Immagine di apertura; una Pantera nera. Con questo nome vengono indicati gli esemplari neri (scientificamente si chiamano varianti melaniche) di alcune specie di felidi. In particolare giaguari (Panthera onca) e leopardi (Panthera pardus).
PANTERE E DINTORNI
di Daniela Giordano
L’ombra respirava con lei nella notte…
Si aggirava inquieta annusando l’aria. Cercava un segno, odore, suono o frequenza che l’accostasse al suo padrone. Tutto le sembrava alieno…
2. Immagine sopra: “L’ombra respirava con lei nella notte…”
La leggenda, e la mia curiosità, ha ufficialmente inizio verso la fine degli anni ‘70 quando “Cronaca Vera”, una rivista italiana specializzata in resoconti di costume e cronaca nera destinata ad un pubblico popolare, intervista Biagio Barbarino, un contadino di Torre Archirafi, frazione di Riposto, a 32 Km. da Catania, in Sicilia. Un’oasi di pace tra mare e campagna, all’epoca con poche centinaia di abitanti tutti conoscenti o parenti tra loro.
Questo signore denuncia l’avvistamento di un “essere” vestito di una tuta-scafandro, che sprigionava una luce accecante che stava insieme ad un animale simile ad una pantera ma con gli occhi infuocati, alta più di un metro, la testa grande, il pelo lungo e la pelle coriacea al punto di far rimbalzare via le pallottole – il misterioso quadrupede è stato infatti più volte “salutato” al suo apparire da scariche di fucile.
Ma nessuno è mai stato in grado di colpirlo. Per circa un mese c’è chi ha visto entrambi, chi ha visto solo l’animale e chi non ha visto nulla. Una fiera? No, perché non è aggressiva – riferiscono i testimoni – appena si sente avvicinata, preferisce allontanarsi rapidamente e rifugiarsi nella boscaglia più fitta o in una delle grotte profonde che si aprono tra l’erba alta. C’è chi ha raccontato che da una di queste grotte una notte ha visto provenire un fascio luminoso…
Risparmio al lettore tutti gli avvistamenti di pantere in diverse nazioni nel corso degli anni – che non ho mancato di seguire con una certa attenzione – e passo direttamente ad anni più recenti solo per porgere all’attenzione del lettore scettico un fenomeno meritevole di attenzione.
3. Immagine sopra: Non deve essere un piacevole incontro quello di trovarsi davanti, non nella giungla ma nelle campagne che circondano alcune città d’America e d’Europa, un bellissimo felino come questo.
Nel 1983 il quotidiano “Press“, di Pittsburgh, Stati Uniti, riporta un’intervista a Sam e Ruth Frew. I coniugi che vivevano in campagna, vicino ad un bosco, avevano avvistato un animale simile ad una pantera, alta circa 4 piedi e lunga 8, (pari a cm. 121,93 x cm. 243,84) con le orecchie appuntite ed il pelo lungo che si trovava in compagnia di qualcosa di simile ad un Bigfoot (Abominevole Uomo delle Nevi, n.d.r.).Per quanto poco una persona possa sapere di pantere, queste dimensioni e gli altri particolari non sono ascrivibili alle pantere come noi le conosciamo. E per quanto ne sappiamo, che cosa significa esattamente “qualcosa di simile al Bigfoot”?
Interessante però notare che le misure approssimative di questa anomala pantera americana sono molto vicine a quella siciliana degli anni ’70“alta più di un metro”.
Agenzia Italia, 30 dicembre 1992, Reggello (Firenze, Toscana).
Alle ore 19, due coniugi in auto, illuminano con i fari una sagoma accucciata con “due occhi enormi”. “Tracce strane” sono state rilevate dai Carabinieri.
Nella stessa zona (Valdarno) segnalato negli anni precedenti un animale simile.
26 gennaio 2003, Martino (Valdarno, Toscana)
Mentre si fa consistente l’ipotesi di un leopardo, nella zona industriale un uomo avvista una pantera accucciata sotto un cespuglio. “Era completamente nera”, ha dichiarato alla Questura, “gli occhi gialli fosforescenti, una coda molto lunga. Appena mi ha visto è fuggita”.
Tra Livorno e Pisa, due giovani avvistano un grosso animale che avanza tranquillamente lungo la strada.
Nella stessa zona, la notte tra il 2 e il 3 febbraio, l’animale viene avvistato per ben due volte da una pattuglia dei Carabinieri che per tutta la notte hanno setacciato boschi e campi, sempre con esito negativo: del misterioso animale neanche un’orma.
Febbraio 1993, Castel D’Aiano (Bologna, Emilia Romagna)
Uccise 11 pecore ed un cane nel corso di varie notti.
Infruttuosi gli appostamenti. Rinvenute impronte non meglio identificate.
Febbraio 1993, Livorno (entroterra, Toscana)
Emergenza: da alcune settimane segnalati casi di capre uccise in casolari sparsi e 4/5 cani uccisi nel canile di Corbolone. L’analisi compiuta dai veterinari sulle carcasse e la notevole agilità che ha dimostrato di possedere l’assalitore (ha saltato due reti alte due metri) ha portato alla conclusione che si era di fronte ad una pantera o un leopardo.
2 marzo 1993, Autostrada Casello Pisa Centro/San Rossore (Pisa, Toscana)
Due segnalazioni a distanza di poche ore: alle 9 da due agenti della Polstrada e alle 11 da un’automobilista di passaggio sull’autostrada. A tarda sera, battuta di caccia della polizia insieme ai Carabinieri, ma della pantera nessuna traccia.
4. Immagine sopra: Il presunto avvistamento di una pantera nera vagante nelle campagne di Chieti in Abruzzo.
27 aprile – 10 luglio 1993, regione del Canavese, provincia di Torino, Piemonte.
Un contadino subisce la perdita di vari animali, capre, caproni e maiali, il 9,
il10 e l’11 maggio, il 16 un’asina viene ritrovata con i segni degli unghioni sui fianchi ed una ferita al collo.
Intanto, un camionista avrebbe visto un “gatto gigantesco” attraversare la strada per Pertugio.
Il 7 giugno l’animale sarebbe stato avvistato a Belmonte, in provincia di Torino da un agricoltore.
Il 9 luglio, nuovo avvistamento nella frazione di Pomeri di Giaveno.
22 maggio 1993, Spoleto (Perugina, Umbria)
Segnalata da due cacciatori la presenza di un gattopardo nei boschi attorno a Spoleto.
Il felino ha spiccato un gran balzo ed è fuggito.
Senza esito la battuta di caccia della Forestale.
6-9 giugno 1993, Gabiano/Solengo (Alessandria, Piemonte)
Quattro componenti della stessa famiglia avvistano dalla loro abitazione “uno strano animale” oltre il confine del loro frutteto. Preso il binocolo, lo osservano alla distanza di circa 200 metri. Non hanno difficoltà ad identificarlo come una pantera.
Subito i Carabinieri intraprendono una battuta di caccia con l’ausilio di un elicottero.
La sera successiva, un agricoltore scorge a circa 80 metri da lui, il felino che sta sbranando un gatto. Ha il pelo scuro e una lunga coda.
6 luglio 1993, nuovo avvistamento da parte di una signora che in auto stava percorrendo la strada tra Mongardino e Calderino, Piemonte. L’animale era tra le stoppie di un campo, nero, agile e imponente. La donna non ha dubbi: è una pantera.
Altro avvistamento a fine luglio 1993, Pieve del Pino (Bologna, Emilia Romagna)
L’anno 2000 si apre con l’incontro di una pantera con una guardia forestale nei boschi di Pino Torinese, Piemonte (Corriere della Sera del 20/01/2000)
Ma in Italia non esistono le pantere – in libertà almeno. Così ha decretato la Prefettura di Torino, secondo il Corriere della Sera del 15 luglio di quell’anno dopo indagini e ricerche di esperti nel settore.
Eppure dal 1992 al 1994 ci sono stati almeno 17 avvistamenti documentati in quasi tutta la penisola. Ma già dal 1990 erano iniziate le segnalazioni.
Questa storia va avanti ormai da troppo tempo e alcuni dettagli insoliti le danno pieno diritto di entrare nel tempio dei fenomeni anomali.
Corriere della Sera, 15 Luglio 2000
Nessuna pantera nera sulle colline torinesi (Piemonte).
La tanto avvistata e ricercata pantera nera sulle colline torinesi non esiste. Non è mai esistita. Parola degli esperti Sergio Bianco e Giusto Benedetti, dopo 2.780 ore di lavoro sul campo. Il felino “grande, nero, veloce” – secondo le varie descrizioni – non è stato mai visto dai “cacciatori ufficiali”. La Prefettura ha così concluso: l’esistenza di una pantera è “estremamente improbabile”.
Corriere della Sera, 13 Ottobre 2000
Siena, Toscana – Un grosso felino di colore champagne, simile ad un leone” è stato avvistato in un bosco senese da un cercatore di funghi. L’uomo ha raccontato che era alla guida della sua auto quando ha sentito dei colpi sulla carrozzeria che sarebbero stati inferti dal “leone” con le zampe (ci sarebbero le impronte). Poi l’animale è fuggito e l’uomo ha dato l’allarme. La zona è stata isolata ed è iniziata la battuta, per ora con esiti negativi.
Corriere della Sera, 18 Agosto 2001, Sardegna
Turisti avvistano pantera – Pratesi (WWF): “Sono solo fantasie”.
Alcuni turisti sostengono di aver avvistato una pantera nelle campagne di Costa Rei, nella punta sud-orientale della Sardegna, in provincia di Cagliari. Nei mesi scorsi la presenza dell’animale era stata segnalata anche nelle campagne vicine. Il Presidente del WWF, Fulco Pratesi, ha comunque invitato alla calma: “nel 90% dei casi si tratta di storie fantomatiche”.
Leggo, cronaca, 15 Novembre 2001
Strage di asini ad Allumiere, Lazio
Torna la leggenda della pantera che sbrana asini e vitelli nelle campagne intorno ad Allumiere, paese a circa 74 km. da Roma. L’allarme è scattato per la morte di oltre 60 asini e qualche vitello al pascolo, aggrediti di notte nei boschi intorno alla cittadina…il sindaco ed il presidente dell’Università Agraria hanno confermato le aggressioni, che però ritengono compiute da cani randagi, più difficilmente da lupi, e ancor meno probabile dalla fantomatica pantera….
La Repubblica, 23 Marzo 2005. Un grosso felino terrorizza Londra, U.K.
Londra– Un grosso felino nero terrorizza Londra. Un uomo ha denunciato di essere stato attaccato nel giardino della sua casa a Sydenham Park, un sobborgo a sud est. La polizia sta conducendo una caccia nella zona alla ricerca del felino simile a quello che ha già attaccato gli animali di diversi agricoltori, i quali hanno messo una tagliadi 5.000 sterline. sull’animale.
Un articolo pubblicato dal Telegraph britannico il 6 Marzo 2010, segnala che dal 2005 vi sono stati più di 100 avvistamenti di animali esotici e non identificati, secondo un dossier stilato dalla la Natural England, un organismo indipendente che collabora come agenzia del governo per la protezione dell’ambiente.
Febbraio 2020 – La Repubblica, nuovo avvistamento della pantera nel foggiano tra Poggio Imperiale e Lesina. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri e i forestali che hanno messo in sicurezza i curiosi, ma non sono riusciti ancora a catturare l’animale. Il Sindaco di Poggio Imperiale invita i cittadini alla prudenza.
14 Novembre 2020, “La Repubblica“, “Pantera nera in libertà, a Ostuni (Bari) ricerche in elicottero e falsi allarmi “. “È caccia al grosso animale nero avvistato lungo la strada dei colli ad Ostuni: il Sindaco Cavallo ha anche invitato a evitare di fare jogging nella zona.
5. Immagine sopra: Fotogramma di un filmato realizzato… a debita distanza sulla pantera nera avvistata di recente in Puglia.
La lista degli avvistamenti di pantere sia all’estero che in Italia è ancora molto lunga e soprattutto presente di anno in anno, ma la segnalazione di questo felino, o qualcosa di simile, a Palermo, così come lo ha pubblicato Virgilio Web, nella rubrica Primo Piano, il 22 Giugno 2010, mi fa sorgere molte domande:
Ma dal ’70 ad oggi…questa pantera non dovrebbe essere morta? E se non è così, allora ci deve essere almeno un altro esemplare in circolazione con cui sia stata possibile fare una cucciolata.
E poi, in Sicilia, così come in Sardegna, si arriva solo per mare, per aereo oppure a nuoto. Eppure c’è stato un felino di grossa taglia, dal manto nero e con le zampe enormi segnalato da alcuni residenti nella zona di Borgo Nuovo a Palermo.
Gerlando Mazza, ispettore superiore della Forestale, aveva riferito che da prime indagini non erano risultate denunce di smarrimento di felini né da parte di privati né da parte di circhi nella zona del palermitano. Intanto, oltre ad una serie di battute nelle campagne circostanti, quattro squadre del Corpo Forestale avevano perlustrato la zona in l’elicottero – senza risultato.
Chi scrive non crede che questa pantera verrà mai catturata – malgrado le frequenti segnalazioni sia in Italia che all’estero. Non ci sono ipotesi razionali da offrire, c’è solo un fenomeno anomalo ma reale che sfugge ad ogni spiegazione malgrado le polemiche e le smentite da parte di organi competenti la cui unica preoccupazione, a parte la cattura, è quella di non allarmare la popolazione interessata.
Tutte fantasie? Non credo. Sono troppe le segnalazioni. Fino a poco tempo fa anche gli UFO erano fantasie…la realtà del fenomeno ci è stata finalmente confermata dal Pentagono (dopo 50 anni!) con uno scarno comunicato e un paio di foto del 28 marzo di quest’anno, ripreso dalla CNN e pubblicato dall’Ansa in Italia. Comunque, trovandoci ancora nel mondo delle ipotesi con le nostre pantere, c’è chi dice addirittura che questi felini possano essere particolari animali domestici (???) che si accompagnano ad esseri provenienti dallo spazio (UFO/UAP?) o persino da altre dimensioni e che si trovino casualmente sulla Terra, grazie a fratture spazio-temporali.
In ogni caso, povera pantera, avrà avuto fame…in Sicilia, si sa, non è che poteva trovare molto. Anche noi non troviamo molto.
(Daniela Giordano)
Tutte le immagini sono state fornite dall’autrice.
La calda estate triestina del “Puma fantasma”
di Giancarlo Pavat
“Un animale di colore marrone scuro con una coda molto lunga e un muso simile ad un felino, forse un puma, è stato visto da molte persone in un bosco nei pressi di Aurisina, sull’altopiano triestino. I Carabinieri di Aurisina hanno perlustrato una vasta zona con esito negativo. Le ricerche continuano anche se non è arrivata alcuna segnalazione di fuga di felini da qualche circo“ così titolava il quotidiano “La Stampa” del 22 agosto 1978.
In realtà era già da diverso tempo che in quella torrida estate del 1978 diverse decine di persone, escursionisti, famigliole impegnate in un pic-nic, cittadini che portavano a spasso il proprio cane, tutti comunque intenti a godersi della natura del Carso triestino, riferivano di aver avvistato (sempre da una certa distanza) un grosso animale che assomigliava appunto a un puma. Visto ma mai fotografato. Infatti non risulta che qualcuno sia mai riuscito ad immortalare su pellicola (gli apparecchi digitali o smartphone erano pure fantascienza) l’elusivo felino.
Avevo da poco compiuto 11 anni e ricordo benissimo che, quando con mio padre, zii e cugini, si andava a fare qualche passeggiata sull’altipiano alle spalle di Trieste, speravo con emozione di poter avvistare anch’io qualcosa.
Ma a parte alcune “strane” impronte (poi rivelatesi quelle di un normalissimo cane di grossa taglia) non incappammo in nulla di misterioso.
Finita l’estate, distoltasi l’attenzione della stampa dalle notiziole curiose (o pseudoscoop) buone per riempire le pagine dei quotidiani in periodo estivo, a seguito delle notizie che arrivavano da Roma con l’elezione (dopo la morte di papa Paolo VI avvenuta il 6 agosto) del Patriarca di Venezia Albino Luciani al Soglio di Pietro (prese il nome di Giovanni Paolo I, ma morirà circa un mese dopo, il 28 settembre, in circostanze che alcuni ritengono non del tutto chiarite. È stato l’ultimo papa italiano) l’interesse per l’enigmatico “Puma di Trieste” scemò. Rimase per un po’ confinato a giornali locali finché scomparve del tutto. Non si ebbero altre segnalazioni durante l’Autunno. Da tenere presente che non risultarono mai assalti a bestiame, ne’ tantomeno aggressioni a esseri umani.
Da dove veniva il misterioso puma (se di un puma si trattava)? Fuggito dal serraglio di qualche sciagurato amante di belve feroci o arrivato da oltre confine (si raccontò che nell’allora Yugoslavia comunista erano stati liberati dei puma per tenere sotto controllo la popolazione di cervidi che era aumentata troppo)? O ancora, si tratto’ di una messinscena (come ipotizzò qualche “acuto” osservatore che oggi verrebbe definito “complottista”) per distogliere l’opinione pubblica da notizie e avvenimenti ben più importanti e gravi? Dopotutto erano gli anni dell’attacco al cuore della Repubblica e delle Istituzioni Democratiche sia da parte del terrorismo stragista che da quello di matrice comunista delle Brigate Rosse ed era in corso più che mai la “Guerra Fredda” e quello triestino era certamente un confine “caldo” visto che il dittatore yugoslavo Tito era ancora in vita (morirà due anni dopo, ufficialmente il 4 maggio del 1980). Oppure…era apparso sul Carso proveniente da un lontano “Altrove”? Il mistero non è mai stato ufficialmente risolto e quella strana “estate del Puma” del 1978 è entrata di diritto nel folklore triestino.
(Giancarlo Pavat)
6. Immagine sopra: Un puma (Puma concolor – Linnaeus, 1771)), chiamato anche coguaro o leone di montagna, è un carnivoro appartenente alla famiglia Felidae presente in America settentrionale, centrale e meridionale. Fu davvero un animale simile a vagare indisturbato sul carso triestino nell’estate del 1978?
Su le cose che si vedono nel cielo
di Roberto Volterri
L’amica Daniela Giordano ha girato mezzo mondo alla ricerca di fenomeni di varia natura non inquadrabili in ciò che razionalmente si conosce della realtà che ci circonda e ha chiesto al sottoscritto di aggiungere qualche altra nota di carattere ufologico (e dintorni) alle sue osservazioni di felini dal manto nero vaganti nelle campagne di Europa, Italia compresa.
Chi scrive queste note ha pensato quindi di inserire alcune notizie riguardanti il cosiddetto “Uomo Falena” ben noto soprattutto negli USA…
“Ad Adria fu avvistata un’ara in cielo,
attorno alla quale esseri dall’aspetto umano,
con vesti bianche, compivano evoluzioni…
(Tito Livio, Ab Urbe condita libri)
Chi, o ‘cosa’, erano gli esseri che volteggiavano intorno ad una strana struttura identificata – dati i tempi – come un’ara, nei cieli dell’antica Atria (oggi Adria), una volta importante porto etrusco, non distante dall’attuale Rovigo, sul mare che da essa ha preso il nome?
Un’allucinazione?
Un’ improbabile illusione ottica simile alla ‘Fata Morgana’ ben nota a chi abita soprattutto in prossimità dello Stretto di Messina?
7. immagine sopra: Il fenomeno della “Fata Morgana”, a Messina, fa comparire dal mare immagini della città al di là dello stretto.
Oppure…un IR II? Ovvero, un “Incontro Ravvicinato del Secondo Tipo”?
Già molti secoli prima, sotto altri cieli, tra genti molto diverse, qualcuno alzò gli occhi al cielo e vide che “…di mezzo ad esso c’era la somiglianza di quattro creature viventi, e questo era il loro aspetto: avevano la somiglianza dell’uomo terreno. E ciascuna aveva quattro facce, e ciascuna d’esse quattro ali…”.
Ebbene sì: è ancora la famosa “Visione di Ezechiele” che ci descrive un suo celeberrimo “incontro”.
8. Immagine sopra: La cosiddetta “Visione di Ezechiele”. Cosa vide in realtà il biblico profeta?
Ma fu soltanto una mistica ‘visione’, una sorta di ‘allucinazione’ o fu…qualcosa di ben più concreto?
“…E sotto le loro ali, ai loro quattro lati c’erano mani d’uomo…Le loro ali si congiungevano l’una all’altra. Non si voltavano quando andavano: andavano ciascuna diritto avanti a sé…”.
Sembra quasi di poter vedere in questa descrizione – fatta da un uomo di un’altra epoca, di un’altra cultura, non dimentichiamolo! – il sistema di propulsione e di direzione di un apparato comandato manualmente, mediante la spinta di piccoli ‘razzi’ , per lo spostamento individuale degli esseri che pilotavano…la ‘mistica visione’.
Fantasie? Può darsi, non dovremmo avere difficoltà ad ammetterlo se della ‘mistica visione’ ci venisse data un ‘lettura’ più ortodossa, più ‘razionale’, ma soprattutto …più convincente!
Consiglierei però, a chi mi ha fin qui seguito, un’attenta e ‘aperta’ lettura di alcuni passi veterotestamentari: Esodo XIII,21-22 oppure Daniele X,5-6, oppure…cercate gente, cercate!
Gli UFH, Unidentified Flying Humanoids, e il mistero dell’Uomo Falena
Lasciamo Ezechiele alla sua stranissima visione e risaliamo l’eterno fiume del tempo fino al Novembre del 1966, non più in terra d’Israele ma negli ultratecnologici United States of America.
Tra il novembre di quell’anno e la fine dell’anno successivo i cieli di una certa area degli USA, tra gli stati dell’Ohio e della Virginia, ma anche aree limitrofe, furono, ad esempio, teatro di stranissimi avvistamenti di quello che potremmo definire Unidentified Flying Man ma che sui giornali venne denominato ‘Uomo falena’.
In base alle testimonianze, la strana creatura avrebbe presentato aspetto antropomorfo, altezza un po’ superiore a “quella di un uomo di buona taglia…”, privo di braccia ma mostrante la parte superiore del corpo molto larga, gambe “umane”, testa priva di collo munita di occhi “…di colore rosso brillante…”, ma dotata – soprattutto – di…uno splendido paio di ali!
9. Immagine sopra: L’Uomo Falena sarebbe stato munito di occhi “…di colore rosso brillante…”
10. Immagine sopra: Fake news oppure immagine di “qualcosa” o “qualcuno” in grado di “volare” senza ausili tecnologici^
Cosa pensare di così strane testimonianze?
Sfrenate fantasie da autunnale ‘leggenda metropolitana’?
Credere ad esse, ipotizzando la possibilità che i testimoni abbiano,in realtà, avvistato rari esemplari di grossi volatili, forse gru, come sostenne il Dr Robert Smith, del Dipartimento di Biologia dell’Università del West Virginia?
Oppure credervi ipotizzando che esseri antropomorfi, dei veri e propri ‘ufonauti’ abbiano evoluito nei cieli degli USA muniti di dispositivi per il volo individuale – simili a quelli che potrebbe aver osservato Ezechiele moltissimi secoli prima – scambiati per ‘ali’ da impauriti ed esterrefatti osservatori?
11. Immagine sopra: Point Pleasant (Virginia Occidentale, USA), la statua eretta in ricordo di uno strano evento, forse, “Ufologico”.
12. Immagine sopra: Il libro di Jung che cerca di spiegare certi “avvistamenti” in chiave esclusivamente psicologica.
13. Immagine sopra: Los Angeles 4 ottobre 2020. Molti testimoni hanno affermato di avere visto “volare” un essere antropomorfo sul locale aeroporto. Con tutta probabilità era un abitante del pianeta….. Terra con indosso in Jet pack (o rocket pack, rocket belt), letteralmente “zaino-jet” (o “zaino-razzo” o “cintura-razzo”), ovvero l’ormai arcinoto dispositivo indossato come uno zaino che , grazie ad una propulsione “a getto” (a reazione), permette ad un soggetto di volare.
Non lo sappiamo, ma sappiamo che simili avvistamenti furono effettuati circa vent’anni dopo anche in cieli a noi più prossimi: in Francia, ma anche in Friuli – Venezia Giulia e in Umbria.
In realtà gli avvistamenti che sarebbero avvenuti nella cittadina di Voreppe, dipartimento dell’Isere (Francia) il 6 settembre 1998 e presso Città di Castello (Perugia) il 23 agosto dello stesso anno non sembrano far rientrare gli ‘oggetti’ avvistati nella categoria degli ‘uomini volanti’ non presentando gli oggetti stessi struttura rigorosamente antropomorfa, assomigliando più ad un cilindro (Umbria) e ad una sfera ‘piriforme’ (Francia) con ‘appendici’ che ad un vero e proprio umanoide munito di apparato per il volo individuale.
Ciò che sarebbe stato osservato a Claut, nei pressi di Pordenone da alcuni contadini sembrerebbe rientrare invece – in base alle loro testimonianze raccolte all’epoca da Antonio Chiumento del Centro Ufologico Nazionale – nella categoria suddetta presentando chiare fattezze antropomorfe oltre all’inconsueta capacità di…volare.
Anche qui solo fantasie? Anche qui fu osservato quel che non c’era ma che qualcuno avrebbe creduto di osservare?
Oppure esiste la possibilità che da Oggetti Volanti Non Identificati si stacchino, per osservazioni a più breve raggio…Uomini Volanti Non Identificati?
Perché no?
(Roberto Volterri)
Il nuovo libro di Daniela Giordano!
Dal cinema alle ricerche di confine, dagli UFO alle piramidi, la vita di una insolita donna cambiata dall’impossibile.
Tre Vite in Una è un avvincente libro di memorie di una attrice attratta dalla investigazione sui fenomeni psichici e sugli UFO. Durante le sue indagini, in un sogno particolarmente vivido riceve anche istruzioni su come costruire un dispositivo telepatico di comunicazione. L’autobiografia di Daniela Giordano comprende un presidente americano, star del cinema, celebri sensitivi e un design per una futuristica tecnologia (o forse antica) costruito dall’autrice solo attraverso la pura determinazione. La vita della Giordano sembra la trama di un film di fantascienza, tranne per il fatto che è l’intenso tessuto della sua vita. Ciò che la rende particolarmente degna di nota è che le successive ricerche sul dispositivo da lei sognato, hanno confermato che apparentemente ha delle proprietà sorprendenti. Un notevole libro di memorie che vale la pena leggere!
Articolo molto bello e interessante. Complimenti agli autori. Io nel 1978 avevo venti anni e vivevo a Trieste. Mi ricordo benissimo gli articoli sul misterioso puma de Il Piccolo di Trieste. È rimasto un mistero. Qualche anno fa, anche qui in provincia di Treviso, dove vivo, si scateno’ la psicosi per una grosso felino nero, descritto come una pantera. Questa storia andò avanti per settimane ma l’animale non venne mai catturato.
Rino