I personaggi aureolati posti a sinistra della Madonna sono stati identificati nel beato Andrea Conti, della nobile famiglia da cui discese Papa Bonifacio VIII, e nell’Evangelista Giovanni che regge con la mano sinistra un rotolo di pergamena e con la destra una penna d’oca.
A destra sono stati ritratti San Leonardo, che stringe i ceppi di carcerato, e Sant’Antonio Abate con il bastone a forma di croce del Tau e la campanella, attributi del Primo degli Abati.
La scelta dei santi è già di per se peculiare e non è stata ancora chiarita del tutto.
Ma a suscitare curiosità e numerosi interrogativi è stata pure tutta la serie di graffiti incisi proprio sull’affresco.
Si tratta sia di disegni di uomini ed animali che di simboli.
Uno dei più misteriosi ed interessanti riscontrabili sull’affresco della Madonna delle Rose è certamente quello della “Triplice Cinta”.
Il primo esemplare è stato scoperto dalla giornalista Serena Pallone di Frosinone, durante riprese video della “Fiuggiwebtv” in occasione dell’apertura della chiesa per la giornata nazionale del FAI, il 25 marzo di quest’anno.
Le altre (finora ne abbiamo contate almeno sei,
quattro a destra di San Leonardo e due a sinistra di San Giovanni Evangelista sono saltate fuori da una analisi attenta e ravvicinata dell’affresco.
“Il simbolo della “Triplice Cinta” è formato da tre quadrati concentrici, con quattro segmenti che collegano i punti mediani dei lati. In alcune versioni esistono ulteriori segmenti che uniscono tra loro gli angoli ed il centro del quadrato.
L’osservatore attento vi riconoscerà lo schema del gioco del “Filetto”” ha spiegato Pavat a tutti i presenti “Ma quello ludico è soltanto l’ultimo utilizzo di questo simbolo. Riscontrabile sin dalla più remota antichità”.
Pavat che ha affrontato gli enigmi della Triplice Cinta in sue numerose pubblicazioni, ha sottolineato come nel Medio Evo, questo simbolo sia stato utilizzato sia come gioco che come simbologia, come allegoria, come “segno” apotropaico, anche dai grandi Ordini monastico regolari, da quelli ospitalieri, ed infine da quelli monastico cavallereschi, come i Templari.
Ma pure da tutta quella, folla di pellegrini che si mettevano in cammino, da ogni angolo d’Europa, per recarsi ai Luoghi Santi; in Occidente Santiago de Compostella e Roma, in Oriente Gerusalemme.
“È decisamente interessante trovare questo simbolo nella cappelletta di Piglio, che come già evidenziato, è vicinissima alla via “ Francigena del Sud”” ha commentato con entusiasmo Pavat “La Triplice Cinta, ovunque venga rinvenuta, ed in Ciociaria è piuttosto diffusa, costituisce sempre un piccolo enigma, aldilà dei significati allegorici più reconditi. Infatti ci si chiede sempre se sia stata realizzata per giocarci oppure per ben altri motivi. Ovviamente quando si trova posizionata orizzontalmente, su muretti di chiostri di abbazie, su soglie di edifici, sui gradini di una chiesa, è quasi certo che abbia fini ludici. Mentre quando la si rinviene posta verticalmente si deve supporre che la funzione fosse quella simbolica. Ma rimane, comunque, sempre il dubbio che l’esemplare di Triplice Cinta non si trovi nella sua posizione originaria. Bensì che il blocco di pietra sia stato riutilizzato e posto in opera verticalmente in un secondo momento”.
Questo discorso non può valere per le Triplici Cinte scoperte sull’affresco della Madonna delle Rose. “Francamente risulta piuttosto difficile” ha concluso Pavat con una punta di ironia “giocare a “Filetto” su una parete verticale, ed ovviamente l’affresco non è mai stato in posizione orizzontale!”
Questi esemplari di Triplice Cinta sono ancora più interessanti perchè sopra di essi si notano chiaramente delle croci.
Inoltre abbiamo identificato tantissimi altri simboli, anch’essi piuttosto diffusi in Ciociaria , in particolar modo presso edifici e luoghi sacri.
Come il “Segno del Golgota”, ovvero delle Croci (in questo caso trattasi di “Croci di Lorena” o “Patriarcali” ovvero con due bracci orizzontali) in cima ad un triangolo più o meno geometrico, che rappresentano il Calvario e quindi la Crocifissione di Cristo.