Martedì 12 marzo 2013, ore 18.00, a Roma, presentazione del libro “Omero nel Baltico. Le origini nordiche dell’Odissea e dell’Iliade” di Felice Vinci.

new_Copertina Omero nel Baltico

L’ing. Felice Vinci invita , martedì 12 marzo, presso la sede dell’ Associazione dei Veneti (Aderente all’ UNAR – Unione delle Associazioni Regionali di Roma)
in Via Ulisse Aldrovandi, 16 a Roma, Sala “Roma”, alle ore 18,00.
alla presentazione del suo libro “Omero nel Baltico. Le origini nordiche dell’Odissea e dell’Iliade”.

“L’autore ing. Felice Vinci illustrerà l’approfondita tesi sostenuta nel suo libro, avvalorata nei convegni e presentazioni fatte presso numerose Università italiane e straniere”.

INFO:Associazione dei Veneti a Roma
Aderente all’ UNAR – Unione delle Associazioni Regionali di Roma
Iscritta nel Registro Reg. delle Ass.ni della Regione Lazio (Det/ne n. D2601 del 12.9.2006)
Sede: Via Ulisse Aldrovandi, 16 – 00197 ROMA
Telefono 06/36006336 – Fax 06/36092065 – Cell. 3381448085
E-mail: venetiroma@tiscali.it – Sito Internet: www.venetiaroma.it

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2 commenti:

  1. Buongiorno, ho letto l’ultimo numero, di febbraio, della rivista “Fenix”, ricco di articoli avvincenti, mi ha incuriosito particolarmente l’articolo “Gotland. L’isola dei labirinti” di Giancarlo Pavat.Penso che l’articolo si inserisca in quel filone di studi capeggiati da due libri che ho letto alcuni anni fa e che mi hanno davvero colpito.
    “Omero nel Baltico” di Felice Vinci e “Ho scoperto la vera Atlantide” di Marco Bulloni.
    In entrambi si ipotizza che un Civiltà dell’Età del Bronzo nata nell’estremo nord dell’Europa, sia alla radice dei miti di Atlantide, dell’Iliade e dell’Odissea.
    Pavat, nel suo articolo, parla delle sue ricerche sui labirinti della Scandinavia , soprattutto dell’isola di Gotland in mezzo al Baltico. Nei due libri di Vinci e Bulloni non si parla dei labirinti di Goitland.
    Pavat è arrivato a colmare un vuoto. Ebbene, sebbene lui non lo dica esplicitamente, Gotland potrebbe essere l’isola di Creta. Questo spiegherebbe il mito del labirinto. Ma non solo. Pavat parla di altri siti archeologici dell’Età del Bronzo presenti sull’isola. Addirittura una barca in pietra. Io pensavo che simili sepolture fossero dell’Età Vichinga, ovvero del Medio Evo. Invece, a quanto pare sono molto più antiche. Ebbene si tratta di antichissimi simulacri di imbarcazioni e le civiltà e i popoli di cui parlano sia Vinci che Bulloni erano grandi navigatori.
    Credo che le prove o indizi che dir si voglia siano ormai tantissime in tal senso. La Civiltà Iperborea di cui parlavano Greci e Romani è esistita davvero. E ci ha lasciato resti archeologici che devono essere ancora studiati in maniera approfondita. Forse gli stessi archeologi Svedesi, Norvegesi, Finlandesi non si sono mai resi conto di quello che hanno nelle loro terre.
    Parlandone noi Italiani (anche grazie a Fenix) dimostriamo che pur avendo anche noi una grandissima civiltà non siamo beceri nazionalisti come Francesi e Tedeschi ma possiamo andare a testa alta in Europa e nel Mondo.
    Grazie e a presto.
    Lidia.

  2. anche Genesi 2, 10-13 conferma l’ipotesi di Felice Vinci, leggete le ultime due pagine del suo libro o edenbaltico.com

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