Dopo l’intervento del Sindaco di Pastena Arturo GNESI in merito ai controlli e verifiche nei confronti degli allevatori presenti sul territorio, rendiamo nota la replica del prof. Augusto CARE’, geologo, speleologo, Presidente della XVI Comunità Montana di Pico:
“Ho riferito innanzitutto al Sindaco Gnesi in merito alla sua nota in cui, per prima cosa, ho riconosciuto tutta la sua intensa e valida attività a favore del territorio e dell’ambiente in genere.
Detto questo, però, ho dovuto fare alcune puntualizzazioni, a causa, credo, di una non approfondita informazione.La prima questione, del tutto sbagliata, che il sottoscritto, come Presidente delle XVI Comunità Montana e vice Sindaco di Falvaterra (FR), abbia sollecitato riscontro sugli allevatori ed agricoltori.
In realtà da me sono state caldeggiate indagini a tutto campo, e non esplicitamente sugli allevatori ed agricoltori, sulle reali cause per un innegabile ed abbondante apporto di schiume, di cui ne ho ampia documentazione in tutta l’area.
Tali schiume stanno interessando, da alcuni anni, il Rio Obaco di Falvaterra e Pastena, nel periodo autunnale ed invernale senza che nessuno faccia niente; questo nonostante ci sia un Parco regionale ed un’area SIC, sito di interesse comunitario, con distruzione di un enorme patrimonio ambientale di biodiversità ipogeo ed epigeo ed altri importanti interessi; nonostante le mie numerose segnalazioni si procede con uno scaricabarile tra enti competenti e non, con il risultato che tutto rimane immutato.
Faccio presente che tali apporti di schiume arrivano esclusivamente nei periodi di piena, autunno inverno, quando ritorna l’acqua nel Fosso Mastro di Pastena, collettore di tutte le acque del bacino di monte di circa 40 kmq; nel periodo estivo, al contrario, pur mantenendosi una portata nel Rio Obaco, tale situazione non si verifica e le acque del Rio Obaco si mostrano limpide, inodori e, da analisi effettuate, addirittura con caratteristiche migliori dello stesso acquedotto urbano di Falvaterra.A causa della situazione da anni, e non da ieri, sono stati sollecitati gli enti ed organi preposti al controllo senza alcuna “reiterata denuncia alla procura di Cassino”, come affermato dal Sindaco e senza cercare alcun clamore, pubblicità o mezzo mediatico per mettersi in mostra.
Quello che visivamente è stato rilevato, sia presso l’Obaco, all’interno del sistema ipogeo di Falvaterra e Pastena, ingresso dell’acqua a Pastena fino al Fosso Mastro e depuratore di Pastena, è stata la presenza di schiume, acqua bluastra tipo saponata, le quali, nei punti di salto, per semplice agitazione, creava, e crea, le evidenti schiume, di colore bianco, inizialmente, avana marrone in caso di piena quando vanno a mescolarsi con le Terre Rosse delle pianure di monte.Non si tratta pertanto di presunti inquinanti, ma evidenti inquinanti, anche se le analisi ufficiali tendono a sminuire; purtroppo esperienze passate nella nostra provincia ed altrove hanno fatto sì che siamo diventati un po’ tutti diffidenti di fronte a dati che vanno contestualizzati ed interpretati.
Ora, pur trattandosi di inquinamento da acque reflue, tensioattivi o altro, e pur essendo le analisi confortanti, sono innegabili gli effetti sia da indicazioni di carattere vegetazionale che faunistico oltre che ottiche; esorto tutti a verificare, oltre le schiume, l’alto tasso di eutrofizzazione algale nel Fossi Mastro, con putrefazione e male odore delle stesse alghe, verso maggio giugno, quando le acque vanno in secca, legato agli alti tassi di fosforo e nitrati nelle acque, con una fauna ed una vegetazione alterata dallo stesso inquinamento.Ricordo, inoltre, che siamo in un sistema carsico e la falda profonda, che alimenta le sorgenti di acqua potabile, è influenzata dal bacino di monte delle piane di Pastena; non si tratta quindi solo di fatto estetico e di immersione dei sub, ma ha dei riflessi sulle acque ad uso idropotabile oltre conseguenze sul turismo, sull’ambiente e su una agricoltura sempre più lontana dal biologico.
In merito alle destinazione delle risorse della XVI Comunità Montana degli ultimi tre anni, ben poche, sono state utilizzate, nonostante difficoltà per i ritardi nei pagamenti regionali per:
1) Acquisto trattore Jhon Deere con trincia per 48.000 euro;
2) ormai ultimati i lavori per il serbatoio e Condotta a San Giovanni Incarico per 140.000 euro;
3) sistemazione di due strade a confine tra Pastena e Pico in zona Falascose e Campo Cerquello 25.000 euro.
Avevamo un altro intervento di quasi 200.000 mila euro, per un collegamento con strade per il trekking esterno tra Pastena e Falvaterra, ma la situazione finanziaria del nostro ente, al quale si chiedeva una partecipazione in quota parte alle spese ed il dissesto del Comune di Pastena, a cui potevamo girare l’intervento, non ha consentito di poter accettare questo progetto ormai finanziato.
Sulla questione di non inquinamento del depuratore di Pastena, sul fatto che tutto sia a norma, mi sembra che sia stata fatta una multa al depuratore di Pastena da parte della Forestale di Arce, multa che è stata successivamente tolta, non so bene con quale motivazione.
Le cose, credo, non sono così tranquille come si vuole far pensare, solo che adesso ci si scatena erroneamente, e su questo siamo d’accordo, contro i pochi pastori ed agricoltori di Pastena che possono ben poco contribuire alla formazione di schiume di diversi metri quadrati di estensione con spessore di decine di centimetri.
Alcune analisi effettuate sulle acque, inoltre, hanno controllato solo l’acqua di scorrimento alcuni giorni dopo la piena senza verificare, tra l’altro, direttamente le schiume depositate sui bordi, mi è stato riferito che ciò non era possibile.
Credo che andrebbero fatte analisi e controlli, risorse permettendo, in maniera sistematica e seguendo puntualmente le varie ondate di piena, solo in questo modo potremmo identificare le cause di questa situazione cercando poi i reali colpevoli.
Quello che è evidente è la presenza di schiume, minore a Pastena e più netta a Falvaterra, dove cascate e rapide agitano le acque con la colorazione delle classiche acque saponate e successiva formazione delle abbondanti schiume a valle.Vedere le belle foto di quello che noi di Falvaterra chiamiamo “il Paradiso”, ridotto ad una “Cloaca Massima di Schiuma” è disgustante e non è un solo problema di gusti; se questo problema deve passare in sordina ed essere sottovalutato, come si fa da anni per compiacere a chi deliberatamente scarica di tutto nel nostro bacino, non mi troverà d’accordo, anche se questo non porterà consensi, ma questo non è affatto un mio problema, come non lo è mai stato.In merito al silenzio ed al volere essere come i politici delle Ciociaria, oltre a dispiacermi per questo pensiero, credo di poter affermare, ancora una volta, che non si conoscono bene i fatti: da anni mi sono impegnato fattivamente nella eliminazione delle discariche di RSU ed altro nei Monti Ausoni settentrionali, seguendo personalmente, come Presidente e vice Sindaco, le riunioni al Ministero dell’Ambiente per il disinquinamento, presentando progetti che sono stati finanziati e che hanno previsto, ed ottenuto, l’eliminazione con totale asportazione di tutto il materiale delle discariche di Monte Farneto, seguendo analisi e tesi sulle acque fatte dall’Università della Sapienza di Roma.
L’aver creato, infine, un’area protetta regionale, nel lontano 2007, di quasi 150 ettari, su una vasta area intorno alla nostra risorgenza del Rio Obaco, da me fortemente voluta e con tanti contrasti, non si è potuto fare altrettanto ampiamente per Pastena, pur essendoci diverse condizioni, è una chiara e concreta dimostrazione di voler preservare tutto il settore da insediamenti e fattori di inquinamento.In altre situazione locali non si è fatto altrettanto, come ho già evidenziato in mie precedenti comunicazioni in merito a coloro che hanno “infagottato” le ex discariche comunali su terreni calcari, con dubbia o nulla resistenza dei teli impermeabili, con probabile o sicura percolazione ed interessamento della falda profonda, alimentante le acque sorgive ad uso idropotabile dei Monti Ausoni settentrionali di Falvaterra, San Giovanni e Castro, ma questo sembra non essere un problema.
Nelle ex discariche, inoltre, non è stato conferito quello che non oggi chiamiamo semplice indifferenziato, ma di tutto : dalle batterie agli oli combustibili, dalle vernici ai solventi ed altro, provate a fare un saggio nelle ex discariche sepolte sotto uno straterello di terra rossa, dove sono stati anche spesi soldi per, credo, presunte messe in sicurezza.In merito ad altre problematiche, ben più gravi, alle quali il Sindaco accennava, ho richiesto personalmente, all’ARPA, alla Forestale di Arce ed all’Università la Sapienza, di fare analisi sui metalli pesanti nelle acque di valle per scongiurare, almeno al momento, la presenza nelle acque, di Cadmio, Arsenico, Berillio, Cobalto, Cromo, Vanadio ed altri, sulla scorta della presenza di fanghi industriali a Pastena.
Questo non mi riassicura affatto, dato che si tratta sempre di analisi puntuali e non sistematiche, oltre a possibili o certe interazioni con la falda nel futuro, dalle conseguenza drammatiche.
Per quanto mi riguarda cerco sempre di rispondere con fatti concreti, l’unica mia pecca che ho dato poco, o niente, alla stampa, proprio perché credo, per mia pessima abitudine, che sia più importante fare le cose che apparire, cosa che è di moda e fa la differenza in un mondo di comparse da telenovela così tanto seguite.
Mi dispiace, ribadisco, che l’impostazione della nota del Sindaco è stata piuttosto polemica e poco costruttiva, ma vorrei che sia chiaro che la mia battaglia è per risolvere il problema ed eliminarne le cause, lo dobbiamo al nostro ambiente naturale così maltrattato per interessi vari.
In merito alla possibilità remota che sia in realtà colpa delle case di Falvaterra credo sia una indubbia forzatura per diversi motivi:
1) il corso presenta le schiume fin dal territorio di Pastena, Fosso Mastro e dentro il sistema ipogeo;
2) le acque non presentano schiume in estate a Falvaterra, quando c’è totale assenza della acque provenienti dal fosso Mastro di Pastena;
3) nessun fosso di Falvaterra, eccettuato l’unico proveniente da Pastena, presenta, a periodi, una situazione così drammatica delle sue acque;
4) nell’attraversamento estivo del sistema ipogeo si evidenzia un totale peggioramento delle acque nel passare dal settore di Falvaterra, acque limpide ed inodori, ad acque scure, maleodoranti e ricche di immondizie del settore di Pastena , dove la presenza di sifoni e pseudo sifoni bloccano il materiale con desolanti spettacoli; basterebbe chiedere conferma a chi conosce veramente e diffusamente questo settore ma abbiamo anche li immagini che non mentono. A questo proposito spero di poter accompagnare il Sindaco alla verifica diretta dello stato di cose.
5) sopra l’area di risorgenza del Rio Obaco, nel territorio di Falvaterra, non ci sono abitazioni o costruzioni, a differenza della zona di Pastena;6) le più vicine abitazioni alla risorgenza di Falvaterra, oltre ad essere su terreni impermeabili composti da spessi strati di centinai di metri di argille, ben evidenziate da schemi di sovrascorrimento dei calcari sulle argille, sono servite, a differenza di Pastena, da una rete fognaria, di recente costruzione, collegata direttamente a un depuratore, posto a valle vicino il Ponte sul Sacco, a oltre due chilometri di distanza.Per quanto mi riguarda vigileremo ancora più attentamente sul nostro territorio e su scarichi non ortodossi, pronti ad eliminare ogni causa di inquinamento da qualsiasi parte essa provenga. Sono certo che il Sindaco stesso vuole e si impegnerà, come già sta facendo, per lo stesso risultato e quindi lo esorto a lavora insieme, con confronto e critica costruttiva, allo scopo di ottenere questo obiettivo che non ci darà “nulla più” che la coscienza di aver fatto qualcosa di buono per il nostro territorio, il nostro ambiente ed il suo futuro”.
Augusto Carè, Presidente XVI CM Monti Ausoni Pico