomba” non fosse terrestre.
Verità o fantasia, una cosa è certa. L`esplosione nucleare ci fu davvero. E nemmeno dopo il cambio di regime in Sudafrica e la fine dell’Apartheid, con la liberazione dal carcere, nel 1900, di Nelson Mandela, si è avuta la conferma di un simile test nell’atmosfera fatto da Pretoria.
Il Sudafrica possiede certamente la “Bomba” (anche se nemmeno Nelson Mandela, una volta diventato presidente del suo Paese, l’ha mai confermato) ma i test sarebbero stati fatti nel deserto del Kalahari.
(Giancarlo Pavat)