“Gotland. L’isola dei labirinti”, così si intitola il lungo articolo (8 pagine e numerose foto inedite di Giancarlo Pavat e Fabio Consolandi) scritto da Giancarlo Pavat e pubblicato sul numero 52 di febbraio 2013 della rivista “FENIX. Enigmi e misteri della storia e del sacro” (diretta da Adriano Forgione) dedicato ai misteri degli antichi labirinti in pietra presenti sulla grande isola al centro del Mar Baltico nel Nord Europa.
“Un viaggio nell’isola di Gotland in Svezia, rivela l’esistenza di numerosi labirinti, antichi e arcani, connessi alla tradizione delle energie telluriche”.
Ma nell’articolo si parla pure di antichissimi siti megalitici (come la “Barca di pietra di Gannarve”) e della presenza sull’isola, durante il Medio Evo , dei Cavalieri Teutonici e, forse, anche dei Templari.
Ed, infine, per la prima volta, in esclusiva per FENIX, Giancarlo Pavat, che ha guidato la “spedizione” a Gotland dell’agosto del 2012, racconta l’incredibile esperienza vissuta da lui e pure dagli altri italiani membri della spedizione, al centro del gigantesco ed arcaico Trojaborg di pietra di Visby!!
Buongiorno,
ho letto l’ultimo numero, di febbraio, della rivista “Fenix”, ricco di articoli avvincenti, mi ha incuriosito particolarmente l’articolo “Gotland. L’isola dei labirinti” di Giancarlo Pavat.Penso che l’articolo si inserisca in quel filone di studi capeggiati da due libri che ho letto alcuni anni fa e che mi hanno davvero colpito.
“Omero nel Baltico” di Felice Vinci e “Ho scoperto la vera Atlantide” di Marco Bulloni.
In entrambi si ipotizza che un Civiltà dell’Età del Bronzo nata nell’estremo nord dell’Europa, sia alla radice dei miti di Atlantide, dell’Iliade e dell’Odissea.
Pavat, nel suo articolo, parla delle sue ricerche sui labirinti della Scandinavia , soprattutto dell’isola di Gotland in mezzo al Baltico. Nei due libri di Vinci e Bulloni non si parla dei labirinti di Goitland.
Pavat è arrivato a colmare un vuoto. Ebbene, sebbene lui non lo dica esplicitamente, Gotland potrebbe essere l’isola di Creta. Questo spiegherebbe il mito del labirinto. Ma non solo. Pavat parla di altri siti archeologici dell’Età del Bronzo presenti sull’isola. Addirittura una barca in pietra. Io pensavo che simili sepolture fossero dell’Età Vichinga, ovvero del Medio Evo. Invece, a quanto pare sono molto più antiche. Ebbene si tratta di antichissimi simulacri di imbarcazioni e le civiltà e i popoli di cui parlano sia Vinci che Bulloni erano grandi navigatori.
Credo che le prove o indizi che dir si voglia siano ormai tantissime in tal senso. La Civiltà Iperborea di cui parlavano Greci e Romani è esistita davvero. E ci ha lasciato resti archeologici che devono essere ancora studiati in maniera approfondita. Forse gli stessi archeologi Svedesi, Norvegesi, Finlandesi non si sono mai resi conto di quello che hanno nelle loro terre.
Parlandone noi Italiani (anche grazie a Fenix) dimostriamo che pur avendo anche noi una grandissima civiltà non siamo beceri nazionalisti coem Francesi e Tedeschi ma possiamo andare a testa alta in Europa e nel Mondo.
Grazie e a presto.
Lidia.