Continua il dibattito sul misterioso simbolo di Carpinone in Molise…

Immagine di apertura; un particolare Trigramna cristico   inciso sulla parete di una cantina o stalla di una casa colonica (probabilmente del XIX secolo) del Carso triestino (elaborazione da una foto stampata di Giancarlo Pavat del 1999 e poi riscannerizzata).

Stanno arrivando in Redazione diversi commenti (quello della ricercatrice Maria Cristina Sinibaldi di Segni, potete leggerlo in calce all’articolo “Molise segreto. Un Simbolo misterioso su una casa di Carpinone (IS)”, pubblicato il 2 ottobre scorso) e segnalazioni in merito al misterioso simbolo realizzato sulla facciata di un edificio cinquecentesco a Carpinone in provincia di Isernia in Molise, di cui Mario Ziccardi ci ha inviato alcuni scatti realizzati da  Alessandro Colombo di Dimensione Explorer (2. Immagine in basso)

il simbolo è parte del prospetto principale ed ha una croce con quelli che sembrano due pastorali posti alla base. La croce ha dei raggi che partono dal centro come simbolo della luce divina“. (Mario Ziccardi).

3. Immagine sopra; a sx, il Segno del Golgota presente tra I graffiti del Castello dei Conti de’ Ceccano. A dx,  il medesimo simbolo disegnato da Giancarlo Pavat.

Dato per assodato che la parte superiore del simbolo è un SEGNO DEL GOLGOTA, rimane un grande punto interrogativo soprattutto sui due elementi curvilinei che sembrano spuntare dalla base del “Golgota”.

In un precedente articolo abbiamo dato contezza dell’ipotesi interpretativa avanzata dall’architetto Giancarlo Marovelli di Lucca, profondo studioso di simbologie.

Ma non è tutto…

 

“…si possono fare a mille ipotesi poichè abbiamo perso la capacità di “leggere e interpretare” questi simboli;
Ecco perché pensavo anche a un simbolo di qualche congrega particolare legata al culto della Croce e della Vergine..
Una cosa che mi è venuta in mente sono le le congregazioni che proprio dopo il Concilio di Trento iniziarono a svilupparsi; Mi interesso di croci viare (e di “Croci della Passione” con le “Arma Christi”) e molte sono state installate da diversi gruppi di predicatori.. quelle che vediamo oggi hanno una cronologia generalmente tra fine ‘800 e metà Novecento però il fenomeno iniziò proprio dal Seicento”. (Mario Ziccardi).

4. Immagine in basso; Mario Ziccardi (foto Marisa D’Annibale).

La stragrande maggioranza di coloro che ci hanno scritto (compresi molti componenti del “Mistery Team de IlPuntosulMistero“) vi hanno riconosciuto due corna arcate di Ariete. Si tratterebbe quindi un altro riferimento a Gesù visto che l’Ariete è un simbolo cristico.

5. Immagine sopra; l’Ariete, simbolo cristico, nei mosaici paleocristiani del patriarca Teodoro (IV secolo d.C.) della Basilica di Poppone ad Aquileia in Friuli – Venezia Giulia (foto Giancarlo Pavat)

La studiosa e ricercatrice Carolina de LATANADELBIANCONIGLIO ci ha segnalato questo simbolo (6. Immagine in basso)….

 

……presente nel libro “Magia Enochiana” di Donald Tyson (edizioni Mediterranee). (7. Immagine in basso).

 

Le parti inferiori dei due simboli sembrano avere una certa similitudine.

8. Immagine sopra: il particolare Trigramma cristico (I H S; IESUS HOMINUM SALVATOR se lo riteniamo un acrostico latino; oppure JESUS HRISTOS SOTER, se invece si tratta forse lettere greche) inciso su una parete di una cantina o stalla di una abitazione contadina (forse XIX secolo) del Carso triestino, fotografato da G. Pavat nel lontano 1999. In pratica la I di IESUS è diventata una specie di S rovesciata mentre la S (di SALVATOR) è rimasta tale. Ma entrambe le “lettere” sembrano spuntare dalla base dei  segmenti verticali della H centrale. Anche in questo caso sembra esserci una vaga somiglianza con il Simbolo dell’edificio di vicolo San Francesco a Carpinone (IS).

 

 

E a proposito di Trieste…. una nostra lettrice e amica di quella città, ci ha segnalato il bell’articolo  Concetta Rocci e Giovanni Santostefano, dal titolo “Enigmatiche croci a Castel di Sangro”, dedicato appunto ai simboli che si possono scoprire a Castel di Sangro in Abruzzo (e pubblicato su  https://misterias.altervista.org/).

Nell’articolo si parla di un misterioso simbolo che i due autori hanno identificato come un SEGNO DEL GOLGOTA particolarmente complesso ed elaborato. Ecco il disegno fi questo simbolo riportato nell’articolo di Concetta Rocci e Giovanni Santostefano….

Che ne pensate?

 

 

8. Immagine sopra; il disegno del simbolo presente su un blocco di pietra attualmente conservato presso il  Museo Civico Aufidenate di Castel di Sangro in provincia de L’Aquila e che Concetta Rocci e Giovanni Santostefano hanno riconosciuto come un SEGNO DEL GOLGOTA CON UN’ALFA (il monte triangolare che funge da piedistallo della Croce) E UNA OMEGA (i due archetti collegati tra loro, posti sotto il Golgota).

9. Immagine sopra; il misterioso simbolo realizzato sulla facciata di un edificio cinquecentesco a Carpinone in provincia di Isernia in Molise (foto Alessandro Colombo).

Qui di seguito riportiamo altri commenti e proposte interpretative di alcuni membri del “Mistery Team de IlPuntosulMistero”;

10. Immagine sopra; Marisa D’Annibale (foto Beppe Donvito).

“Questo è il mio primo commento…..
I simboli sono simboli e non possono essere “camuffati”, perché la loro vibrazione non può essere alterata…. ogni segno è specifico…. possono essere invece più segni insieme… per potenziarli…poi se siamo in grado di leggerli è un’ altra cosa…. è più complesso di quanto sembra e non è trascurabile il bastone egizio hequa (principe)…con le forme ovoidali simili a chicchi di grano…e…” (Marisa D’Annibale)

 

11. Immagine sopra; Marco Di Donato (Archivio ilpuntosulmistero).

“Il simbolo in questione potrebbe raffigurare la metafora di Gesù Buon Pastore, con i bacoli pastorali posti ai lati della croce, a significare il passaggio tra Vecchio e Nuovo Testamento.
Non a caso al centro vi è la croce raggiata.

12. Immagine sopra; il “Bastone fiorito” di San Giuseppe citato da Marco Di Donato (Archivio ilpuntosulmistero).

I bastoni non sono da confondere con il bastone di Mosè e quello di San Giuseppe (quest’ultimo nell’iconografia raffigurato fiorito) ma sono una raffigurazione di Gesù, inteso come pastore che conduce i fedeli nel passaggio tra il Vecchio e Nuovo Testamento”. (Marco Di Donato).

13. Imnagine sopra; la figura del.”Buon Pastore” nei mosaici pavimentali paleocristiani  della Basilica aquileiese di Poppone (foto G. Pavat). Figura simbolica che riprende l’iconografia dell’’Hermes Crioforo”, Κριοϕόρος, della statuaria greco-romana. Un Cristo giovanissimo ed imberbe (a raffigurare il suo “Essere senza Tempo”), porta la “pecorella smarrita” sulle spalle (quindi simboleggia il fatto che Gesù è Salvatore delle anime) e in mano regge la syrinx (la “siringa” o “Flauto di Pan”), lo strumento musicale dei pastori (che rappresenta la dolcezza con cui viene guidato il gregge).

14. Immagine sopra; Ravenna, Mausoleo di Galla Placidia, il Buon Pastore (prima metà del V secolo). Anche qui, vi è raffigurato  un giovane ed imberbe Cristo. In questo caso regge una grande Croce latina (Fonte Wikipedia).

15-16. Immagini sopra e sotto; raffigurazioni  sacre moderne con Gesù come Buon Pastore. In entrambi i casi Cristo impugna il “Pastorale” (Fonte web)

 

Continuate a farci sapere che ne pensate del simbolo di “Carpinone”.

(Giancarlo Pavat).

 

 

 

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