Immagine di apertura; il vero Castello di Frankenstein (in tedesco Burg Frankenstein) costruito nella prima metà del XIII secolo da Conrad II Reiz di Breuberg, fondatore della casata dei Frankenstein (elaborazione grafica di Giancarlo Pavat).
Un misterioso alchimista, uno strano “olio”, inquietanti reperti…
di Roberto Volterri
In questo articolo faremo la conoscenza con uno strano, anzi stranissimo personaggio in bilico tra una lucida follia e una genialità che all’epoca in cui visse non poteva certamente essere compresa.
Forse neppure oggi…
Il nostro ‘tenebroso’ alchimista vissuto realmente a cavallo tra il XVII e il XVIII secolo si chiamava Johann Konrad Dippel (1673 – 1734), nato in Germania, nel Burg Frankenstein (quando si dice il caso…) e passato a ‘miglior vita’ nel castello dei Wittgestein a Berleburg.
Oggi viene definito come un ‘medico pazzo’, dedito all’alchimia e ad altre scienze ‘proibite’, autore di molti libri ‘in odor di zolfo’’ poi messi all’Indice e in gran parte dati alle fiamme.
2. Immagine sopra; Johann Konrad Dippel quasi certamente fonte
di ispirazione per il personaggio del dottor
Victor Frankenstein di Mary Shelley.
Vediamo qualche dettaglio della vita dei ‘miracoli’ e della strana morte di questo precursore di tutti i ‘dottor Frankenstein’ che incontreremo in un prossimo futuro nella nostra esplorazione dei loro ‘Antri’…
Le persecuzioni religiose del 1670 costringono il pastore ed insegnante Johann Philip Dippel a fuggire dalla cittadina di Niederramstadt e a rifugiarsi presso quella di… Frankenstein.
Ma sì, proprio nella località da cui due secoli più tardi prende il nome il personaggio al quale diede vita Mary Shelley!
3. Immagine sopra; Ritratto di Mary Shelley (nata Mary Wollstonecraft Godwin 1797-1851), realizzato da Richard Rothwell nel 1840 ed esposto alla Royal Academy (Fonte Wikipedia).
4. Immagine sopra; L’attore britannico Boris Karloff, (pseudonimo di William Henry Pratt, 1887-1969) nei panni e maschera della Creatura del dottor Viktor Frankenstein, nata dalla fantasia (ma era davvero soltanto fantasia? ) di Mary Shelley (Archivio ilpuntosulmistero).
Il 10 Agosto del 1673 viene alla luce il futuro alchimista e medico di cui ci stiamo occupando. Il giovane Konrad studia presso il Ginnasio di Darmstadt ove si distingue per il precoce ingegno, ma anche per avere qualche dubbio su ciò che gli viene insegnato durante le lezioni di catechismo…
Nel 1691 – ha poco più di diciassette anni – Dippel frequenta la Facoltà di Teologia a Giessen dove, però, si distingue ancora per il suo voler essere sempre un outsider, poiché il titolo della sua tesi, discussa nel 1693, è abbastanza significativo: ‘De Nihilo’, ovvero… Sul Nulla.
Terminati gli studi il giovane Konrad lascia Giessen e passa prima a Wittenberg e poi a Strasburgo dove espone i principi della sua visione della vita. E della morte…
Inizia ad interessarsi di Alchimia ma è costretto a lasciare in fretta e furia Strasburgo per aver ucciso in duello un avversario. Torna quindi a Giessen dove diviene tutore dei rampolli dei locali duchi. Tralasciamo ora gli interessi di ordine religioso e filosofico di Dippel e vediamo come egli si sia avvicinato alle ‘scienze proibite’.
Un religioso di Giessen gli presta due libri di Alchimia che il giovane aspirante ‘stregone della Scienza’ divora letteralmente in un batter d’occhio. Uno dei libri contiene molti scritti di carattere alchemico, tra cui gli ‘Experimenta’ di Raimondo Lullo (1235 – 1315).
L’altro libro è il ‘Velamen apertum’ di Guglielmo Postel (1510 – 1581), uno dei più noti alchimisti che i cultori di tale materia ricordino.
5. Immagine sopra; Guglielmo Postel (1510 – 1581)
Dopo aver letto gli ‘Experimenta’ Dippel ha subito la certezza – beato lui! – che non fosse troppo difficile trasformare i metalli cosiddetti ‘vili’ in metalli ben più ‘nobili’, in Oro. Ne è così convinto che affitta appositamente una dimora dove, assistito da alcuni amici, inizia gli esperimenti di ‘trasmutazione’.
6. Immagine sopra; un immaginario.antro alchemico.
Ma – è ben noto! – dura è la vita di chi si dedica alla ‘Grande Opera’ alla ricerca dei mezzi per trasformare il Piombo in Oro e nel bel mezzo di una fase di tali ricerche – dopo ben otto mesi di prove, di riscaldamenti della materia ‘bruta’, di ingenti spese – gli apparecchi vanno in frantumi e tutto il loro contenuto si disperde.
Chi gli aveva prestato danari per i suoi studi non si fa certamente né commuovere nè si entusiasma per quegli esperimenti ‘di frontiera’ e Dippel è costretto ancora una volta… a cambiare aria.
Intorno al 1700 il ‘nostro’ inizia ad interessarsi ad uno strano ‘olio’ ottenuto dalla distillazione di parti anatomiche di animali. Legge le opere di Gesner, di Libavius, di Glauber e si avvede che anche il ‘razionalista’ Robert Boyle nel suo libro ‘The Sceptical Chymist’ parla diffusamente di esperimenti sulla distillazione di frammenti di carne, di corni di animali, del sangue.
7. Immagine sopra; Frontespizio del libro ‘The Sceptical Chymist’
Dippel si ispira anche al testo di Johann Poppius, pubblicato a Francoforte nel 1617, dal chilometrico titolo ‘Chymische Medecin von dem Nutz und Gebrauch der distillation Oelen, Extracten, Quintis Essentilis, Aquis Vitae, Balsamis, Floribus, Salzen und Wassern, auf den Mineralibus, Animalibus un Vegatabilibus ‘.
Ė così convinto che il suo ‘olio’ sia una sorta di ‘Panacea’, di medicina universale che ne espone i principi in un suo lavoro dal titolo ‘Vitae animalis morbus et medicina suae vindicata origini’, pubblicato nel 1711.
8. Immagine sopra; “Vitae animalis morbus et medicina suae vindicata origini” del 1711.
Dopo la morte del padre, Konrad Dippel si sposta a Berlino, più che convinto di dover dedicare tutta la sua esistenza al suo ‘olio’, all’Alchimia.
In questa città crea un sodalizio con tale J.G. Rosenbach ed e entrambi si dedicano ancora alla ricerca della ‘Pietra Filosofale’ per trasformare in Oro la materia ‘bruta’.
9. Immagine sopra; Burg Frankenstein dove Dippel effettuava i suoi strani, alchimistici esperimenti.
Viene arrestato per motivi legato alle sue ricerche “proibite”. Ma grazie ai buoni uffici della regina di Danimarca, alla fine viene rilasciato.
Si reca dapprima (nel 1726) nella città di Cristiania (oggi Oslo), e successivamente si stabilisce a Stoccolma, come medico di Corte.
10. Immagine sopra; Veduta di Stoccolma (foto G.Pavat)
Passa gli ultimi anni della sua strana, tribolata esistenza come ospite del Duca di Wittgenstein-Gutzow, il quale gli allestisce un laboratorio – ove si dedica ancora ai suoi esperimenti ‘di frontiera’, probabilmente ricorrendo anche all’impiego dell’elettricità atmosferica… – presso il castello di Wittgenstein, nei pressi di Berleburg.
11. Immagine sopra; il Castello di Sayn-Wittgenstein nell’antica omonima contea situata nella Sauerland dell’attuale Renania Settentrionale – Westfalia (Fonte Wikipedia).
Proprio nel suo ‘tenebroso’ laboratorio viene trovato morto il 25 Aprile del 1734, qualcuno dice a causa di un infarto o colpo apoplettico, altri sostengono a causa dell’uso da lui fatto dell’Olio che da lui stesso prende il nome.
(Roberto Volterri)
– Se non altrimenti specificato, le immagini sono state fornite dall’autore.
12. Immagine sopra; Forse Konrad Dippel operò in un laboratorio alchimistico con tanto di coccodrilli impagliati come questi….che fanno parte della personalissima Wunderkammer dell’autore.
13. Immagine sopra; il libro del professor Volterri sulle vicende legate in gran parte a quelle vissute da Konrad Dippel.
14. Immagine sopra; l’autore del libro con una “strana ma innocua creatura”…
LEGGERE FA SEMPRE BENE….
Dopo aver pubblicato “Archeologia dell’Impossibile”, “Archeologia dell’Introvabile” e “Archeologia dell’Invisibile”, Roberto Volterri ha ritenuto che potrebbero esistere condizioni intermedie a quelle appena elencate e ha pensato alla recente “Fuzzy Logic” una creazione del matematico Dr. Lofti Zadeh (1921 – 2017), professore all’Università della California, a Berkeley. All’inizio le sue idee trovarono ostacoli da parte dei suoi colleghi matematici ma oggi la “Logica sfocata” ha trovato ampio spazio in vari campi dell’umano scibile, dall’ambito giudiziario all’ormai onnipresente Intelligenza Artificiale. L’autore di questo libro ritiene che da parte degli “addetti ai lavori” possano essere individuati gli opportuni algoritmi ad essa applicabili in modo che essa possa trovare ospitalità anche nel campo della Storia e dell’Archeologia dove non sempre regnano le verità assolute… (AMAZON EDIZIONI).
«C’è una quinta dimensione oltre a quelle che l’uomo già conosce; è senza limiti come l’infinito e senza tempo come l’eternità; è la regione intermedia tra la luce e l’oscurità, tra la scienza e la superstizione, tra l’oscuro baratro dell’ignoto e le vette luminose del sapere: è la regione dell’immaginazione, una regione che potrebbe trovarsi “Ai confini della realtà”.»