(Immagine sopra: il Castello baronale di Fondi -LT -Foto www.ilpuntosulmistero.it )
Con una significativa cerimonia dal profondo valore simbolico, svoltasi presso l’Ambasciata tedesca a Roma, e’ stata finalmente restituita al nostro Paese una testa in marmo romana risalente al II secolo d.C. , trafugata, in circostanze mai chiarite, presumibilmente a Fondi (LT) nel 1944 e finora esposta al Museo di Munster in Germania.
La testa, che faceva parte di una statua raffigurante in giovane, era tornata alla luce nel corso di alcuni lavori a Fondi (LT) nel 1937. Quasi certamente il trafugamento avvenne durante l’occupazione tedesca del Lazio tra l’8 settembre 1943 e il giugno del 1944. Ma è stato ipotizzato che potrebbe essere avvenuto anche nell’immediato dopoguerra. Nel 1964, improvvisamente la testa marmorea riapparve quando venne acquistata dal Museo Archeologico dell’Universita di Munster in Germania. La Direzione del Museo ha sempre dichiarato di averla regolarmente comperata da un privato di Amburgo e di non aver mai avuto sentore della possibilè provenienza illecita. A riprova della buona fede del Museo va ascritto il fatto secondo cui, una volta che e’ stato dimostrato il trafugamento e identificato il reperto con quello rinvenuto nel ’37 a Fondi, è stato lo stesso prestigioso ente universitario a proporre alle Autorità federali tedesche di restituirlo all’Italia.
Alla cerimonia di ieri, 19 giugno, erano presenti, oltre a Viktor Elbling ambasciatore tedesco in Italia Viktor, Johannes Wessels rettore dell’Università di Münster, il capo dell’Ufficio Legislativo del Mibac, Lorenzo D’Ascia, il comandante del Comando Tutela Patrimonio Culturale, Generale Fabrizio Parrulli e il sindaco del Comune di Fondi, Giuliano Carnevale.
“Si tratta di un atto dal valore altamente simbolico – ha dichiarato il Ministro Bonisoli – in quanto testimonia la piena adesione di Italia e Germania a principi e valori di carattere universale e il nostro approccio condiviso al concetto di tutela del patrimonio culturale. L’atteggiamento dell’Italia non è solo quello di un Paese che rivendica la restituzione di opere d’arte trafugate ma siamo in prima fila, quando ne ricorrono le circostanze, nella restituzione di opere d’arte appartenenti al patrimonio culturale di altri Paesi. È così che intendiamo combattere il fenomeno del mercato illegale del patrimonio culturale” (fonte: wwww.giornalediplomatico. it;).
Per vedere le Immagine della statua romana e della cerimonia di restituzione del reperto, è possibile consultare il.seguente link:
https://www.giornalediplomatico.it/Germania-restituisce-allaItalia-una-testa-di-marmo-di-epoca-romana.htm;
Non possiamo che concordare con il Ministro dei Beni Culturali e ci si permetta di formulare un auspicio. Sarebbe ora che anche i “cari cugini” francesi iniziassero a restituire i capolavori dell’Arte Italiama RUBATI dal loro compatriota Napoleone Bonaparte e mai restituiti.
A cominciare dalla grandiosa Pala d’Altare nota come “Madonna della Vittoria” dipinta nel 1496 da Andrea Mantegna per Francesco II Gonzaga come ex voto della Vittoria contro i Francesi nella Battaglia di Fornovo di Taro. La Pala venne fatta rubare su ordine di Napoleone (l’opera ricordava una vittoria degli Italiani contro i Francesi invasori, pertanto, aldilà della circostanza che fosse un capolavoro del Rinascimento, il significato politico e simbolico di portarla come Trofeo a Parigi era ovvio), si trova oggi al Louvre. Ovviamente i cataloghi del Museo non parlano di FURTO ma eufemisticamente di “spogliazioni”.
Purtroppo non restituiranno mai nulla (in barba a ogni convenzione internazionale). Se lo facessero, il Louvre e tanti altri musei francesi avrebbero sale e sale completamente vuote.
(Giancarlo Pavat)
(Immagine in basso: la Madonna della Vittoria dipinta nel 1496 da Andrea Mantegna – fonte Wikipedia)