Immagine di apertura; Porta Cerere ad Anagni (foto G. Pavat)
I segreti della Cappella di Porta Cerere ad Anagni
di Guglielmo Viti
Ci sono, lo sappiamo, i corsi e i ricorsi storici, fatti ed avvenimenti che si ripetono ciclicamente nella storia con personaggi diversi, costumi diversi ed anche con conclusioni diverse ma molto simili nella sostanza, nella presenza dei fattori che ne determinano lo svolgimento.
Voglio però in questa sede raccontare una storia che ne ripete un’altra con gli stessi protagonisti, gli stessi luoghi ma a distanza di più di due secoli che solo ad Anagni poteva accadere. Voglio raccontare l’odio secolare che esisteva tra il Papa e la Famiglia Colonna e per far questo parto dalla Cappella di Porta Cerere.
2 – 3. Immagini sopra e sotto la Cappella presso Porta Cerere.
Sulle mura spagnole, costruite nel 1557, fu edificata una cappella di cui non si è mai detto nulla ma che invece racconta una importante storia che ha coinvolto tutto il Mediterraneo e oltre ed ha determinato le sorti della nostra Civiltà.
In questa Cappella domina un grande affresco purtroppo molto rovinato per incuria ed abbandono di secoli ma che ancora testimonia la presenza di un’opera d’arte di altissimo valore.
4-5-6-7-8-9-10-11-12. Immagini sopra; particolari dell’affresco molto rovinato della Cappella di Porta Cerere.
Nella rappresentazione domina la figura di Gesù Crocefisso con ai piedi, abbracciata alla croce Maria Maddalena in una composizione classica del cinquecento, a destra la Madonna vestita di nero con una lunga treccia ed intorno una moltitudine incredibile di angeli.
In particolare uno di questi angeli raccoglie in una coppa d’oro, il Santo Graal del mito, il sangue che esce dal costato di Cristo, anche questa immagine ricorrente nell’arte cinquecentesca.
Il Cristo sia nelle fattezze del viso, sia nel particolare del ventre gonfio ricorda la pittura spagnola della fine del 1500 a cui sembra appartenere con certezza.
13. Immagine sopra; Particolare del Cristo affrescato nella Cappella di Porta Cerere.
Un particolare colpisce gli occhi dello spettatore: a sinistra del Cristo c’è una spada e su questa ci soffermeremo.
14. Immagine sopra; la spada “volante” dell’affresco della Cappella di Porta Cerere.
Questa spada sembra volare, non appare alcuna mano che la tenga essendo l’impugnatura completamente libera e, altro particolare importantissimo, la foggia dell’impugnatura è di stile spagnolo ed è assolutamente identica a quella usata da Giovanni d’Austria (della famiglia spagnola degli Asburgo) così come si vede nel monumento a lui dedicato.
15. Immagine sopra; la statua a don Giovanni d’Austria, figlio naturale dell’imperatore Carlo V d’Asburgo, eretta nel 1572 a Messina, per ricordare la vittoria di Lepanto contro i Turchi del 7 ottobre dell’anno prima. La spada però non è quella originale. Fu infatti sostituita durante i lavori di restauro del 1852.
16. Immagine in basso; particolare della spada della statua.
17. Immagine in basso; copia della spada dell’affresco della Cappella di Porta Cerere fatta realizzare dall’archeologo Guglielmo Viti all’orafo Maurizio Imperia.
Non ho alcun elemento per giustificare la presenza di questa spada ma un’ipotesi possibile è, visto il paesaggio dal colore infernale che le sta dietro, che stia colpendo il demonio lanciata simbolicamente dal Crocefisso come ad indicare la sconfitta del Peccato originale nata proprio dal sacrificio del figlio di Dio.
Ora però è importante cercare di inserire quanto detto a proposito dell’affresco nel contesto storico in cui sarebbe nato, dando tutti gli elementi per determinare la data di esecuzione, il significato e la ragione del luogo in cui fu edificata la Cappella anagnina.
18. Immagine sopra; le “Mura spagnole” di Anagni e la Cappella di Porta Cerere (foto G. Pavat)
Nel 1555 fu eletto Papa il cardinale Gian Pietro Carafa con il nome di Paolo IV.
Contro questo Papa, filo-francese, si schierò Marcantonio II Colonna che, invece, era stato fin da sedicenne al seguito del duca spagnolo Fernando Alvarez de Toledo, più conosciuto come il Duca d’Alba ed aveva combattuto e vinto proprio le truppe francesi nella battaglia di Scannagallo.
Il Colonna aveva ordito una ribellione contro il pontefice e per questo il Papa fece arrestare alcuni membri della famiglia mentre Marcantonio riuscì a fuggire da Roma rifugiandosi nel suo Castello di Paliano.