Alla ricerca dell’elisir perduto:
Il misterioso legame tra l’Alchimia del Rinascimento e la farmacologia moderna
di Alessio D’Antonio (*)
2. Immagine sopra; l’Elisir di lunga vita.
Nel vasto oceano del tempo, un enigma millenario continua a sussurrare tra le pieghe della storia umana, alimentando le fiamme dell’immaginazione e sfidando la nostra comprensione: l’Elisir di lunga vita. Questo leggendario elisir, desiderato da re, cercato da alchimisti e narrato in racconti di antiche epopee, si nasconde nel mistero delle ere, un simbolo di speranza e di desiderio immortale.
Ma cosa potrebbe mai connettere i laboratori bui degli alchimisti del Rinascimento con le strutture moderne delle aziende farmaceutiche?
È proprio questa connessione che merita di essere esplorata: un legame segreto, tessuto con cura tra i fili della storia, che collega l’antica arte dell’alchimia con la scienza sofisticata della farmacologia moderna.
Facciamo un salto indietro nel tempo di qualche decennio…
Qualcuno ricorda il famosissimo Gerovital della dottoressa rumena Ana Aslan?
Eppure, era noto tra coloro che avrebbero desiderato che il fluire del tempo sugli organismi umani rallentasse, forse fino quasi a “fermarsi”. Ana Aslan (1907 – 1988) era una dottoressa rumena che sperimentò a lungo con la procaina, il principale principio attivo del suo farmaco denominato Gerovital H3, che insieme all’Aslavital dominò le cronache dei giornali negli anni ’40 del secolo scorso e sconvolse abbastanza il mondo della gerontologia.
Aslan e i suoi farmaci ebbero un tale successo che nel 1952 l’Istituto Geriatrico di Bucarest fu il primo al mondo a essere riconosciuto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità!
L’effetto positivo della procaina (C13H20N2O2) della Aslan fu scoperto mentre curava pazienti affetti da artrite: sembra che migliorasse notevolmente l’aspetto generale dei malati, facesse ricrescere i capelli e avesse effetti eccezionali sul loro umore.
3. Immagine sopra; La Geriatra rumena Anna Aslan nel 1970.
La Procaina fu sintetizzata nel 1905 dal chimico Alfred Einhorn, il quale le diede il nome Novocaina in ambito commerciale. In medicina, fu usata con un certo successo nel 1909 dal chirurgo Heinrich Braun, soprattutto in odontoiatria e chirurgia generale.
Purtroppo il Gerovital – forse per qualche inevitabile effetto secondario – la FDA statunitense lo bandì dalla vendita e dall’uso.
Forse andavano approfondite ricerche più appropriate…
4 – 5. Immagine sopra; Confezione originale del Gerovital, con tanto di firma della Dottoressa Aslan. Immagine in basso; francobollo dedicatole dal Governo rumeno
Nel cuore pulsante dell’Alchimia del Rinascimento, gli adepti di questa disciplina oscura non solo cercavano di trasformare il piombo in oro, ma anche di afferrare l’elusiva chiave per l’immortalità.
Dietro i veli della ritualità e dei simboli enigmatici, gli alchimisti dedicavano le loro vite alla ricerca dell’elisir di lunga vita, una sostanza che prometteva di prolungare la vita e di conferire la giovinezza eterna.
Ma le vie della ricerca dell’impossibile “immortalità” sono quasi infinite e nella Vienna degli anni Venti emersero le stranissime teorie del Dottor Samuel Abrahamovic Voronoff.
Prima della Aslan, negli Anni Venti, basandosi sulle idee dell’endocrinologo Eugene Steinach il quale sosteneva che la Vasectomia avrebbe prodotti effetti di ringiovanimento poiché si credeva che la perdita di sperma ‘debilitasse’ il corpo e, di conseguenza, impedirne la ‘perdita’, avrebbe dato origine ad un processo inverso, ad un accumulo di energie, ad un regredire dei processi di invecchiamento.
La teoria fa presa anche su persone culturalmente molto preparate in campo medico come ad esempio Sigmund Freud o poeti come W.B. Yeats, i quali si sottopongono all’operazione.
Tali teorie, i cui contenuti scientifici appaiono abbastanza opinabili al giorno d’oggi, fecero presa anche su uno strano scienziato: Samuel Abrahamovic Voronoff.
6. Immagine sopra; in questa splendida villa si svolgevano gli strani esperimenti del dottor Voronoff.
7. Immagine sopra; Sergej Voronoff, il medico che voleva “avvicinare l’Uomo all’Eternità”.
Laureatosi in medicina, nel paese di Grimaldi, non lontano da Ventimiglia, in una sua villa – ancor oggi esistente e dove sono visibili alcune delle sue famigerate ‘gabbie’ contenenti scimmie, egli – inizia a praticare l’innesto di tessuti testicolari, dalle scimmie all’uomo.
…Per quanto riguarda l’uomo si comprende facilmente come gli innesti omoplastici – ossia consistenti nel trasporto di materiale tissutale da un individuo all’altro della stessa specie. N.d.A. – allo scopo di rimpiazzare una ghiandola assente o di supplire ad una ghiandola deficiente, scopo supremo delle nostre ricerche, si possono considerare come un’eventualità assolutamente eccezionale perché, salvo in rarissimi casi, non è possibile servirsi degli organi di un uomo per trapiantarli in un altro…”.
8-9. Immagine sopra; L’interessante libro del Dottor Voronoff . Immagine in basso; lo strano scienziato d’origine russa.
10. Immagine sopra; Scorcio di un modernissimo laboratorio di ricerca in ambito farmacologico. Ben diverso dagli antri degli Alchimisti medievali!
11-12 Immagini sopra e sotto; Alcune fasi delle complesse operazioni chirurgiche mediante le quali Voronoff ‘innestava’ parti di testicoli animali nell’uomo. Sembra con incoraggianti risultati…
I trapianti di tessuto testicolare hanno effetti abbastanza positivi ma si dimostrano non duraturi.
Ma Voronoff non abbandona affatto i suoi esperimenti: anzi, dota la sua bella villa che ha acquistato a Grimaldi, di molte gabbie in cui rinchiude i primati, le scimmie, da cui preleva il materiale per i suoi studi, per quegli strani trapianti. Trapianti a cui sottopone anche se stesso, allo scopo di prolungare il suo vigore sessuale…
13. Immagini sopra; Un suo paziente “prima” e “dopo” la sua cura…
Su Voronoff torneremo in un futuro articolo e ma fermiamoci adesso, con qualche personale riflessione, sulla spesso vituperata Alchimia…
Mentre le epoche si sono susseguite, l’eredità dell’alchimia persiste nei laboratori moderni, nascosta dietro le quinte delle aziende farmaceutiche. Dietro le molecole sintetizzate e le formule complesse, risiede ancora l’antico desiderio umano di vincere la morte stessa, di guarire le malattie e di rallentare l’invecchiamento.
Ma l’enigma si infittisce quando consideriamo la scomparsa dell’elisir di lunga vita.
Che fine ha fatto questa sostanza tanto ambita?
14. Immagine sopra; un alchimista con il suo Atanor….
È possibile che sia stata scoperta da qualche parte nel corso dei secoli e tenuta segreta da una cerchia ristretta di individui privilegiati?
O forse è stato riscoperto sotto una nuova forma, camuffato da farmaci moderni il cui vero potenziale resta ancora sconosciuto?
Queste domande, come gemme nascoste nel cuore dell’universo, ci spingono a esplorare i confini della conoscenza umana, a gettarci nelle profondità del passato per cercare risposte al nostro destino.
L’elisir di lunga vita potrebbe essere solo un sogno irraggiungibile, ma è il desiderio stesso di conoscenza e immortalità che ci guida, illuminando il cammino verso un futuro in cui la vita stessa potrebbe essere il più grande tesoro di tutti.
Quali sono i principi fondamentali dell’alchimia del Rinascimento e in che modo influenzerebbero la farmacologia moderna?
Potremmo rispondere che I principi fondamentali dell’alchimia del rinascimentale includono la trasmutazione dei metalli vili in oro e la ricerca dell’elisir di lunga vita. Questi principi influenzano la farmacologia moderna attraverso l’idea di trasformare sostanze per ottenere benefici terapeutici e attraverso il desiderio di scoprire trattamenti che possano prolungare la vita e migliorare la salute.