Bufale Templari. Il Triangolo dei bermuda

 

Bufale Templari;

Il Triangolo dei bermuda.

Da qualche tempo giungono notizie di varie iniziative culturali riguardanti presunte presenze di Templari in alcune specifiche zone del Lazio, territorio nel quale si è venuto a creare un vero e proprio “triangolo magico”.

Sin qui nulla di strano, se non fosse stata diffusa una serie di inesattezze tali da suscitare l’indignazione di chi svolge autentiche ricerche storiche, basate su evidenze sostenute da riscontri documentali e non da suggestioni personali prive di fondamento.

Ad acuire l’irritazione vi è, inoltre, il ruolo di cui si sarebbero appropriati, in maniera del tutto autoreferenziale, alcuni personaggi, assumendo l’insignificante quanto inesistente titolo di “esperto/studioso”.

L’aspetto singolare è che, in tutti i casi evidenziati, siffatta qualifica appare sostanzialmente correlata ad attività dilettantistico-ricreative e, dunque, non supportata da ricerche o pubblicazioni di livello; lacuna che, di fatto, non impedisce ai suddetti individui di intervenire in veste di specialisti su materie come la storia medievale in generale e quella templare in particolare, che richiedono invece anni e anni di studio ed esperienza.

L’aver sfogliato qualche libretto divulgativo (i testi fondamentali sono ben altri) non concede il diritto di andare in giro a diffondere sciocchezze o, peggio, a piantare spade nelle campagne e a disegnare improbabili stemmi araldici. 

È infatti sufficiente leggere quanto scritto o proferito in occasione di tali iniziative, al netto di bibliografie e citazioni da film dell’orrore, per avere un’idea di quanto vi sarebbe piuttosto da imparare prima di presentarsi in pubblico a dispensare baggianate. E se poi entrano in scena pure le associazioni neotemplari, allora il pastrocchio è assicurato.

Tuttavia il biasimo non è da rivolgersi all’ingenuo uditorio, spesso propenso ad accogliere ogni fascinosa suggestione, ma a chi, a livello politico-amministrativo, promuove e sostiene manifestazioni apparentemente culturali che, data l’inesperienza dei partecipanti, finiscono inevitabilmente per scadere in farsa.

La divulgazione riguardante temi storici, anche se a carattere popolare, richiede in ogni caso la più assoluta serietà, se non altro per il rispetto dovuto nei confronti di chi legge o ascolta.

Ad esempio, giungere a conclusioni perentorie sulla scorta di immaginarie “simbologie templari” o vaneggiare di croci e sigilli, come rilevato in diverse circostanze, è totalmente fuorviante e gravemente scorretto, oltre a denotare una impreparazione e una incompetenza di base che devono essere necessariamente sottolineate e stigmatizzate. Senza considerare l’offesa recata alla memoria dei Cavalieri del Tempio.

Forse, anziché di “cammini”, sarebbe più opportuno parlare di “camini”, in cui dare alle fiamme la caterva di stupidaggini propinate da codesti “esperti/studiosi”, ai quali ci sentiamo di suggerire, tanto per incominciare, visto che hanno studiato poco e male, il reperimento e la consultazione di testi organici più idonei e qualificati. 

(Fonte tradizionetemplare.blogspot.com) 

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2 commenti:

  1. ilpuntosulmistero

    Buongiorno, vi mando questa e-mail perché vi seguo da annj e apprezzo.la serietà con cui trattate certi argomenti storici. Concordo con quanto scritto dall’autore di questo articolo. I Templari sono un tema storico e come tale va trattato. Sinceramente non se ne può più di sentire presunti esperti raccontare storie improbabili e fantasiose sui misteri dei Templari… e del Graal. Come venerdì sera nella mia città, quando il Comune ha organizzato un evento in cui uno degli esperti di cui sopra, ha appunto raccontato una fiera di sciocchezze sui Templari, a mio parere tenendo anche un atteggiamento poco consono e irriguardoso nei confronti del luogo in cui si trovava cioè una chiesa. Ecco. Dico basta. Non se ne può più. Tutto questo sta bene al parroco?
    Grazie
    (C.D.)

  2. ilpuntosulmistero

    Buongiorno
    la storia dei templari, antichissima e suggestiva, ha profonde radici storiche e un fascino legato a tutto ciò che ruota intorno a questi cavalieri (beninteso, essere un cavaliere significava avere una disponibilità di denaro fuori dal comune e i documenti storici ci paragonano il prezzo di un cavallo addestrato alla guerra a quello di una odierna Ferrari) partiti per difendere il Tempio di Gerusalemme dagli eretici (ma anche ricchi) musulmani.

    Certamente i cavalieri (templari) sono stati mossi da uno spirito pio ma, come oggi assodato, anche da motivazioni molto più temporali e, come dire, anche con ritorni in termini di ricchezza.
    Insomma rischiare la vita e il valore di un cavallo era una scelta da ponderare con molta cautela.
    Dunque i templari hanno svolto il loro lavoro e, ahimè, così come storicamente documentat,o dichiarati eretici e scomunicati nel 1312 (ho ricontrollato) dalla Chiesa Cattolica. Perchè?
    Di fatto erano diventati troppo ricchi e potenti.
    Ma parliamo di poco meno di 1000 anni fa….
    La mie domande attuali riguardo la loro figura e la loro ragion d’essere sono queste:

    Quale tempio proteggono, oggi, i templari???

    Perchè non si sentono Templari morire a Gerusalemme?

    Perchè muoiono solo soldati e palestinesi?Dove sono?

    Ecco questo mi fa dubitare molto di loro nella nostra moderna società…
    Perchè la guerra non la fanno ma temo che molti di loro la ricchezza la ricerchino senza rischio alcuno…

    (G.A.P.)

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