Alatri – Pubblico delle grandi occasioni, sabato mattina nella sala della Biblioteca Comunale “L. Ceci” di Alatri, per la presentazione della conclusione di lavori di restauro dell’enigmatico ed ormai famosissimo affresco con il “Cristo nel labirinto”. Presenti oltre al sindaco Giuseppe Morini, il consigliere con delega alla Cultura Carlo fantini, il senatore della Repubblica Oreste Tofani, la dottoressa Graziella Frezza responsabile di zona della Soprintendenza ai beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici che ha curato il restauro, i restauratori Sergio salvati ed Antonella Docci di Roma e molti dei ricercatori e studiosi, tra cui Tommaso Pellegrini, che nel corso degli anni si sono occupati del misterioso affresco.
Dopo i saluti ed i ringraziamenti di rito da parte degli amministratori comunali, in particolare del consigliere Fantini che ha voluto ricordare l’impegno del suo predecessore come assessore alla cultura dottor Giulio Rossi. Ma non solo. Ha citato i nomi dei tre scopritori dell’affresco nel lontano 1996, Ennio Orgiti, Paride Quadrozzi ed Orestino Fanfarillo e, soprattutto ha avuto parole di ringraziamento per lo scrittore e ricercatore Giancarlo Pavat, presente in sala, che dal 2006 si sta occupando del “Cristo nel labirinto” e sul quale ha fatto numerose scoperte, tra cui il fatto che il labirinto è uguale a quello di Chartres (oltre che a quello di altri cinque labirinti, compreso quello di Grinstad in Svezia). Scoperta che ha dato il via all’interesse nazionale ed internazionale per l’affresco alatrense e che ha contribuito, come ricordato dalla dottoressa Frezza a far ottenere il finanziamento di 1000.000 euro per il restauro e di, quindi, il salvataggio dell’opera d’arte unica al mondo che versava in cattive condizioni e rischiava davvero per sparire per sempre.
Il senatore Tofani ha invitato gli amministratori cittadini a sfruttare l’enorme potenzialità di turismo artistico e culturale che ha Alatri, unico settore di possibile sviluppo ed in grado di produrre benessere diffuso per tutti , in momenti di crisi economica quello attuale. Ma ha ricordato che opere ‘d’arte come quella del “Cristo nel labirinto” e successi come, appunto, quello del restauro dello stesso, non appartengono ad una sola Giunta Comunale, o partito o schieramento politico, ma a tutta la cittadinanza ed all’intero territorio.
Ha poi preso la parola la dottoressa Frezza, la quale ha per prima cosa ringraziato Giancarlo Pavat per quanto fatto per l’affresco, dandogli anche il merito della grande risonanza mediatica e dell’opera di divulgazione portata avanti nei confronti del “Cristo nel labirinto”. La Frezza ha illustrato le varie fasi del restauro, le procedure adottate e l’opera di sistemazione del cunicolo in cui si trova l’opera d’arte. Ha letteralmente catturato l’interesse del pubblico quando ha spiegato come, grazie ai lavori di restauro, sono stati chiariti alcuni degli enigmi che avvolgevano l’opera d’arte che studiosi da tutta Europa ammirano e desiderano visitare. I misteri risolti e quelli non ancor svelati (tra cui l’attribuzione dell’affresco) saranno oggetto di un articolo successivo.
Altrettanto interessanti sono state le esposizioni del dottor Salvati e della dottoressa Docci che hanno spiegato come sono riusciti a salvare l’affresco ma soprattutto a scoprire altri particolari e decorazioni simboliche, in particolar modo nel terzo ambiente del cunicolo (ora il primo a cui si accede dal nuovo comodo ingresso) l’ambiente. Un mondo inaspettato si è aperto agli occhi dei restauratori e dora a quello di tutti coloro che si affacceranno al chiostro di San Francesco. Sotto centimetri e centimetri di sporcizia accumulatasi nel corso dei secoli attendevano pazientemente intere pareti ricoperte da freschi raffiguranti tralci vegetali, coloratissime circonferenze, altri “Fiori della Vita” ed altre simbologie.
Ecco perchè alla fine è stato impossibile trattenere ancora il numeroso pubblico che si è riversato entusiasta a piazza Regina Margherita ed al chiostro di San Francesco. Qui, dopo il tradizionale taglio del nastro effettuato dalla dottoressa Frezza, a piccoli gruppi si è potuto , finalmente, accedere al cunicolo per rimanere letteralmente a bocca aperta davanti al “Cristo nel labirinto” ed alle altre decorazioni restaurate.
“Un lavoro fantastico”, è stato l’unanime commento dei presenti, qualcuno con le lacrime agli occhi. Una missione, un compito, quello di salvare l’affresco, iniziata nel 1996, proseguita tra mille difficoltà , polemiche, tentativi di far riscivolare tutto di nuovo nell’oblio, finalmente conclusa.
Quella di ieri è stata una giornata di cui andare fieri. Un lavoro, quello della Soprintendenza, dei restauratori, dell’attuale Amministrazione Comunale e di quella precedente, e di tutti coloro che, in qualsiasi modo hanno contribuito negli anni a far sì che un simile giorno potesse finalmente spuntare, di cui essere orgogliosi. Specialmente in momenti di crisi come quello in cui stiamo vivendo.
L’affresco con il “Cristo nel labirinto”, aldilà dei misteri risolti e quelli ancora da esplorare, è stato restituito alla Città di Alatri, ma di fatto l’opera d’arte appartiene a tutti gli Italiani e non solo perchè sono stati utilizzati soldi pubblici, messi a disposizione dal Ministero. L’affresco, proprio per la particolare attenzione ed interesse internazionale , sta lì a dimostrare che gli Italiani non sono soltanto un popolo da barzellette e bunga-bunga o da pecore da tosare dal Governo (non democraticamente eletto) in carica. Ma un Popolo che sa tutelare, proteggere, far risorgere il proprio passato, la propria Storia, la propria Arte e Cultura che nessuna Nazionale Mondo,proprio nessuna, può minimamente vantare.
Come spiegato dal consigliere con delega alla cultura Carlo Fantini, l’affresco è sempre visitabile quando il chiostro di San Francesco è aperto per mostre ed iniziative culturali. Inoltre nei giorni di chiusura, può essere visto rivolgendosi direttamente al Museo Civico di Alatri.
Per informazioni si possono chiamare i seguenti numeri telefonici:
infoline 800253323
oppure 0775459009).
Oppure visitando il sito internet:
www.comune.alatri.fr.it;
o inviando una e-mail ai seguenti indirizzi:
culturaeturismo@comune.alatri.fr.it;
biblioteca@comune.alatri.fr.it;
Si ricorda che, per la preservazione dell’affresco con il “Cristo nel labirinto” e della altre decorazioni pittoriche, è assolutamente vietato scattare fotografie o girare filmati video. Inoltre non è possibile toccare le pareti affrescate.
(La Redazione)
Finalmente, una bella notizia. Andrò certamente ad Alatri a vederlo.
Gian Luigi