A sinistra della testa di Sant’Antonio Abate è visibile un altro simbolo che potrebbe essere il cosiddetto “Centro Sacro”.
O ancora ”stelle” con una punta a forma di freccia, riscontrabili presso siti frequentati dai pellegrini.
Si distinguono pure piccole figure di guerrieri, almeno tre.
Sulla veste di San Leonardo è stato graffito persino un cane. Ritratto vivacemente mentre abbaia mostrando i denti. Va ricordato il valore simbolico del cane come custode, guardiano. Ma potrebbe semplicemente essere una sorta di ex voto di un viandante sfuggito ad un cane poco amichevole.
Sicuramente gli ignoti artefici, forse pellegrini fermatisi in raccoglimento nella cappelletta, non hanno inciso queste Triplici Cinte e gli altri simboli (tutti legati alla sfera del Sacro e del Trascendente) con intenti di spregio nei confronti dell’immagine sacra. Non si tratta di atti vandalici, come purtroppo succede ai giorni nostri, ma testimonianze di devozione, richieste di intercessione nei confronti della Vergine, o semplicemente come attestazioni di una presenza, di “io sono stato qui”!
I grafitti furono notati sia da Pacetti che dai restauratori che intervennero (sotto la direzione del dott. Franco Rossi della Soprintendenza ai Beni Architettonici e Monumentali del Lazio nel 1991) per salvare l’affresco della Madonna delle Rose, ma evidentemente non venne data la giusta importanza, visto che, a quanto ci consta, non siamo riusciti a trovare una riga su queste importanti testimonianze del passato.
Non dimentichiamo, comunque, l’oggettiva difficoltà nel poter vedere bene l’intero apparato pittorico.
Comunque Pacetti, grazie alla segnalazione dello storico dell’arte Valerio d’Angelo, li ha paragonati a quelli visibili sull’affresco, però quattrocentesco, di un’altra Madonna con il Bambino, visibile nella chiesa di Santa Maria della Pietà a Fabrica di Roma.
Ma a parere nostro i grafitti di San Rocco assumono un valore simbolico ed allegorico di diverso e più notevole spessore.
Allo stato attuale delle ricerche (è in corso una vera e propria mappatura dei graffiti dell’affresco della Madonna delle Rose da parte del nostro staff de “Il Punto sul Mistero”) possiamo affermare che questo corpus di incisioni e simbologie alquanto enigmatiche costituisce una sorta di vero e proprio unicum nel panorama dell’arte e della simbologia medievale in Ciociaria.
E merita per davvero di essere portato a conoscenza, come tutta la chiesa di San Rocco, di un pubblico più vasto di ricercatori, appassionati e curiosi. Di misteri da svelare, a San Rocco, ce ne sono ancora molti.
Sonia Palombo