Sempre su concessione e autorizzazione dell’architetto Giancarlo Marovelli, pubblichiamo la risposta alla propria proposta di aiuto gratuito, ricevuta dal delegato alla cultura del Comune di Alatri, dottor Carlo Fantini (nella foto).
“Gent.mo Dott.Arch. Giancarlo Marovelli, apprezzo il Suo interessamento per la sorte del “nostro” Affresco.
L’amministrazione comunale ha costantemente monitorato, attraverso i suoi tecnici, la situazione dell’Affresco e tempestivamente avvisato e successivamente sollecitato la competente soprintendenza, che ha effettuato diversi sopralluoghi (dei quali, uno nell’immediatezza dell’evento ed uno nei giorni scorsi).Ci tengo perciò a precisare l’attuale situazione, come ho tentato di fare nel mio intervento di qualche giorno fa sia sulla stampa locale che sul web.
In questo momento, anche sulla scorta dei citati sopralluoghi, non si può parlare di danni evidenti e consolidati, nè di stabilità dell’intonaco compromessa, ma di macchie di umidità (che si stanno riassorbendo) causate da un allagamento del piano superiore (Tribunale) a seguito di un violento nubifragio.
Nell’occasione si disse che su Alatri e Frosinone era caduta, inaspettata, una cosiddetta “Bomba d’Acqua”, che tanti altri danni ha causato. Sono stati realizzati immediatamente interventi d’urgenza sul tetto, sulle grondaie e sulla copertura in policarbonato del “Tribunale”.
Nello stesso tempo, oltre l’intervento d’urgenza, è stato dato specifico incarico per sistemare definitivamente lo stesso tetto e i lavori sono in fase di ultimazione. Quindi, per quanto riguarda più specificatamente l’Affresco, per verificare concretamente e con competenza se si sono verificati danni, occorre attendere che l’umidità presente si riassorba completamente ed in modo del tutto naturale. Solo allora potrà essere effettuato un ulteriore sopralluogo tecnico congiuntamente alla Soprintendenza di riferimento, per valutare definitivamente la situazione. ù
Ad oggi, comunque, il Sito è regolarmente aperto e visitabile e il personale di vigilanza e cioè, ripeto, che l’umidità visibile è dovuta ad imprevedibili e violenti eventi meteorologici, è in fase di riassorbimento ed è costantemente monitorata dai tecnici comunali.
L’Amministrazione Comunale è comunque pronta, al momento opportuno ed a seguito di specifiche relazioni e prescrizioni, ad attuare tutti gli interventi che i tecnici ritenessero eventualmente necessari.La ringrazio ancora ed invitandoLa a visitare la nostra Città con il suo Sistema Museale Urbano, costituito proprio dall’Affresco del Cristo nel labirinto, insieme al Museo Civico alla famosissima Acropoli, Le invio cordiali saluti.
Carlo Fantini – Consigliere Delegato alla Cultura del Comune di Alatri.
p.s.: Allego, inoltre, un comunicato stampa della competente Soprintendenza per i Beni Storico Artistici e Etnoantropologici del Lazio, da ultimo intervenuta sull’argomento:
“In merito ai numerosi articoli sullo stato dell’Affresco, la Soprintendenza per i Beni Storico Artistici e Etnoantropologici del Lazio ritiene di dover intervenire per fare alcune precisazioni. In primo luogo fa piacere notare l’interesse che l’opera ha suscitato, anche in persone che inaspettatamente si sono espresse nel merito improvvisandosi esperti e restauratori; si auspica che un tale entusiasmo si estenda a tutto il patrimonio artistico e culturale della città di Alatri e non solo. Le preoccupazioni lecite che molti hanno ritenuto di dover comunicare, avrebbero trovato sollecita ed esaustiva risposta se ci si fosse rivolti all’Ente preposto alla tutela, cioè la Soprintendenza, sempre aperta al confronto con il pubblico. Dal giorno in cui, a causa di un forte nubifragio, si sono avute infiltrazioni d’acqua nei locali in cui è situato l’affresco, il funzionario monitora continuamente gli effetti che l’acqua può aver provocato al manufatto. Conseguentemente a tali sopralluoghi, si evidenzia quanto di seguito: la causa delle infiltrazioni del tetto è stata definitivamente risolta; l’affresco non è a rischio perdita e per questo non necessita di un intervento “teso a salvarlo”; si dovrà attendere la naturale asciugatura delle pareti e dell’intonaco per valutare un eventuale intervento teso ad eliminare gli sbiancamenti dovuti ai soli e a qualche colatura; quelli che sono stati valutati come “rigonfiamenti” sono solo effetti creati dalla stesura dell’intonaco originario, che non è liscio ma realizzato piuttosto rozzamente. Il recupero e la salvaguardia dell’affresco sono il frutto dell’opera di tutela e promozione del patrimonio artistico e culturale del territorio: questo può rassicurare i politici e i cittadini che sono intervenuti”. “
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