TELEPATIA INDOTTA. La trasmissione del pensiero si può provocare con strumenti elettro-meccanici? di Fiorenzo Zampieri

 

TELEPATIA INDOTTA

La trasmissione del pensiero si può provocare con strumenti elettro-meccanici?

Il caso di Luigi Zanella.

di Fiorenzo Zampieri

Ad oggi, la trasmissione del pensiero da un soggetto ad un altro, è una frontiera scientifica ritenuta impossibile. Diversamente risulta essere nell’ambito della parapsicologia, dove si afferma che tali fenomeni telepatici sono esistenti e reali.
Molte sono le discipline parapsicologiche che dichiarano di utilizzare le capacità “radianti” dell’essere umano, ad esempio: la radiestesia, la rabdomanzia, la psicocinesi, ecc., con esiti altalenanti fra presunti successi e veri imbrogli. E molti sono gli studiosi che, più o meno seriamente, hanno cercato di utilizzare queste indefinibili e misteriose radiazioni a scopo medico, investigativo, divinatorio, militare, ecc. Tutte però, senza veri e propri riconoscimenti da parte della Scienza Ufficiale che, anzi, ha sempre rigettato queste applicazioni.

Volendo restare nell’ambito della Scienza, ci chiediamo se siano mai esistiti esperimenti che comprovano la realtà della Telepatia e se essa può essere sottoposta a test ripetibili.

TRA LE PIEGHE DELLA STORIA

Gli anni ’30 del secolo scorso sono stati una fucina di teorie, studi, esperimenti di ogni genere, tutti con lo scopo di apportare nuove meraviglie al genere umano, sull’onda degli incredibili successi che geni come Marconi, Tesla, Einstein, e molti altri, avevano portato l’Umanità ad illudersi di poter dominare la Natura. E questo si verificò anche nell’ambito della cosiddetta “Radionica”.

In quegli anni, ma già da diverso tempo, la tipica attività radiante quale era la “rabdomanzia” (l’arte della bacchetta e del pendolo), aveva deviato verso un campo più vasto e più misterioso.

2. Immagine sopra: Guglielmo Marconi

I giornali pubblicavano notizie di tentativi di quella che ormai era definita la « Magia del Secolo », in quanto sarebbe stata in grado di provocare un gran numero di fenomeni, riferiti agli atti più misteriosi della vita e soprattutto alla trasmissione del pensiero umano a distanza (Telepatia).

Del resto, Guglielmo Marconi, che di questi fenomeni radioattivi evidentemente si intendeva, disse in una sua intervista:
«Il cervello umano è uno strumento assai più delicato di qualunque apparecchio inventato dall’uomo; ed è evidentemente possibile che il cervello invii messaggi a distanze assai più grandi di qualunque trasmettitore meccanico».

 

3. Immagine sopra: Luigi Zanella

UN PERSONAGGIO FUORI DAL COMUNE

Il commendatore Luigi Zanella di Verona, che può considerarsi il più audace e, sotto molti aspetti, il più forte rabdomante d’Italia di quel tempo, annunciò la possibilità di captazione delle onde cerebrali a distanza.

Fu nel marzo del 1932, al Congresso Internazionale di Rabdomanzia, svoltosi a Verona, dallo stesso organizzato e presieduto e dove, addirittura, egli promosse alcuni suoi esperimenti, mediante un apparecchio elettromagnetico di sua invenzione, chiamato «radiosintonizzatore».

Non solo, ma, 6 anni dopo, Zanella, continuando i suoi studi in questo difficile e misterioso campo, presentò all’Accademia di Scienze e Lettere di Venezia una sua memoria dal titolo: “Principi ipotetici sul meccanismo fisiologico del pensiero, naturale e provocato”, nella quale facendo tesoro di tutti gli studi precedenti e delle sue esperienze, egli sosteneva l’ipotesi che il pensiero possa trasmettersi da un cervello ad un altro per un fenomeno di induzione, quale si produce fra due apparecchi Marconi; e che tale trasmissione possa essere provocata mediante uno speciale apparecchio sintonizzatore.

CERVELLI CHE “SI PARLANO” A DISTANZA

Ci si collega all’apparecchio, si spinge un bottone, si gira lentamente l’altro bottone della sintonia, fino a ricercare l’onda di un altro cervello: quello della fidanzata, per esempio, che se ne sta a centinaia di chilometri, al mare o in montagna e se ne spiano i pensieri, per sincerarsi della sua fedeltà. Oppure due cervelli che a distanza, con la velocità delle onde hertziane, si scambiano i loro concetti, senza bisogno di parole, di grafia, di atti!
Sarebbe davvero una scoperta epocale.
Riportiamo testualmente dalla citata relazione i suoi passi più significativi:
«La trasmissione naturale del pensiero si compie da un cervello all’altro, per un processo dinamico, che deve avere una stretta analogia con le leggi fisiche della trasmissione della forza.
«Il pensiero si trasmette da una massa cerebrale all’altra, per un fenomeno d’induzione, quale si produce tra due apparecchi Marconi.
«Il corpo umano ha l’attitudine ad assumere certe forme vibratorie, rimanendo indifferente a certe altre per un processo del tutto cosciente.
«L’essere vivente, è capace di imprimere a sé medesimo delle modificazioni, per cui rende certe parti del proprio organismo atte ad assumere alcune forme vibratorie con esclusione di altre.
«Quando un’idea si desta nella mente di una persona, essa ha per prima occupazione materiale, una modificazione nelle cellule cerebrali, che provocano un particolare moto vibratorio.
«Questo moto si propaga attraverso particolari sistemi di nervi e quindi noi stessi abbiamo un corto circuito animato da una certa corrente di una particolare forma di energia»
«Nel campo di questa energia, sia disposto un circuito simigliante, atto, cioè, a vibrare all’unisono (convibrazione).
«Provocata, per induzione, la corrente di un circuito nervoso questa si trasmette agli analoghi complessi di cellule cerebrali, con cui quei nervi sono in rapporto e vi suscitano le impressioni ed i movimenti propri all’idea che ha generato la corrente nel circuito induttore; ed il secondo cervello sente l’idea sorta nel primo.

4. Immagine sopra: Schema di circuito per sintonizzazione (convibrazione) per «provocare» la trasmissione del pensiero
Legenda: A) apparecchio elettro-galvanico; B) sintonizzatore (convibratore); 1) anodo; 2) catodo; C) elettrodo

Nella realtà, l’apparecchio “sintonizzatore” del comm. Zanella, (Vedi figura in alto) non utilizzerebbe la trasmissione del pensiero “via etere”, come sarebbe in telepatia, ma utilizza un sistema di trasmissione “via cavo” collegando due soggetti ad un vero e proprio circuito elettrico.
Infatti, ecco come Zanella formula il «Concetto sul principio ipotetico del meccanismo fisiologico della trasmissione del pensiero, provocata».
«Prendiamo due soggetti normali: A e B. Applichiamo due elettrodi, innestati in due apparecchi generatori di corrente galvanica pura, (anodo -) e applicati nella loro fronte, possibilmente in sintonia con loro emisferi cerebrali (destro e sinistro). Gli altri due elettrodi innestati sul catodo (C. -) e applicati in corrispondenza del Plesso solare (vedi figura ai punti 1 e 2).
«Se innestiamo i corrispondenti poli (anodo e catodo) in un terzo apparecchio sintonizzatore e immettiamo la corrente nel circuito, dovremmo provocare una convibrazione fra i due soggetti A e B per sintonia ed ottenere fra gli stessi la trasmissione del pensiero provocata ».

5. immagine sopra: l’ingegnere Marco Todeschini

 

UNA VALIDA IPOTESI SCIENTIFICA

Gli studi del commendatore Zanella dovettero fermarsi. L’Umanità stava affrontando nuove prove molto drammatiche.
Qualcuno però, nonostante le difficoltà, nell’ambito di suoi studi trentennali affrontò con encomiabile perseveranza anche quelle problematiche, riuscendo a darne una veste scientifica accettabile.

Costui fu il Dott. Ing. Marco Todeschini di Bergamo (1899+1988) autore della “Teoria delle Apparenze” o “PsicoBioFisica”, nella quale comprese anche i fenomeni metafisici e quindi anche la trasmissione del pensiero.
Infatti, nei Congressi Internazionali di Bioradiologia svoltosi a Firenze nel 1951, e di Psicobiofisica, svoltosi in Torino nello stesso anno, è stato riconosciuto che la “Teoria delle Apparenze” costituisce l’unica base scientifica atta a spiegare i fenomeni metapsichici sinora avvolti nel mistero (bioradioterapia, rabdomanzia, telecinesi, apparizioni luminose, suoni misteriosi, telepatia ecc.).
Il Todeschini ha fatto rilevare che tali fenomeni, comportando la emissione di radiazioni da parte del corpo umano, implicano, sia l’esistenza nel nostro organismo di oscillatori elettronici che le generano, sia quella di un mezzo che le propaghi nell’ambiente circostante, sia infine quella di risuonatori organici e psichici che le ricevono.

In estrema sintesi la Teoria Psicobiofisica del Todeschini dimostra che, come i movimenti di materia solida, liquida, gasosa o sciolta allo stato di spazio fluido (etere) che si infrangono contro i nostri organi di senso, vengono trasformati in correnti elettriche, che inviate ai centri cerebrali suscitano nella psiche le varie sensazioni di forza, luce, suono, calore, odore, sapore, ecc.; così la psiche può, viceversa, incanalare correnti elettriche nelle linee nervose e negli organi di moto e di senso periferici, provocando campi magnetici, ossia movimenti nello spazio ambiente. I1 fenomeno è reversibile quindi.

Ne segue che la psiche non solo può pensare, ma può anche provocare correnti elettroniche che dall’interno raggiungono gli organi di moto e di senso periferici, producendovi gli impulsi e le immagini vibranti elettriche relative, che a loro volta pongono in oscillazione (radiazioni) lo spazio fluido esterno al corpo umano.

Se tali vibrazioni sono a bassa frequenza e di particolare intensità provocano oscillazioni spaziali che si estendono a breve distanza dal corpo umano e possono causare lo spostamento di oggetti esterni (telecinesi).
Se le vibrazioni emesse hanno invece frequenze comprese fra i 20 ed i 20 mila periodi al secondo, producono oscillazioni atmosferiche oggettive che rifrangendosi sulla membrana del nostro udito producono in noi sensazioni acustiche (suoni, rumori o voci misteriose).
Se la frequenza sale a quella interessante i fenomeni ottici, vengono prodotte vibrazioni elettriche nella retina degli occhi, le quali possono o meno estendersi nello spazio oggettivo esterno a secondo della loro intensità e che comunque suscitano nel soggetto emittente luci e colori (apparizioni visibili, ectoplasmi).
Le vibrazioni ad alta frequenza spiegano la telepatia. Infatti, il pensiero che può formarsi con l’evocazione di scene visive mentali da parte della psiche, provoca delle vibrazioni nella materia cerebrale del centro psicofisico, che inducono nei suoi circuiti la formazione di immagini elettroniche, le quali trasmesse alle fibre del nervo ottico, ed alla retina oculare sono irradiate da questa a grande distanza dal corpo emittente con la velocità della luce, provocando per induzione quadri elettrici simili e sincroni sulle superfici cerebrali del centro psicofisico del soggetto ricevente, così da suscitare nella sua mente le corrispondenti immagini visive trasmessegli da lontano.

(Fiorenzo Zampieri)

6 – 7. Immagini sopra e sotto: Due pubblicazioni scientifiche del Dott. Ing. Marco Todeschini
edite dall’Ateneo di Scienze, Lettere ed Arti di Bergamo.

Le immagini sono state fornite dal dottor Fiorenzo Zampieri.

 

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