F.E.L., FENOMENI ENERGETICI LUMINOSI
di Nicola Tosi
II^ e ultima parte.
Mi voglio soffermare in una breve parentesi sugli studi condotti dal famoso scienziato Nikola Tesla il quale realizzò un motore ad induzione multifase con l’intento di catturare dall’etere energia a bassa frequenza, capace di generare una forma di elettricità fredda ad alta frequenza, ed anche in questo caso come in quello dei Fenomeni Energetici Luminosi, questi principi vanno contro la prima legge della termodinamica.
La Teoria Dinamica della Gravità all’Energia del Cosmo, si può riassumere in questi termini, non c’è energia se non quella che riceviamo dall’ambiente.
Tesla si riferiva a molecole ed atomi così come ai più grandi corpi stellari, a tutti i corpi presenti nell’universo in ogni fase della loro esistenza dalla formazione alla loro ultima disintegrazione.
Sempre secondo Tesla
“l’etere è portatore di luce e riempie ogni spazio, l’etere agisce come forza creatrice che da la vita; viaggia in turbini infinitesimi prossimi alla velocità della luce divenendo materia misurabile, la cui forza diminuisce ed arriva a terminare del tutto, regredendo in materia, secondo un processo di decadimento atomico. Tesla si riferiva ad una energia illimitata, catturata dall’ambiente che ci circonda. L’etere consiste in cariche immerse in un fluido isolante, che riempie ogni spazio. Le sue proprietà variano a seconda del suo movimento relativo e dalla presenza di massa e di un ambiente elettrico o magnetico, l’etere viene irrigidito variando rapidamente le forze e viene coinvolto così in forze elettrostatiche”.
2. Immagine sopra: lo scienziato Nikola Tesla
Mi chiedo se i Fenomeni Energetici Luminosi possano essere una espressione fisica di queste energie, un “plasma eterico” che si muove ed interagisce con l’ambiente circostante, o meglio un plasma biologico o bioplasma strettamente correlato alla nostra salute, ai nostri stati d’animo, alla nostra memoria, che è come dire che il bioplasma in qualche modo interagisce con il corpo fisico e le sfere psichiche dell’uomo, con una forte capacità di risonanza.
Voglio ricordare che Bohm ebbe l’impressione di studiare una sorta di creatura ameboide, che rifiutava il diverso e le “impurità”, costringendole in una parte della parete, proprio come farebbe un organismo vivente, che incisti una sostanza estranea. Bohm fu talmente tanto colpito che più volte ammise di avere l’impressione che il plasma di elettroni fosse qualcosa di vivo. Come le cellule di un organismo vivente, gli elettroni si comportavano come se ciascuno fosse informato del comportamento dell’insieme.
Un dato significativo emerso dalle analisi di alcune immagini di Fenomeni Energetici Luminosi è stato estrapolato utilizzando un programma specifico, in questo specifico caso KLT, utilizzando algoritmi che consentono di determinare velocità e moto delle particelle all’interno dei nuclei dei fenomeni.
Quello che possiamo osservare in queste analisi è l’evidenza dei vettori che risultano avere un moto vorticoso la cui velocità risulta ascendente nella scala dal blu al rosso, inoltre si notano movimenti vorticosi tipo modelli toroidali o a spirale con un effetto di spinta inversa, ciò potrebbe significare che i fenomeni, se pur ripresi in circostanze e date differenti, hanno una caratteristica comune in entrambi i casi, caratteristica non riscontata in altre forme energetiche in quanto le particelle luminose (fotoni) all’interno del nucleo si propagano dal centro verso l’esterno, come comunemente fa un fenomeno che emette radiazioni luminose, nel nostro caso invece sembra spingerle al suo interno come se intorno e all’interno del perimetro del fenomeno stesso, la radiazione luminosa sia auto contenuta attraverso questi moti a vortice.
L’ultimo aspetto che affronterò e per questo non meno importante anzi, riguarda l’eventuale interazione tra fenomeno e ambiente, fenomeno e fenomeno e tra fenomeno ed osservatore.
Questi processi sembrano avere delle somiglianze con altri fenomeni ripresi in varie parti d’Italia e nel Mondo.
Proprio per questo motivo abbiamo deciso di sportarci in altra località dove avvengono fenomeni del tutto simili a quelli ripresi nell’Appennino Tosco Emiliano, ovvero la Val Malenco, in una località ove non saremmo stati influenzati da nessun fattore e lavorando su una zona vergine in cui non eravamo mai stati.
Siamo stati molto fortunati oppure la nostra costanza è stata premiata, così siamo riusciti a riprendere una sequenza fotografica Multispettro straordinaria, in presenza di testimoni autorevoli e contemporaneamente al fenomeno registrare dei dati ambientali con la strumentazione allestita su campo assumendo tutte e tre le interazioni già citate.
11. Immagini sopra: La sequenza fotografica del fenomeno ripreso in Val Malenco
Infatti una forte emissione Elettromagnetica è stata registrata contemporaneamente al fenomeno, talmente elevata che per alcuni secondi la lancetta del magnetometro è uscita fuori scala, disturbando anche la registrazione video del cellulare che riprendeva la strumentazione. Inoltre per quanto riguarda l’eventuale interazione tra fenomeno ed osservatore, tutti i presenti hanno avuto una percezione errata della distanza tra noi e il fenomeno, in quanto tutti siamo in accordo nel dichiarare che ciò che osservavamo era molto distante e sicuri di osservare una fonte luminescente dalla parte opposte della valle.
12. Immagini sopra: Particolari ingranditi delle sequenze, dove si può osservare l’interazione tra fenomeno e fenomeno
Quello che però si osserva dalle immagini è che il fenomeno era proprio sopra le cime degli alberi, da noi distanzi al massimo 300mt, questo ci ha lasciati perplessi, infatti l’unica circostanza in questo caso che possa averci indotti in una percezione errata delle distanze, sta nel fatto che probabilmente il forte campo elettromagneti registrato ci ha portati ad una errata valutazione della posizione del fenomeno che tutti stavamo osservando.
Altra anomalia molto interessante proviene dal filmato ripreso con la Termo-Camera, la quale non ha registrato nessun fenomeno che risultava solamente come una debole fluorescenza vista ad occhio nudo, e invece dalle immagini riprese con una fotocamera digitale in modalità Multispettro con frequenze comprese tra i 350nm e 1200nm, si osserva una forte emissione luminosa in infrarosso che fotogramma dopo fotogramma, per una durata di circa 120sec, compare solamente nella sequenza delle immagini.
Sono state avanzate molte ipotesi su come questi fenomeni possano eventualmente interagire con gli eventuali osservatori ma anche se non vi sono prove al riguardo, se non le molte testimonianze che raccontano di come questi fenomeni luminosi abbiano “comportamenti” insoliti con gli osservatori in circostanze e modi diversi, adesso l’unico elemento comune tra i due è l’energia elettromagnetica.
Infatti l’energia elettromagnetica gioca un ruolo fondamentale nella sfera biologica, l’energia magnetica altro non è che l’energia elementare da cui dipende tutto l’organismo, in quanto capace di modificare l’energia cinetica sia a livello atomico che molecolare, di fatto l’evento biologico primario alla base della vita è un evento di natura elettromagnetica.
Tutti i sistemi viventi presenterebbero una debolissima emissione di quanti energetici che interessano i loro fenomeni vitali, detti Biofotoni, che rappresentano nell’ambito della cellula e dei rapporti intercellulari, un vero e proprio linguaggio per la trasmissione di informazioni in codice, come anche i processi enzimatici, essenziali per la dinamica del corretto funzionamento della cellula, sarebbero guidati da segnali elettromagnetici.
Considerare questo tipo di comunicazione come mezzo di collegamento tra i fenomeni energetici luminosi e le interazioni con l’ambiente circostante ed eventuali osservatori, ci da alcune risposte in merito alla difficile comprensione del fenomeno, ma non ci da risposte in merito alla reale natura dello stesso e quali siano le dinamiche che danno seguito agli aspetti fenomenologici oggetto di studio e qui rappresentati in minima parte.
Dalle ricerche effettuate dal Team del ProjectUap-Italia in tutti questi anni, dai dati e dalla documentazione raccolta, in relazione ai fenomeni energetici luminosi e non solo, sono emersi molti fattori comuni, rappresentati in minima parte nei lavori pubblicati, tutti riconducibili ad un unico denominatore comune, il magnetismo e sua interazione con l’ambiente circostante ed eventuali osservatori.
Si sono cercate connessioni tra i fenomeni energetici luminosi, gli osservatori e l’ambiente in diversi campi scientifici e non passando dalla fisica fino ad arrivare a teorie ufologiche strampalate e dalla chimica organica riconducendo il comportamento dei F.E.L. a quello delle cellule, ma come spesso accade in tutte le cose la risposta è molto più vicina e semplice di quanto non si potesse pensare.
Dobbiamo pensare che tutti i corpi caricati elettricamente sono in grado di influenzare a distanza altri corpi simili, questa forza che interagisce si chiama campo magnetico, il quale è il risultato di movimenti di cariche elettriche (correnti elettriche), infatti un campo magnetico può esercitare delle forze fisiche su cariche elettriche, ma solo quando queste sono in moto, così che entrambi, campi elettrici e magnetici risultino dei vettori.
Per meglio comprendere, dobbiamo sapere che il campo elettrico è una regione dello spazio ove si esercitano forze elettriche su cariche elettriche, tale campo è determinato in ogni punto da una grandezza vettoriale, quindi è definito in ogni punto da una intensità, una direzione e un verso. L’intensità, la direzione e il verso sono pari a quella della forza elettrica che agisce su una unità di carica positiva posta esattamente in quel punto. Quindi i campi elettrici sono associati solamente alla presenza di cariche elettriche. Nel nostro caso è bene tenere presente che il campo elettrico o elettromagnetico può influenzare il nostro corpo causando correnti elettriche nei tessuti, che possono influire con le cariche elettriche naturali. Il corpo umano, o meglio tutti gli organi del corpo cuore, cervello, muscoli ecc …, creano un proprio campo magnetico di varia intensità, conseguenza della produzione di elettricità degli atomi costituenti la materia e loro interazioni, le quali sono manifestazioni generali della stessa fonte energetica di base.
13. Immagine sopra: il ricercatore Nicola Tosi, autore di questo articolo, con le sue apparecchiature.
Elettricità e magnetismo sono strettamente correlati, in quanto il campo magnetico del corpo umano è sorretto da impulsi elettrici che si generano continuamente all’interno del corpo stesso. Partendo dal principio ormai assodato, che tutto l’universo è pervaso da particelle elettriche, e che le interazioni e aggregazioni molecolari di tutte le particelle ed atomi esistenti, danno origine all’universo conosciuto, per questo si può ipotizzare, che anche i campi magnetici che gli esseri umani generano siano espressione di un essere sostanziale, di natura elettrica, che si irradia lontano, attorno, al nostro corpo materiale e visibile, la cui elettricità emette onde a noi invisibili che sono differenti da quelle emesse dalla luce, infatti le onde luminose si misurano in decimillesimi di millimetro di lunghezza, mentre quelle elettriche in metri e chilometri, avvicinandosi a quelle sonore.
Nessuno dei cinque sensi del corpo umano può percepire le onde elettriche, di fatto il campo magnetico, che è una sostanza elettrica, ed emette attorno a se onde elettriche invisibili per noi, ma forse non per i fenomeni energetici luminosi.
Ma allora come può sussistere una interazione tra i F.E.L. e gli eventuali osservatori presenti al fenomeno? Consideriamo che le onde elettriche emesse dal nostro campo magnetico le possiamo paragonare ad onde sonore emesse da una corda in vibrazione di uno strumento musicale a corde, ad esempio un violino, se queste onde incontrano sul loro passaggio un’altra corda in condizione di vibrare armonicamente con la prima, questa seconda corda emetterà un suono senza che nessuno l’abbia toccata, questa esperienza la possiamo provare quando si vuole.
Così se i F.E.L. hanno la proprietà di spaziare in diverse frequenze d’onda, come dimostrato dalla documentazione raccolta dal ProjectUap-Italia e qui rappresentata in minima parte, si può ipotizzare che esse abbiano la capacità di vibrare, se lo desiderano, in accordo armonico con il campo elettromagnetico emesso dagli esseri umani, le cui onde mutue incontrandosi, si associano e si accoppiano, interagendo tra loro, ed ecco i due esseri riuniti l’un l’altro da un legame “multifrequenziale”.
Tutte queste teorie rimangono solamente mie fantasie ma come detto alcune righe sopra servono da stimolo ad un confronto costruttivo.
(Nicola Tosi)
- Le immagini sono state fornite dall’autore.