Paura su alcune spiagge siciliane. Nei giorni scorsi, a partire da mercoledì 25 giugno e per alcuni giorni consecutivi, il mare si è ritirato sino a 30 metri dai litorali delle coste meridionali dell’isola, in particolare presso Mazara del vallo (TP), gettando gli abitanti della zona e i turisti nello sconcerto e nel timore di uno tsunami.
In realtà trattasi di un impressionante ma conosciutissimo fenomeno naturale (non pericoloso) chiamato “Marrobbio”, che a causa di improvvisi squilibri della pressione atmosferica sulle masse d’acqua, provoca, appunto, l’arretramento del mare di diversi metri per poi riversarlo nuovamente sulla battigia in ondate consecutive.
Gli effetti più vistosi si sono avuti presso la foce del Màzaro e la spiaggia della “Tonnarella”. Qui i numerosi bagnanti hanno potuto assistere al ritirarsi del mare per oltre 30 metri per poi vederlo ritornare dopo alcuni minuti. Le ondate del riflusso sono arrivate a lambire persino la vicina strada. Inoltre, le onde hanno gettato sulle spiagge diverse tonnellate di “Posedonia oceanica”, alga endemica del Mar Mediterraneo, che si è accumulata sui litorali.
Come si ricorderà un fenomeno simile, che gettò letteralmente nel panico turisti e popolazione locale, si verificò un paio di anni fa sulle coste del Lazio meridionale, in particolare a Sperlonga (LT). Ci fu un fuggi fuggi dalle spiagge con persone che arrivarono ad arrampicarsi su pareti di roccia e falesie nel timore dell’arrivo di una gigantesca onda anomala di tsunami. Venne allertata anche la Protezione Civile e molti villeggianti, presi dal terrore, disdissero le prenotazioni.
LA REDAZIONE.